mercoledì 16 settembre 2020


Un’annata positiva sulla quale serve comunque lavorare con criterio in cantina, nonostante le uve, alla vendemmia, si siano presentate di alta qualità. L’emergenza Covd-19 ha stoppato l’Italia ma i vigneti hanno continuato la loro attività e ora la raccolta nella zona di Torrecuso sta dando risultati più che soddisfacenti.

Una vendemmia attenta e minuziosa che, in un anno particolare come questo, sta puntando sulle proprietà e sulla tipicità dei grappoli che giungono in cantina, così da avviare un processo di vinificazione che anticipa la messa in bottiglia di un vino dalle caratteristiche uniche, con proprietà organolettiche davvero interessanti. Si parte con le uve a bacca bianca per poi concludere con l’Aglianico, la tipologia più "tardiva" rispetto a Falanghina, Fiano e Greco.
A dare supporto a una eccellente vendemmia anche il meteo favorevole che, nelle aree in cui la cantina La Fortezza ha i vigneti, è stato clemente regalando temperature che hanno permesso una buona maturazione, precipitazioni regolari e l’assenza di grandinate, piaga che ha colpito purtroppo altre regioni d’Italia.
Grandi attese quindi per le nuove annate che si preannunciano particolarmente invitanti, con profumi intensi e gusto equilibrato e avvolgente. Tra i prodotti di punta, oltre alla linea dei vini fermi, resta sempre la Fanghina spumantizzata con Metodo Martinotti con etichetta Maleventum e L’Oro del Marchese. Ovviamente ci sono grandi aspettative anche per le uve di Aglianico (il periodo di raccolta è fissato all’incirca per la fine di ottobre) e per gli assaggi della Riserva in riposo nella bottaia della cantina La Fortezza.
La cantina – Nel cuore verde dei vigneti di Torrecuso si trova la cantina La Fortezza, un’imponente struttura rivestita in pietra e in completa armonia con l’ambiente. La cantina è composta da due corpi: una parte superiore, la Villa, con ampi spazi verdi dai quali si gode una stupenda veduta sull’Appennino che separa la Campania dalla Puglia, e il secondo blocco che si apre con due portoni in legno in stile medievale, dai quali si accede alla parte produttiva tra tradizione e moderne tecnologie. Il luogo suscita un’atmosfera unica. Le volte a botte, rivestite in mattoncini di terracotta, fanno da scrigno alla zona dedicata all’invecchiamento, in parte scavata nel tufo: un ambiente che riporta indietro nel tempo, a quelli che nelle vecchie masserie rurali erano chiamati cellai. A questa parte si affianca quella più moderna con i macchinari di lavorazione e delle linee di imbottigliamento ed etichettatura. A completare il tutto, anche un efficace ed elegante punto vendita.

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