mercoledì 31 marzo 2021

Prodotto a Castrocaro Terme, in località "le Volture", da vigneti di Sangiovese (cloni romagnoli) di 15 anni di età, questo vino si apre al naso con note di piccoli frutti rossi e sentori floreali e si amplia in cenni balsamici. L’entrata al palato è caratterizzata da una piena morbidezza ed eleganza nel frutto in ottimo equilibrio mentre la sapidità finale permette al vino di chiudere con un allungo persistente.

Santa Reparata è un omaggio alla versatilità del Sangiovese, perfetto abbinamento anche per i piatti che caratterizzano le tradizioni regionali.
La vinificazione, come nello stile Poggio della Dogana, si basa sull’esaltazione della materia prima. Le uve Sangiovese dei differenti cloni vengono raccolte assieme e fermentate in uvaggio. La fermentazione e la successiva macerazione sulle bucce avvengono in tini di acciaio a temperatura controllata. Il contatto del vino con le bucce dura mediamente 24 giorni; segue la fermentazione malolattica. L’affinamento è di 9 mesi in acciaio e minimo 3 mesi in bottiglia per un totale di 7mila bottiglie prodotte ogni anno.
La curiosità - Santa Reparata prende il nome dalla patrona di Terra del Sole, giovane martirizzata durante le persecuzioni dell'imperatore romano Decio. Secondo una leggenda (molto diffusa in Provenza e comune a quella di altri santi), dopo averla uccisa i suoi aguzzini avrebbero messo il suo corpo su una barca fatta poi andare alla deriva: la barca, guidata dagli angeli, sarebbe arrivata a Nizza, in Francia, e il corpo sarebbe stato sepolto in quella che poi divenne la cattedrale di Sainte-Réparate. A lei Terra del Sole – località in cui sorge Poggio della Dogana - dedica ogni anno la prima domenica di settembre il Palio di Santa Reparata.
L’etichetta - Santa Reparata riporta un fiore che ricorda una bocca di leone, fiore austero ed elegante come il vino che rappresenta. Si tratta di un disegno di Silvio Gordini, uno degli artisti più noti dell’Emilia-Romagna nei primi anni del ‘900, trisavolo da parte di mamma di Aldo e Paolo Rametta i due fratelli che, insieme all’amico Cristiano Vitali, guidano Poggio della Dogana.

lunedì 29 marzo 2021

Il cranberry, detto anche mirtillo rosso americano, è un frutto simile al mirtillo, polposo e acidulo. Ne deriva un liquore fresco, fruttato e persistente, dal colore rosso rubino. Perfetto gustato da solo come digestivo e ottimo anche per preparare cocktail e long drink.

Il Liquore al Cranberry di Pircher è prodotto secondo antiche ricette, con puro succo di frutta e ingredienti selezionati di altissima qualità provenienti dall’Alto Adige, senza aromi e additivi chimici.
L’azienda Pircher ha saputo modernizzare le antiche ricette tradizionali ottenendo così liquori dai gusti dalle note più morbide e moderne, utilizzando sempre tecnologie innovative e all’avanguardia.
Acquistabile sul sito internet dell’azienda (www.pircher.it) o presso lo Store Pircher situato a Lana (BZ).

domenica 28 marzo 2021

Continua l’impegno di Latteria Sociale Merano nel proporre prodotti genuini, innovativi e funzionali, per soddisfare le esigenze dei propri consumatori.

E’ in arrivo sul banco frigo della GDO Bella Vita Probiotico Bifidus, il primo yogurt per la regolarità con pochi grassi e senza lattosio. Latteria Merano ha così ideato uno yogurt probiotico cremoso, gustoso ma anche più leggero e altamente digeribile rispetto agli altri prodotti simili presenti sul mercato.
Realizzato con il latte 100% dell’Alto Adige senza OGM, Bella Vita Probiotico Bifidus è un concentrato di gusto e benessere, arricchito con il fermento probiotico Bifidobacterium BB-12 che favorisce l’equilibrio della flora intestinale. Ogni vasetto ne contiene almeno 4 miliardi.
Il latte utilizzato è garantito dal marchio di Qualità Alto Adige, raccolto ogni giorno dai 550 soci-contadini di Latteria Merano situati nei masi di montagna intorno a Merano (Alto Adige), a un’altitudine media di 1.350 metri. Ogni stalla ospita in media 9 mucche, che hanno tutte un nome; il numero ridotto permette ai contadini di prendersi cura di loro al meglio e farle vivere in condizioni ottimali, nel pieno rispetto del benessere animale.
Ideale a colazione, a merenda o come snack spezza fame, lo yogurt Bella Vita Probiotico Bifidus di Latteria Merano è disponibile nei gusti: Avena e noci, Bianco e Cereali, Prugna, Kiwi e Cereali.

sabato 27 marzo 2021

Da oltre un anno la ristorazione in Italia vive un momento di profonda difficoltà, fatta di continue chiusure e riaperture con pesanti limitazioni. Tra coloro che hanno scelto di reagire alla crisi con forza, figura sicuramente Antiaging Italian Food, la startup innovativa lanciata dalla nutrizionista Chiara Manzi, Premio Oscar per la salute 2018 nel campo dell'alimentazione, che punta a rivoluzionare il settore dell’Healthy Food Delivery.

I piatti di Antiaging Italian Food sono on line sul sito www.golosielongevi.it e nascono nei laboratori certificati Gluten Free del Ristorante Libra di Bologna, il primo di un ambizioso progetto. Qui vengono preparati menù settimanali e mensili per mangiare sano e dimagrire o restare in forma, gustando i piatti più golosi della nostra tradizione, inclusi lasagne, carbonara, pizza, fritti e dolci.
Già attiva con il servizio di consegna in tutta Italia, Antiaging Italian Food punta ora a raggiungere tutti i paesi europei, offrendo la possibilità di gustare piatti sani e genuini della tradizione culinaria nostrana, che aiutino a restare in salute. Per supportare il suo progetto, che prevede anche l’apertura di altri ristoranti fisici e di retail di prodotti esclusivi e certificati per la sicurezza nutrizionale, ma anche l’organizzazione di corsi ed eventi di cucina antiaging, la startup ha aperto al crowdfunding sulla piattaforma crowdinvestitalia.it.
Un progetto ambizioso, che guarda al futuro, unendo tradizione, innovazione e l’amore per la cucina Made in Italy, includendo nell’alimentazione anche pasta e dolci, coniugato con il desiderio di restare (o tornare) in forma, vivendo a lungo in salute.
"Si tratta di un progetto per me molto importante, ideato insieme a Danilo Pertosa e al quale lavoro ormai da anni con il mio staff: sta crescendo esponenzialmente con grande entusiasmo dei nostri 4000 clienti. – Commenta la dottoressa Chiara Manzi – Il primo dicembre 2018 abbiamo aperto a Bologna Libra, il primo RistoDelivery Multi Experience Antiaging Italian Food nel Mondo, che propone esclusivamente piatti certificati Cucina Evolution. In poco tempo, Libra è diventato anche il punto di incontro di una community entusiasta di un cibo antiaging che è anche goloso e Made in Italy, un luogo per eventi, sede di master e corsi di cucina".
Tutti i piatti sono frutto di 13 anni di ricerche della nutrizionista specializzata in Nutrizione Antiaging e presidente di Cucina Evolution Academy, l’Accademia Europea di Nutrizione Culinaria Antiaging. Ricette messe a punto grazie ad anni di lavoro e ricerca con grandi chef, da Massimo Bottura a Gualtiero Marchesi passando per Davide Comaschi, campione del mondo di Pasticceria e Cristian Duca, lo chef dei VIP, executive della Beauty Farm Villa Paradiso.
Le proposte di Antiaging Italian Food sono certificate per la sicurezza nutrizionale, certificazione validata da Certiquality, rispondendo ad un rigido disciplinare. I 7 pilastri per ottenere la certificazione sono: Cibi di elevata qualità nutrizionale; More&Less: ricette ricche di vitamine e antiossidanti con meno calorie, grassi, zucchero e sale; Giuste quantità di nutrienti secondo le linee guida OMS; Metodi di preparazione, conservazione e cottura che esaltino le qualità nutrizionali dei cibi; Giusti abbinamenti dei cibi; Ricette della tradizione italiana; Gusto eccellente.

venerdì 26 marzo 2021

Sostenibilità, biodiversità e km zero sono i termini più serviti sulla tavola della cucina contemporanea. È sempre più numeroso l'esercito degli Chef che ingaggiano la battaglia Green per combattere gli sprechi alimentari e per offrire piatti dal sapore unico, con le materie prime freschissime e di stagione colte a pochi passi dai loro ristoranti. Come scriveva Giuseppe Verdi: "Torniamo all'antico, sarà un progresso", così il buon vecchio orto diventa la nuova frontiera della gastronomia. Proprio nella Bassa tanto cara al Maestro, a Polesine Parmense (PR), lo Chef stellato Massimo Spigaroli incanta occhi (e palati) col suo orto-giardino, all'ingresso dell'Antica Corte Pallavicina, castello del 1300 sulla golena del fiume Po. Qui si coltivano ortaggi, piante aromatiche e frutta, ingredienti del suo menu gastro-fluviale. Il ristorante, grazie alla vicinissima azienda agricola di famiglia, produce il 95% di quello che porta in tavola: verdura, carne, farina, pane, salse e conserve, vini.

Da pochi mesi, sempre a Polesine Parmense e nel cuore dell'Ortaglia, ha aperto anche l'Agribottega, dove poter acquistare tutti i prodotti a metro zero, oltre a qualche chicca di produttori locali fidati. Sulla Riviera del Brenta, famosa nel mondo per le splendide ville palladiane, il ristorante Margherita del Romantik Hotel Villa Margherita di Mira (VE), offre un viaggio gastronomico nella ricca tradizione della cucina veneta, nel rispetto delle ricette originali ma con un tocco di innovazione e soprattutto attingendo dall'orto coltivato nel grande parco della villa del 1600. "È il prodotto la star, non il cuoco!" questo pensa lo Chef Peter Girtler che vanta 2 stelle Michelin nella sua Einhorn Stube al Romantik Hotel Stafler di Mauls, Vipiteno (BZ).
Lo Chef crea deliziose specialità con i prodotti a km zero dell'azienda agricola della famiglia Stafler, come speck, salsicce, uova, erbe e ortaggi del proprio orto, nonché prodotti selezionati di contadini locali e di fornitori altoatesini che vantano il sigillo di qualità. "Massimo rispetto per il prodotto" è il credo di Girtler che utilizza verdure ormai dimenticate e che si accerta che il percorso di frutta e ortaggi dal luogo di coltivazione all'ospite sia il più breve possibile. La specialità del ristorante "Il Tartufo" dell'albergo diffuso Borgotufi di Castel del Giudice (IS) è proprio il rinomato fungo che cresce rigoglioso nei boschi di cui il territorio è ricco, al confine tra Alto Molise e Abruzzo. Ma ci sono altri prodotti genuini, coltivati nei campi che si possono ammirare dal borgo, ad impreziosire i piatti d’autore dello Chef Marco Pasquarelli. Come le mele biologiche Melise, simbolo di Castel del Giudice, frutti autoctoni recuperati (tra questi la mela Zitella e la Gelata) trasformati anche in succhi di frutta e composte senza zuccheri né conservanti (come quelle alle mele e rosa canina oppure alle mele e prugnolo), servite agli ospiti per colazione.
Tutto è fatto a Castel del Giudice, come la birra agricola Malto Lento che si può assaporare al bar dell'albergo diffuso (prodotta con orzo coltivato vicino ai meleti) e il miele dell'Apiario di Comunità, elisir del buon risveglio. Qui si punta sul cibo sostenibile, tanto che i luoghi di produzione, fattorie e piccole aziende agricole, sono collegate a Borgotufi dalle Vie dei Sensi, sentieri da percorrere a piedi per conoscere e gustare ciò che nasce in questa area interna e genuina dell’Appennino. In Val d'Ega, al Biohotel Steineggerhof di Collepietra (BZ), la cucina è creativa, vicina alla natura, colorata e sana e ha una particolare attenzione ai piatti vegetariani-vegani. Grande importanza è data ai prodotti biologici al 100%: freschi, stagionali e provenienti dalla regione.
Nell'orto vengono coltivate oltre 50 erbe e verdure diverse. Anche l'Hotel Pfösl di Nova Ponente (BZ) propone una cucina naturale, utilizzando ingredienti stagionali di alta qualità, raccolti per la maggior parte nelle zone vicine, e nei propri orti. Brigitte Zelger, la padrona di casa, è anche esperta erborista. Lei stessa ha creato diversi giardini alle erbe e orti rialzati nel cortile interno della struttura. "Pane & sale" è uno degli orti, con piante che vengono usate nella lavorazione del pane (cumino, anice, finocchio, coriandolo o trigonella caerulea); "Fumo & benedizione" è il secondo giardino di spezie, protetto dal bestiame in pascolo da una tipica staccionata (dove crescono salvia, erbe aromatiche, timo, erbe di San Giovanni, artemisia e lavanda); "Cibo & bevande" infine, è il giardino alle erbe per la cucina e per il palato: calendula, ibisco, menta, melissa, vermut e millefoglie sono utilizzate dallo chef Markus Thuner per la creazione di piatti squisiti, insalate, tè o succhi.

giovedì 25 marzo 2021

Torna anche quest’anno il sodalizio tra McDonald’s e Oranfrizer - parte integrante del gruppo Unifrutti – e arriva in tutti i McCafé d’Italia uno dei frutti migliori che il nostro territorio ha da offrire: l’Arancia Rossa di Sicilia IGP. McDonald’s acquisterà infatti 190 tonnellate di arance, che nei 470 McCafé di tutta Italia diventeranno spremute fresche disponibili anche per l’asporto, al McDrive e con McDelivery.

Colte direttamente nella Piana di Catania alle pendici dell’Etna, le Arance Rosse di Sicilia IGP sono coltivate con cura e passione da agricoltori locali, certificati e aderenti al Consorzio di Tutela. Arrivano freschissime subito dopo la raccolta fatta da mani esperte, capaci di valorizzare la natura, il clima e le forti escursioni della loro terra d’origine dove è rigogliosa la produzione di questi frutti sani, nutrienti e unici nel loro genere, riconosciuti in tutto il mondo in termini di qualità e gusto.
"Siamo davvero fieri di poter offrire ai nostri clienti un’eccellenza italiana come l’Arancia Rossa di Sicilia IGP, tanto più in un anno come questo" commenta Mario Federico, Amministratore Delegato di McDonald’s Italia. "Significa che il nostro impegno nei confronti del comparto agroalimentare italiano non viene meno, anzi si rafforza, e che continueremo a investire nelle materie prime del nostro territorio Oggi più che mai siamo orgogliosi di poter far conoscere sempre di più, attraverso la nostra rete di ristoranti, prodotti di eccellenza locale in tutta Italia".
"L’Arancia Rossa IGP è un dono prezioso e inimitabile che la natura ha fatto alla Sicilia. Con Oranfrizer ne garantiamo in esclusiva l’approvvigionamento in tutti i McCafè d’Italia" spiega Gianluca Defendini, CEO di Unifrutti Italia. "La spremuta d’arance fa parte del menù GranMattino, sta diventando una scelta frequente, gustosa e veloce con cui i consumatori possono sempre assicurarsi una quotidiana porzione di frutta e una fonte naturale di Vitamina C. In futuro rafforzeremo la collaborazione già ultradecennale tra Oranfrizer e McDonald’s di cui siamo davvero orgogliosi".
"Siamo lieti che il frutto simbolo del nostro territorio sia ancora una volta presente nei McCafè di tutta Italia" afferma il presidente Consorzio di tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP Giovanni Selvaggi "Non c’è modo migliore di far conoscere la bontà delle nostre arance che farle consumare a chi non ha mai avuto modo assaggiarle. Andiamo avanti così augurandoci di poter collaborare ancora con McDonald’s e con tutti coloro che hanno a cuore la salute dei consumatori e le nostre eccellenze agroalimentari".
L’Arancia Rossa di Sicilia IGP è solo uno dei tanti tasselli di italianità che negli anni si sono aggiunti ai menù di McDonald’s, i cui fornitori oggi sono per l’85% italiani, fornendo un contributo diretto alla filiera agroalimentare del Paese pari a circa 200 milioni di euro all’anno.

mercoledì 24 marzo 2021

La Primavera è arrivata e in casa Granda c’è voglia di novità e di rinascita per lanciare un messaggio forte di speranza e voglia di ripartire. Da oggi sarà disponibile infatti, Persi Pien, la quarta birra della serie Limited Edition, birre prodotte in una sola cotta per un numero limitato di lattine. Il nome e la ricetta, per quest’ultima edizione speciale, si ispirano ad un dolce della tradizione piemontese: le pesche ripiene, un dessert semplice che unisce il sapore della frutta agli aromi del cacao e dell’amaretto.

La base brassicola è una Imperial Stout, quindi una birra scura e corposa che incorporerà bene le note dolci derivate dalle pesche, dal cacao e dal biscotto. Una bevanda dai sentori primaverili ma con un’anima dolce e calda per affrontare gli ultimi freddi di fine inverno.
Sulla lattina con un artwork originale, si trova uno sticker che può essere staccato e applicato ovunque. Da questo adesivo nasce l’idea di proporre un contest sui social per scatenare la creatività degli utenti e coinvolgerli in post di interazione, con la promessa che il più creativo vincerà una box piena di birre Granda.
Un’altra novità che sarà disponibile da aprile, riguarda le due nuove linee The Girls e H4TG (Hop for the Geeks) che saranno prodotte anche in bottiglia in formato da 33 cl e 75 cl.
Il birrificio recentemente si è rinnovato, acquistando una nuova macchina imbottigliatrice che consente una migliore resa tecnologica; le birre saranno confezionate in una modalità innovativa e sicura che garantirà alti standard di qualità, simili a quelli delle lattine, per la conservazione degli aromi e di tutte le caratteristiche sensoriali che contraddistinguono una birra artigianale.
Saranno disponibili sullo shop del birrificio nel formato piccolo, da 33 cl e nei locali anche nel formato 75 cl.

lunedì 22 marzo 2021

Voglia di ripartenza per il Taleggio DOP che punta sull’export: non solo Europa e Regno Unito ma anche America e Giappone negli obiettivi del Consorzio. Il mercato lancia i primi significativi segnali di ripresa, primo fra tutti la sospensione per quattro mesi dei dazi imposti verso gli Stati Uniti, e incoraggia i progetti per rafforzare l’export.

Il Consorzio Tutela Taleggio spinge l’acceleratore e investe sulla promozione della DOP in terra straniera. Nel mirino l’UE, in particolare Germania, Francia, Belgio, il Regno Unito, ma anche USA e Giappone, mercati già conquistati nei quali il Consorzio prevede un incremento nei prossimi mesi. La voce export - che nel 2019 valeva il 25% della produzione totale di Taleggio DOP - è stata infatti in continua crescita fino all’inizio della pandemia da Covid-19.
A seguito della cancellazione delle fiere di settore per il 2021 il Consorzio Tutele Taleggio ha cercato nuovo strade per sostenere e far conoscere la propria DOP all’estero, insieme ad altri consorzi del comparto caseario - Asiago, Gorgonzola DOP e Formaggio Pecorino Sardo - e con la collaborazione con I Love Italian Food - network internazionale che promuove e difende la cultura enogastronomica italiana - ha aderito al progetto 100per100 Italian.
Attraverso eventi BtoB, webinair internazionali, formazione e educational si apre un dialogo con buyer, ristoratori e operatori di settore esteri che consente al Consorzio di raccontare il Taleggio DOP, la sua storia e le sue caratteristiche e di proporlo contestualizzandolo e adattandone gli utilizzi alle abitudini alimentari e a particolari esigenze e gusti del mercato di riferimento.
Il primo paese al quale il Taleggio si rivolge è il Giappone: si è appena concluso un evento digitale BtoB rivolto ad oltre 500 operatori di settore giapponesi. Una conferenza durante il quale la DOP è stata presentata all’interno di un panel dedicato all’enogastronomia Made in Italy, alla lotta all’Italian Sounding e alla ripresa dell’export in Giappone dopo la recente emergenza sanitaria.
Ad intervenire alla conferenza, tra gli altri, l’Ambasciatore Umberto Vattani (Presidente della Fondazione Italia Giappone), Davide Fantoni (Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana in Giappone), Shigeru Hayashi (primo sommelier giapponese in Italia e fondatore di Solo Italia) e diversi giornalisti, imprenditori e chef di fama internazionale attivi in Giappone.
I prossimi appuntamenti in calendario sono rivolti al mercato europeo a maggio 2021 e a quello statunitense a giugno 2021.
100per100 Italian vedrà il Taleggio coinvolto in attività di educational e formazione rivolte ai professionisti foodservice nonché nella realizzazione di video ricette a cura di 16 chef testimonial del Made in Italy per conquistare il pubblico consumer dei mercati target.
"Il progetto 100per100 Italian ha come obiettivo la promozione, la diffusione e il consolidamento del Taleggio DOP sui mercati europeo, giapponese e nordamericano attraverso la realizzazione di attività rivolte agli operatori professionali, con particolare riferimento al settore Ho.Re.Ca, opinion leader, influencer e stampa estera" dichiara Lorenzo Sangiovanni, Presidente di CTT "Il mercato estero rappresenta una delle leve principali per accompagnare l’incremento della produzione nei prossimi anni. L’obiettivo a medio termine è di dare una continuità alla crescita anche per gli anni a venire. Purtroppo la crisi legata all’emergenza sanitaria ha rallentato questo processo. La voce export nel 2020 ha avuto un calo del -14% rispetto all’anno precedente. I paesi UE più importanti nell’ambito Export restano la Germania, la Francia e l’America è il paese più importante per il mercato extra UE ma non sottovalutiamo il Giappone, un mercato nuovo, estremamente interessante e ricco di potenzialità. Nel 2020 abbiamo spedito in Giappone 33.000 kg di Taleggio e ci auspichiamo una crescita per il 2021".

domenica 21 marzo 2021

Perfetto con l’agnello, portata tradizionale della ricorrenza pasquale, il Tinata è un piccolo gioiellino enoico di Monteverro, tenuta d’eccellenza della Toscana del Sud, quasi al confine con il Lazio, in quella che viene considerata la maremma autentica, dolcemente adagiata sulle colline tra Capalbio e il mare. Qui - in un piccolo cru di soli quattro ettari che abbracciano idealmente una quercia centenaria, proprio a ridosso della macchia mediterranea e dei suoi profumi - prende vita il Tinata, un omaggio ai grandi vitigni del Rodano, il Syrah e il Grenache, e la prova dell’eccellente qualità che possono raggiungere nel sud della Toscana. L’assemblaggio ottenuto dalle due varietà il Grenache - che gli conferisce freschezza ed eleganza - e Syrah - cui deve il sentore fruttato, il vigore e il corpo -, rende questo vino complesso e di grande profondità aromatica un’assoluta rarità nella produzione vinicola toscana.

L’annata 2016 regala un vino corposo, pieno, elegante, fresco, sensuale con una struttura setosa in bocca – il cosiddetto umami, il quinto elemento del gusto – un incontro tra l’eleganza dei frutti rossi e l’esuberanza della macchia mediterranea, di cui nel vino si ritrovano i tipici aromi di lavanda, rosmarino e timo. Questo vino ben si accompagna al classico agnello pasquale, ma anche - per chi ama gli abbinamenti più insoliti con la schiaccia di Pasqua, un dolce tradizionale toscano all’anice, poco zuccherato che vieni utilizzato come accompagnamento ai salumi del territorio - la soppressata toscana, il salame di cinghiale. Per i vegetariani è un abbinamento elegante con i formaggi di carattere e anche con una parmigiana di melanzane. Vi piacciono i food paring insoliti e sorprendenti? Leggermente fresco può essere abbinato anche a ricette a base di tonno.
Questa referenza è disponibile in formati adatti a tutte le esigenze: dalla mezzina (0,375 ml) per il picnic in giardino alla classica bottiglia da 0,75 cl ideale per il pranzo intimo in casa, fino a quella da 5 litri per un regalo di valore, da tenere via per festeggiare – quando sarà – la fine lockdown. In ogni caso in Tinata è una scelta sicura per stupire il proprio interlocutore, perché è un vino che raccoglie consensi trasversali come dimostrano i rating delle maggiori guide italiane e internazionali: dai 95 punti di Veronelli e James Suckling ai 94 di Falstaff a Wine Advocate, passando dai 4 Grappoli Bibenda e i due bicchieri del Gambero Rosso.
Una scelta di qualità, un rosso elegante sì, ma anche passionale: un accompagnamento che soddisfa il palato e al tempo stesso scalda il cuore, cosa di cui si ha davvero bisogno in un momento come questo, che chiede sacrifici per tornar presto a riveder le stelle.

lunedì 15 marzo 2021

Il Chianti risulta fra i brand italiani più richiesti, nell'ambito di un aumento della domanda di prodotti che battono bandiera tricolore. Un recente livestream tenuto da Pinduoduo per promuovere i vini italiani, nell'ambito della fiera Wine to Asia di Shenzhen, ha attirato oltre 470.000 spettatori.

"E' una notizia molto importante - afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti - per noi che stiamo lavorando per imporci sempre più come protagonisti in Cina. E' una sfida fondamentale: la Cina oggi rappresenta circa il 5% del mercato globale del vino Chianti, ma alla luce delle dimensioni enormi di questo mercato, e vista la crescita importante che il Chianti sta avendo in terra cinese da alcuni anni a questa parte, crediamo che possa diventare uno dei mercati più importanti per noi a livello mondiale, se non il più importante in assoluto fra qualche anno".

venerdì 12 marzo 2021

"Prima di tutto un buon...vino sincero" chiedeva Renzo ne I Promessi Sposi, ed è proprio un vino sincero il Manzoni Spumante Dry 6.0.13 di PONTE1948.

Eleganti le sue nuance dal giallo tenue al verde salvia, fruttato e floreale nel profumo, fresco, sapido e delicatamente aromatico al palato, il Manzoni è la scelta giusta per un pranzo di Pasqua nel rispetto della tradizione.
Ideale come aperitivo, si sposa perfettamente con piatti a base di pesce, crostacei, molluschi e con l'immancabile colomba.

giovedì 11 marzo 2021

Si chiamano TURBIANA CTL1, TURBIANA CTL3, TURBIANA CTL5 i tre nuovi cloni di Turbiana ufficialmente inseriti nel registro nazionale delle varietà di vite. CTL sta per Consorzio Tutela Lugana, il vero protagonista di questo importante lavoro di ricerca iniziato nel 2010, in collaborazione con lo Studio Agronomico Sata, con l’avvio delle indagini nei più antichi vigneti di Lugana per garantire tipicità, affinità territoriale e maggiore sostenibilità alla Denominazione. 

La meticolosa analisi nei vigneti storici ha permesso di individuare singole piante con caratteristiche peculiari per qualità, sanità, maturazione e intensità gustativa delle uve. Queste "piante madri" sono state analizzate per la presenza di virosi e, solo da quelle risultate sane, sono state prodotte barbatelle, tenute separate per ogni pianta madre. Nel 2012 è stato impiantato il campo di confronto clonale, costituito dalla distinta progenie di circa 70 piante madri e dal 2014 al 2020 sono state realizzate centinaia di microvinificazioni (vinificazione di pochi chili di uva, ottenuta dalla parcella della progenie di un'unica pianta madre) al fine di confrontare le caratteristiche agronomiche ed enologiche dei vari candidati cloni. Al termine del percorso, solo ai tre migliori è stata riservata la possibilità di essere ufficialmente registrati.
"Riteniamo che questo sia un ulteriore e importante passo nella definizione identitaria del vitigno Turbiana e nell’avanzamento della ricerca viticola, il cui obbiettivo sarà far confluire nei nuovi cloni i caratteri identitari del vitigno e quelle caratteristiche fisiologiche che permettano alla viticoltura di adeguarsi al cambiamento climatico e di essere sempre più sostenibile" dichiara il Direttore del Consorzio, Andrea Bottarel "Cercare di combinare queste caratteristiche richiede tempo e dedizione, ma è un passaggio fondamentale perché, paradossalmente, si rischia di perdere più tipicità nei vecchi cloni, selezionati molti anni fa, che in quelli di recente selezione. Le caratteristiche del suolo non variano, ma il clima sta cambiando e con l’innalzamento delle temperature estive medie, soprattutto per quel che riguarda i vini bianchi, si potrebbe perdere molta di quella freschezza, che deriva dall’acidità, e che definisce il Lugana. Oltre all’adozione di diverse pratiche di gestione del verde è indispensabile poter optare per cloni più tardivi, senza però rinunciare ai caratteri identitari della Turbiana. Non meno importante è stata la ricerca dei tratti che conferiscono a un vitigno caratteristiche di minore suscettibilità verso le avversità, che è un dovere etico in primis, ma che ha risvolti economici importanti: riducendo gli interventi in vigneto si tutela l’ambiente e si risparmia allo stesso tempo".
La famiglia dei Trebbiano ha origini molto antiche: questa storia, assieme alla vasta e diversificata area di coltivazione, spiega l’esistenza di tanti sinonimi e varianti locali, fonte di ricchezza ma anche, in alcuni casi, di confusione. Ricerche sul DNA ("Il Trebbiano di Lugana: aspetti storici e genetici" di Pierluigi Villa, Osvaldo Failla, Massimo Labra, Attilio Scienza, del 2001) hanno dimostrato che, per quanto Trebbiano di Lugana (localmente detto "Turbiana") e Verdicchio siano stretti parenti, più vicini tra di loro rispetto ad altre varietà quali il Trebbiano d’Abruzzo e quello Toscano, si tratta di due vitigni geneticamente distinti. Il Trebbiano di Lugana ha un’attitudine più tardiva e leggermente meno produttiva, oltre a essersi adattato, nel tempo e con successive selezioni fatte dai viticoltori locali, alle caratteristiche pedoclimatiche del lago di Garda, significativamente diverse da quelle degli altri areali.
Il Consorzio, nell’esprimere enorme soddisfazione per l’importante traguardo raggiunto, intende ringraziare i Vivai Cantone, Vitis Rauscedo e Vivai Zenato Valerio per aver creduto, sostenuto e fattivamente collaborato al progetto.

domenica 7 marzo 2021

I profumi e i sapori intensi dei vini del Sud Italia racchiusi in raffinate bottiglie e versati in eleganti calici: è il concorso enologico Radici del Sud che si è svolto nei giorni scorsi al Castello Sannicandro di Bari, in forma compatibile con le restrizioni anti Covid e la cui cerimonia di premiazione si è svolta in diretta streaming. 

Tra i moltissimi vini in gara ha ottenuto un piazzamento di gran rilievo il Neri Etna Rosso Doc 2018, classificatosi al secondo posto del Gruppo Misto Vini Rossi. La graduatoria è stata stabilita da due giurie, formate da giornalisti e addetti ai lavori italiani o da stranieri che vivono nel nostro Paese, che hanno degustato più di 300 vini che erano stati inviati da oltre 125 aziende provenienti da Sardegna, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia. In tutto sono state premiate 60 bottiglie, con un primo, secondo e terzo classificato per ogni batteria di vino e in aggiunta i migliori tre vini biologici del Sud. "La considerazione principale risultata da questi due giorni di confronto è la splendida forma in cui i giudici hanno trovato i vini degustati, considerando che erano stati inviati ancora nel 2020 per l’edizione che doveva svolgersi a giugno dello scorso anno" ha dichiarato Nicola Campanile, organizzatore della manifestazione "L'ottima conservazione e un tempo di affinamento più lungo hanno fatto emergere un’evoluzione inaspettata – ha proseguito - a dimostrazione del fatto che sia i bianchi che i rosati del Sud hanno grandi potenzialità per un mercato sempre più pronto al consumo di vini invecchiati". Qui tutte le bottiglie premiate.
Il Neri Etna Rosso Doc è un "vino del vulcano", prodotto con amore alla Tenuta Agricola Neri e ottenuto da uve Nerello mascalese di una vecchia vigna ad alberello. Un prodotto per così dire storico, che nasce in un territorio complesso e unico come quello del versante nord-est, dove l’acidità discreta e la struttura delicata concorrono a dare vini di grande equilibrio e rara piacevolezza.
L’atmosfera unica della Tenuta, che offre l’esperienza di una winery autentica a Casa Arrigo, la rende una meta perfetta per un soggiorno enogastronomico. Vengono organizzate visite guidate che consentono di immergersi nel processo produttivo. I percorsi di wine tasting iniziano con una passeggiata tra i vigneti e uliveti dominati da una splendida vista dell’Etna. In seguito si entra nell’antico palmento, con annessa bottaia, dove la proiezione di un cortometraggio apre una finestra sull’evoluzione della tenuta nel tempo.

sabato 6 marzo 2021

Più sono e meglio è. Insetti utili e di buon auspicio, le simpatiche coccinelle vivono nei frutteti della Valle e sono preziose alleate della natura, indispensabili nella lotta contro i parassiti e per realizzare una frutticoltura naturale ed ecologica. Sono dei piccoli portenti.

Non è un caso, quindi, che le coccinelle raccontino i valori di Mela Val Venosta e siano presenti sul suo logo. Le due coccinelle, una gialla e una rossa, sono il simbolo di una produzione naturale e sostenibile, che segue i dettami più rigorosi della lotta integrata mettendo in campo proprio le coccinelle per vincere i parassiti e garantire, dal Paradiso delle Mele, mele dalla qualità superiore.
Il colore delle due coccinelle è portavoce, inoltre, delle varietà di mele venostane gialle e rosse, mele buone e dal gusto inconfondibile.

venerdì 5 marzo 2021

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità oltre 4 italiani over 18 su 10 (46%) sono in sovrappeso o obesi, con l’incidenza che aumenta al crescere dell’età, portando con sé una maggior possibilità di essere colpiti da malattie cardio vascolari, ma anche da virus come il Covid. A preoccupare è soprattutto l’incidenza del fenomeno tra i più giovani: l’eccesso di peso, infatti, riguarda 1 minore su 4.

L’ultimo Italian Obesity Barometer Report dimostra come negli ultimi 30 anni nel nostro paese si sia assistito ad un generale aumento del peso medio di circa il 30%, spesso dovuto ad alimentazioni sregolate o ad un eccesso di sedentarietà, ma mai come oggi, nel pieno di una pandemia globale, questo dovrebbe suscitare allarme nella popolazione.
Un aiuto per il buon funzionamento dell’intestino, responsabile in buona parte del nostro sistema immunitario, e, al contempo, un aiuto per restare o tornare in forma arriva dall’inulina a catena lunga. Si tratta di un carboidrato di origine vegetale, ricavato dalla cicoria o dal carciofo, che non è digeribile dal nostro organismo e arriva integro nell’intestino dove agisce come prebiotico.
"Purtroppo, si parla molto poco delle potenzialità dell’inulina, e sono ancora troppo poche le persone che l’hanno inserita abitualmente nella propria alimentazione" commenta la dottoressa Chiara Manzi, nutrizionista esperta e ideatrice del Metodo Alimentare Cucina Evolution "Una volta nel nostro intestino, questo straordinario elemento riesce ad aumentare la densità di Bifidobatteri e Lattobacilli, diminuendo la carica di batteri nocivi, favorendo l’assorbimento delle sostanze nutritive e di alcuni minerali, come il magnesio e il calcio, il funzionamento regolare dell’intestino e combattendo lo sviluppo di tumori e patologie intestinali. Inoltre, l’inulina a catena lunga riduce l’assorbimento del colesterolo e dei trigliceridi e i livelli di glicemia".
Grazie agli effetti benefici sull’intestino, l’inulina è un ottimo coadiuvante per stimolare e rafforzare il sistema immunitario, sviluppando una maggior resistenza ai virus. Sempre più ricerche condotte da università di tutto il mondo, infatti, dimostrano il ruolo fondamentale svolto da un intestino sano per il corretto funzionamento delle difese immunitarie. Una tesi supportata anche dall’indagine condotta dalla dott.ssa Chiara Manzi su un campione di 900 persone che avevano inserito l’inulina all’interno della dieta mediterranea da almeno 3 mesi consecutivi. I dati raccolti hanno dimostrato come questo importante prebiotico riesca a ridurre l’incidenza del Covid di ben 3 volte.
Si tratta, dunque, di un elemento prezioso, che dovremmo imparare a conoscere e usare ogni giorno, ma bisogna fare attenzione, poiché spesso la sua lunga catena viene spezzata dall’industria per commercializzare un’inulina dolciastra e più solubile. L’inulina a catena corta presenta caratteristiche moto diverse, si idrolizza facilmente trasformandosi in zucchero, soprattutto se utilizzata in ricette, sottoposta a cotture, lievitazioni e preparazioni acide come un sugo al pomodoro.
L’inulina a catena lunga, al contrario, durante le cotture, lievitazioni, il contatto con l’acqua e con gli enzimi degli alimenti mantiene una struttura chimica sufficientemente lunga, tale da aggiungere ai suoi effetti prebiotici anche la capacità di abbassare l’indice glicemico di pizza, pane e carboidrati raffinati e di farci uno sconto sulle calorie. È pertanto in grado di innescare tutti quei meccanismi che possono portarci a sviluppare un sistema immunitario più forte, riducendo la massa grassa e, soprattutto, i picchi glicemici di alcuni alimenti.
"L’inulina a catena lunga ha un sapore neutro, per questo si presta ad essere aggiunto sia a preparazioni salate, come pasta, pane, pizza o secondi di carne e pesce, sia dolci, dai gelati, alle preparazioni da forno, fino ai dolci al cucchiaio. – Prosegue la dottoressa Chiara Manzi – Un consumo quotidiano di inulina, senza cadere negli eccessi, ci permette di vivere più in salute, aiutando a risolvere problemi di peso perché riduce l’assorbimento di grassi e carboidrati rendendo le pietanze più leggere. Inoltre, è una fibra che disciolta nei liquidi a temperature controllate è in grado di imitare i grassi. Con l’inulina a catena lunga possiamo sostituire burro, panna, tuorli, formaggi nelle ricette, a zero calorie e senza modificare il sapore!".
Nei laboratori del Ristorante Libra Cucina Evolution di Bologna, la dottoressa Chiara Manzi utilizza l’inulina per realizzare la carbonara che ha meno grassi di un cucchiaio di olio senza rinunciare a guanciale e pecorino, pane e pizza con indice glicemico e calorie dimezzate, tiramisù con le calorie di uno yogurt alla frutta.
Ricette che non sono segreta ma pubblicate nel suo ultimo libro, "Cucina Evolution. In forma senza dieta", edito da Art Joins Nutrition, dove la dottoressa Chiara Manzi illustra in modo approfondito come utilizzare questo prezioso ingrediente, con quali tecniche ottenere dei grassi a zero calorie utilizzando l’inulina per sostituire il burro nei biscotti, il mascarpone nel tiramisù, il tuorlo nella carbonara, la panna montata nei dolci.

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