giovedì 29 aprile 2021

Il miele millefiori di VIS, prodotto esclusivamente da apicolture della Valtellina, è stato valutato da Altroconsumo come il migliore in Italia tra 22 referenze presenti in GDO. La scelta è ricaduta proprio sul millefiori poiché si tratta della tipologia più comune e più consumata, non solo in Italia, ma nel mondo.

Etichetta, autenticità, freschezza e la presenza di impurità sono solo alcuni dei criteri applicati per determinare il miglior miele millefiori d’Italia. Oltre alla valutazione oggettiva di questi parametri è stata coinvolta una giuria di esperti per un'approfondita analisi sensoriale e gustativa. Il miele Millefiori di VIS, storica azienda valtellinese famosa per le sue confetture, ha superato tutti i test di qualità sbaragliando la concorrenza.
Dal gusto avvolgente, noto per le sue sfumature di sapore che variano di anno in anno, in base alla stagione di raccolta, alla zona e, soprattutto, ai fiori presenti vicino all’alveare, il millefiori è da sempre il miele preferito dagli italiani e VIS ha scelto di aggiungere al suo prodotto, oltre alla cura con cui realizza le sue confetture, anche un valore aggiunto certificato e affidabile: la Valtellina.
Oltre al millefiori, VIS produce anche il miele d’Acacia che viene prodotto dai migliori apicoltori della Lombardia, quello di Castagno, dal sapore pungente, che rende questo miele unico nel suo genere, e infine quello di Tiglio, noto per il suo retrogusto fresco, quasi a ricordare la menta.

lunedì 26 aprile 2021

NAPOLI
– L’anno appena trascorso è stato difficile per gran parte delle imprese, e la distribuzione e il commercio del caffè non sono stati una eccezione. Nel mezzo di una tragica pandemia globale, con conseguente cataclisma economico, Caffè Barbera ha deciso di volgere il proprio sguardo verso il futuro e di scommettere sull’innovazione, avviando una nuova partnership con la piattaforma blockchain Algorand, e confermando la strategia di "guardare avanti".

L’estate scorsa Caffè Barbera è diventato il primo produttore di caffè in Europa a consentire pagamenti con valute digitali. Lo storico marchio del caffè permette infatti pagamenti in Bitcoin, Ethereum e Ripple per tutti i prodotti del caffè sul suo sito e-commerce.
Anche in un’industria rinomata per la tradizione Caffè Barbera si può vantare di avere una storia tutta singolare, all’insegna dell’innovazione.
Il torrefattore del caffè più antico d’’Italia, nasce nel Sud dell’Italia nel 1870 dalla mano di Domenico Barbera il ‘Mago del Caffè’. 150 anni dopo la missione dell’impresa rimane la stessa: creare un caffè di qualità superiore, celebrando i sapori caratteristici del Sud.
Certo tutto ciò è aiutato dal fatto che l’impresa è ancora di proprietà e gestione dei discendenti di quinta e sesta generazione dell’originale ‘Mago del Caffè.’ È così che oggi Caffè Barbera è diventato un marchio internazionale, con una presenza in più di 60 paesi e 5 continenti.
"All’inizio di quest’anno, abbiamo deciso che volevamo fare di più, offrire di più, e ci siamo accorti che non potevamo farlo da soli. Quindi ci siamo messi a cercare un partner" spiega Elio Barbera, il business development manager dell’impresa.
"Trovando Algorand siamo rimasti molto colpiti dal loro team e dalla loro missione": la piattaforma blockchain di Algorand permette infatti a molteplici utenti di eseguire trasferimenti digitali pressoché istantaneamente. Ciò consente a enti e impresse di inviare e ricevere criptovalute in modo veloce e trasparente.
Algorand viene costituita da Silvio Micali nel 2017. Micali, un membro della facoltà del MIT dal 1983 e vincitore del prestigioso Turing Award, desiderava creare una tecnologia blockchain completamente decentralizzata, sicura e scalabile. La missione della squadra tuttora è di offrire una piattaforma comune allo scopo di creare prodotti e servizi capaci di avvicinare il mondo a un’economia senza confini.
Utilizzando la piattaforma Algorand, Caffè Barbera avrà accesso a soluzioni di pagamento che copriranno il cosiddetto ultimo miglio dell’ecosistema blockchain. Ciò migliorerà le capacità di ricevere e conservare pagamenti in criptovalute, affinché le transazioni quotidiane diventino facilmente accessibili e affidabili.
Adesso Caffè Barbera accetterà pagamenti per i suoi prodotti sul sito e-commerce via le seguenti criptovalute: ALGO, USDT, USDC, BUSD, DAI, BNB, Litecoin, Bitcoin Cash, Stellar e Tezos. Queste si aggiungeranno a Bitcoin, Ethereum e Ripple che L’azienda ha cominciato ad accettare l’anno passato.
Per di più la partnership con Algorand si estende oltre i pagamenti business-to-business. Caffè Barbera collaborando con Bleumi Pay, un aggregatore di pagamenti integrato nella blockchain di Algorand, adesso disporrà della capacita di accettare pagamenti in valute digitali direttamente da altre aziende e imprese, portando la rivoluzione delle valute digitali alle transazioni business-to-business.
In celebrazione della nuova partnership Caffè Barbera offre una promozione esclusiva rivolta a tutti i suoi clienti: comprando prodotti con la criptovaluta ALGO si riceve subito uno sconto del 20% sull’acquisto.
Se i passi che l’azienda ha preso finora sembrano notevoli, si potrà certamente attendere molto di più dal futuro. Su quest’ultimo punto Elio Barbera nutre pochi dubbi: "Caffè Barbera continua il proprio processo di trasformazione digitale, e crede che le tecnologie possiedano un potenziale enorme. Il progresso verso le valute digitali è in un certo senso inevitabile. Questo comporterà evidenti vantaggi di efficienza, velocita, e accesso finanziario. Anche in un settore ‘storico’ come quello del caffè, le valute digitali plasmeranno il futuro del commercio online B2C e internazionale B2B nei prossimi 5 o 10 anni. Questo è il momento giusto di investire e sperimentare con queste tecnologie. Ben sapendo che la fortuna favorisce gli audaci" conclude Elio Barbera.

domenica 25 aprile 2021

Da sempre uno dei luoghi più amato dagli italiani, la cucina è l’ambiente della casa dove ogni giorno, milioni di italiani iniziano la propria giornata e dove chef (e aspiranti tali) si cimentano nella preparazione delle pietanze più disparate. Ma - messe da parte tazzine, pentole e scodelle - come si comportano gli italiani in cucina, quando si tratta di comportamenti virtuosi per non sprecare cibo e vivere in maniera più sostenibile?

A scattare una fotografia della consapevolezza degli italiani in cucina ci ha pensato un Osservatorio Social condotto da Al.ta Cucina, mediatech company e community del food che porta nel mondo la cucina italiana con oltre 5 milioni di appassionati. Insieme a Pasta Garofalo, storico pastificio di Gragnano, Al.ta Cucina ha ottenuto ben oltre 96.768 risposte alle domande del questionario condotto su Instagram in occasione del progetto multicanale “Adesso Pasta!” - una campagna concepita proprio a partire da questa indagine interattiva su Instagram e Facebook per spingere le persone a riflettere su un tassello importante della quotidianità: il rapporto tra sostenibilità e fornelli.
E se la maggior parte degli utenti è informata sulla sostenibilità in cucina - con un 77% che predilige ingredienti di stagione e oltre il 60% che si affida a prodotti a km0 - resta il fatto che il 39% non abbia grande consapevolezza delle implicazioni che le scelte sostenibili comportano.
O meglio, se il 90% dei rispondenti dichiara che gli ingredienti stagionali sono sinonimo di una maggiore qualità e li preferirebbero nelle proprie diete, è anche vero che questi sembrano essere “cibo per pochi”, con un 51% che lamenta prezzi poco accessibili e di conseguenza una grande difficoltà nel seguire uno stile di vita sostenibile ma decisamente troppo caro.
L’Osservatorio Social Al.ta Cucina-Pasta Garofalo lascia così emergere che esistono ancora alcune problematiche da risolvere, in particolare legate alla reale messa in pratica dei comportamenti corretti per evitare gli sprechi alimentari, ma anche di quelli energetici.
Per quanto riguarda l’utilizzo degli elettrodomestici infatti, è emersa una particolare attenzione tanto che ben l’81% presta attenzione alla classe energetica dei propri elettrodomestici infatti è diffusa la consapevolezza che essere sostenibili in cucina aiuta la riduzione di emissioni di Co2 per l’87% degli intervistati. E ancora, nonostante il 74% degli utenti sia consapevole che si sprechi meno acqua utilizzando la lavastoviglie, il 51% delle persone lava ancora i piatti alla vecchia maniera, a mano. Stupisce invece il fatto che nonostante il 50% degli utenti sappia che l'induzione è il tipo di "fornello" più sostenibile, l'80% ancora usa il piano a gas e solo l'8% quello a induzione.

sabato 24 aprile 2021

L’obiettivo di realizzare prodotti squisitamente italiani e lo stretto radicamento nel territorio fanno del gruppo agroalimentare Farchioni con sede a Gualdo Cattaneo, in Umbria, una azienda "multiregionale", attiva ormai da anni per promuovere lo sviluppo dell'olivicoltura in diverse regioni della nostra penisola. Infatti, la superficie degli oliveti aziendali di proprietà conta 450 ettari ripartiti tra Umbria, Lazio, Puglia e Toscana. E nei prossimi anni è previsto un incremento fino a un totale di 1309 ettari.

"Ciò che ci distingue e che ci rende leader del settore è, prima di tutto, l’attenzione maniacale per l’eccellenza della parte produttiva agricola" spiega Giampaolo Farchioni, manager di Farchioni Olii.
In più, continua, "i nostri investimenti in innovazione - dalla produzione al confezionamento alla vendita - sono ispirati al principio della sostenibilità contadina, che mette al bando gli sprechi, spesso addirittura controproducenti nei confronti della qualità. Proprio come facevano i nostri nonni nell’azienda agricola, ma con in più le conoscenze e la sensibilità di oggi, le nostre azioni e l’impegno che ci distingue sono tutti orientati verso la qualità dei processi e dei prodotti, la sicurezza ed il benessere dei lavoratori, la sicurezza alimentare, la tutela dell'ambiente e l'efficienza energetica. Perché noi stessi siamo i primi consumatori di ciò che produciamo: un tutt’uno tra famiglia, azienda e lo splendido ambiente che ci circonda".
Con 30 milioni di bottiglie vendute, pari all’11% del volume totale delle vendite di olio evo in Italia, Farchioni 1780 è il leader del mercato dell’olio nella gdo italiana. Le ‘foglie’ del Gambero Rosso, pertanto, rappresentano un risultato particolarmente significativo perché è la prima volta che la Guida del Gambero premia un'azienda con queste caratteristiche.
Ecco i premi e i prodotti nel dettaglio: due foglie rosse per il Collezione di famiglia, un blend delle seguenti cultivar: Frantoio, Corregiolo, Moraiolo, Leccino; una foglia verde per il Selezione 100% italiano, sulla base della cultivar Favolosa.

giovedì 22 aprile 2021

(Ansa)

"I lockdown hanno fortemente penalizzato la ristorazione e con essa il mondo del vino, che solo in Italia registra nell’ultimo anno crediti non corrisposti dall’horeca per 500 milioni di euro e mancate vendite nel ‘fuori casa’ per 1,5/1,8 miliardi di euro. Ora, con le riaperture a singhiozzo previste nelle bozze del Dl Riaperture, la normalità è ancora lontana e le tensioni finanziarie si fanno sempre più forti. Per questo chiediamo al Governo di attivare con il ‘Fondo filiere in crisi’ anche misure di sostegno per far fronte alla sofferenza dei mancati pagamenti e strumenti a sostegno della ristorazione". Lo ha dichiarato il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, commentando la discussione sul Dl Riaperture all’ordine del giorno oggi in Consiglio dei ministri.

"La ristorazione – ha aggiunto Castelletti - è da sempre la migliore alleata del vino e anche in questa congiuntura condividiamo le difficoltà di uno dei settori più colpiti dalla crisi, certi che una volta tornati alla normalità il binomio torni a essere il principale testimonial del made in Italy. Uiv ritiene che in vista delle riaperture - in particolare le più imminenti degli Stati Uniti e del Regno Unito - il settore necessiti anche di una forte azione di promozione per capitalizzare la propria immagine nel mondo e intercettare il ‘rimbalzo’ dei consumi che dovrebbe arrivare più velocemente in alcuni mercati internazionali. È necessario, dunque, aumentare il budget della misura Ocm promozione e semplificare le regole".
Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini, la maggior presenza di vino in cantina (+3,6% sul pari periodo del 2020) è determinato da un’ultima vendemmia in crescita del 3,2%. Ne consegue che gli attuali 200mila ettolitri in eccedenza rispetto allo scorso anno siano quasi totalmente un effetto della maggior produzione. Lo scorso anno il mercato interno (-24% a valore) ha perso dieci volte più dell’export (-2,3%, a 6,3 miliardi di euro), con l’horeca a -38%, le enoteche a -23%, la vendita diretta a -19% a fronte di una crescita del 12% delle vendite nella grande distribuzione. I numeri nel complesso, attenuati dalle performance delle grandi aziende che lavorano con la Gdo, non svelano però le forti difficoltà di migliaia di piccoli e medi produttori – spina dorsale del prodotto Italia –, da sempre legati al comparto della ristorazione.

martedì 20 aprile 2021

La Festa della Mamma si avvicina ed è ufficialmente iniziata la caccia al regalo. I pensieri più graditi sono quelli semplici ma in grado di trasmettere un messaggio: cosa c’è allora di meglio che donare qualcosa che sia in grado di simboleggiare al contempo amore e dolcezza?

Una golosa proposta arriva da Ciocomiti, atelier del cioccolato con base in Val di Sole, all’ombra delle Dolomiti di Brenta, nel cuore del Trentino, che propone una gamma esclusiva di cioccolati di alta qualità, realizzati con utilizzo di fave di cacao provenienti da selezionatissime piantagioni delle zone più vocate del mondo. La preziosa materia prima viene lavorata con cura, secondo la migliore tradizione dell’arte cioccolatiera alpina e utilizzando una speciale macina a pietra naturale nel laboratorio di Malè (TN), e trova l’affinamento nella splendida cornice del Rifugio Tuckett a 2.272 metri di altitudine nelle Dolomiti di Brenta, per un risultato finale davvero unico.
In particolare, per omaggiare al meglio tutte le mamme, Ciocomiti ha creato tre meravigliosi cuori di cioccolato, in formato tavoletta e ricchi di gusto e di originalità, non solo buoni da mangiare ma eleganti e belli da vedere: cioccolato bianco premium 29% cacao e fiordialiso, cioccolato fondente 71% cacao e lamponi, cioccolato al latte 41% cacao con raffinate perle colorate di zucchero.
Tre creazioni davvero uniche proposte singolarmente oppure in una esclusiva box, insieme a un Minipack duetto con due cuori fondenti 71% cacao ripieni di ganache al lampone, una confezione di Pistacchi ricoperti di cioccolato bianco, una confezione mista di Boule 6 gusti e due assoluti must have della collezione Ciocomiti, amatissimi dal pubblico e disponibili tutto l’anno sull’e-shop, ovvero la Ciocomela fondente, deliziose fette di mela essiccate e ricoperte da cioccolato fondente (disponibile singolarmente anche nella delicata versione bianca con lamponi), e la Ciocomitica, imperdibile crema spalmabile con il 50% di nocciole.
Un’occasione unica per regalare alla propria mamma non solo del cioccolato di altissima qualità, interpretato dai maestri cioccolatieri di Ciocomiti in esclusive creazioni, ma anche un viaggio virtuale tra le Dolomiti di Brenta, dove queste eccellenze prendono forma.

domenica 18 aprile 2021

Mangiare una pizza a casa come in pizzeria, adesso è possibile con l’originale proposta de iQuintili. Il nuovo prodotto risulta così esplosivo, leggero, molto idratato, con un impasto che conta 24 ore di maturazione ed è ottenuto da una miscela segreta di farine messa a punto da Marco Quintili stesso, patron e pizzaiolo del concept.

Per rendere ineccepibile questo delivery, l’impasto è stato modificato leggermente dai Quintili Lab, motore creativo delle due pizzerie, una a Furio Camillo e l’altra a Tor Bella Monaca dove il laboratorio ha sede, per arrivare in maniera perfetta nelle case dei nostri clienti. "Abbiamo fatto un grande lavoro ed un lungo studio nell’ultimo anno, per rendere eccellente il servizio di delivery. Questa impresa è stata resa possibile grazie a un impasto pensato su misura e l’impiego dello stesso personale della pizzeria per consegnare direttamente l’ordine, affinché ci sia un servizio il più familiare possibile per i nostri clienti. Il periodo così complicato non ha affatto fermato la nostra creatività e la nostra voglia di sperimentare".
Diverse le novità nel menu stagionale. A partire dalla Trevigiana con Fiordilatte dei Monti Lattari, radicchio trevigiano scottato in padella con uvetta e pinoli con cornicione ripieno di ricotta e olive taggiasche trifolate. In uscita lardo di cinta senese e terriccio di oliva; l’Amatriciana in fiamme condita con filetti di San Marzano DOP, cacio, pepe-cuvée della Tasmania, mozzarella di bufala, guanciale di maialino lucano allevato allo stato brado; la sua rivisitazione della Carbonara servita con provola affumicata, guanciale (croccante) di maialino lucano, crema pecorino e pepe pepe cuvée e uovo disidratato 40 ore e infine grattugiato come bottarga; la Casertana con provola di Agerola, patate viola e gialle cotte alla brace, salsiccia di maialino nero casertano, pepe cuvée, crema di pecorino, basilico e papaccella napoletana; la Sei Formaggi con fior di latte dei Monti Lattari, Parmigiano, provola di Agerola, gorgonzola e crema di pecorino. In uscita formaggio in foglie di castagno di Beppino Occelli.
Oltre alle pizze tradizionali come la Bufalina, con filetti di pomodoro San Marzano, mozzarella di bufala e basilico oppure la Salsiccia e Friarielli e la "gamma delle marinare", si potranno ordinare anche le Frittatine declinate in Classica, Cacio e Pepe, Amatriciana, ‘Nduja, Alla Parmigiana, Alla Puttanesca. Poi ancora le Crocchette, tradizionali e speciali, e la Pizza Fritta, simbolo dello street food campano. Coerente con la proposta salata anche la linea dei dolci: su tutti primeggiano i Soffietti alla crema di pistacchio, pasta di pizza fritta a forma di bignè generosamente cosparsa da crema e granella di pistacchio.
Servizio personalizzato anche per la proposta del beverage, tra cui le birre artigianali firmate Baladin e un’ampia scelta tra i vini.
"Siamo soddisfatti del lavoro che abbiamo pensato appositamente per i nostri clienti, servire una pizza che arrivi a casa come in pizzeria è diventata la nostra mission. Stiamo già lavorando ad un menu particolare per la riapertura al pubblico, che si preannuncia ricco di novità".

giovedì 15 aprile 2021

È il primo salamino brandizzato tascabile della storia italiana, piccolo nel formato ma grande nel gusto, frutto del saper fare e della qualità 100% italiana. Con questi indizi è facile capire di chi si sta parlando: è Negronetto, prodotto icona di casa Negroni e protagonista del 2021. Sulla carta d’identità del salamino che ha rivoluzionato l’intera categoria dei salumi è segnata infatti una data importante: 1931.

Forse non tutti sanno che quella del primo salamino brandizzato d’Italia è la storia di un’idea semplice ma geniale, nata per trovare un espediente. Durante la Fiera Internazionale di Nizza, Paolo Negroni, figlio di Pietro che nel 1907 fonda a Cremona l’azienda omonima, per aggirare il divieto imposto ai produttori italiani di affettare salami da offrire agli ospiti, inventò un nuovo mini-formato tascabile ancora oggi rimasto invariato: ne fece produrre uno dalle dimensioni ridotte – di soli 14 centimetri – ma con la stessa qualità e le medesime caratteristiche del tradizionale e mitico salame cremonese, fiore all’occhiello dei salumi dell’epoca. Da allora si è sempre distinto per la sua personalità unica e inimitabile e il suo gusto inconfondibile, entrando subito a far parte delle abitudini alimentari e portando con sé giocosità, voglia di condivisione e l’autenticità tipica dei salumi Negroni.
Negronetto rappresenta un esempio concreto del tipico genio italiano. Per questo motivo, per festeggiare i suoi primi novant’anni, Negroni dà vita all’Accademia della Stella con l’ambizione di scoprire, illuminare e sostenere in questo periodo i giovani talenti del nostro Paese negli ambiti che rappresentano le eccellenze del Made in Italy. In questa edizione, Negroni farà un viaggio nel mondo della creatività chiamando al proprio fianco tre istituti come partner del progetto, eccellenze distintive nel panorama formativo italiano in ambito design: IED - Istituto Europeo di Design, Naba - Nuova Accademia di Belle Arti e Politecnico di Milano - Scuola e Dipartimento di Design. Saranno gli studenti di questi istituti a dare spazio ed espressione al loro estro per reinterpretare in chiave attuale il portato iconico di un brand che ha fatto la storia nella comunicazione con i suoi cartelloni pubblicitari pionieristici, testimoni del mutare del costume sociale e simboli della narrazione del marchio della Stella e della sua evoluzione nel tempo.
Il valore e la qualità del progetto si riflettono anche nei nomi d’eccezione che Negroni ha scelto per la giuria: Matteo Ragni, vincitore di due Premi Compasso d’Oro, Anna Godeassi, artista eclettica nota per le sue illustrazioni oniriche e metaforiche per l’editoria, la pubblicità, l’animazione e per progetti di comunicazione visiva e Francesco Poroli, art director e illustratore tra i più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Personalità uniche che si sono contraddistinte per la loro creatività originale e innovativa in Italia e nel mondo e che, insieme a Negroni, decreteranno i 3 migliori talenti italiani vincitori di questa edizione dell’Accademia della Stella.

lunedì 12 aprile 2021

Dimostrando ancora una volta il suo impegno e la sua vicinanza al mondo dell’arte e delle cultura, l’azienda ha dato vita a vere e proprie opere in grado di raccontare i valori e gli elementi unici del Manifesto del Grano Duro Barilla, un prospetto in dieci punti che contiene gli impegni del brand per una pasta di qualità con grani duri italiani e prodotta responsabilmente. Ne sono nate 11 illustrazioni uniche – ad opera di altrettanti grandi artisti italiani e giovani emergenti –, trasformate in grafiche originali e dal forte impatto visivo e comunicativo, dono di Barilla al Paese e ai suoi consumatori in un momento in cui l’arte e la cultura soffrono forti limitazioni. Cinque di queste opere, trasformate in grafiche studiate ad hoc per i pack di pasta Barilla, sono ora offerte ai consumatori come piccoli oggetti d’arte quotidiana.

"Con questa iniziativa abbiamo voluto tradurre i nostri messaggi in immagini immediatamente fruibili, trasformando il pack di un prodotto iconico come la pasta in uno strumento capace di diffondere in modo pervasivo i nostri valori e la nostra passione per l’arte e per la bellezza" spiega Francesco Del Porto, President Region Italy & Global Chief Customer Officer "Partner importante di questo processo sono i nostri Clienti che, insieme a noi, si impegneranno per portare alle Persone i nostri pack artistici dedicando a questa iniziativa grande visibilità nei loro punti vendita che, per l’occasione, diventano vere e proprie 'gallerie d’arte quotidiana' facilmente accessibili sul territorio. Il nostro impegno è orientato verso una collaborazione sempre più aperta con il mondo della distribuzione, anche con l’obiettivo di realizzare insieme iniziative innovative e non convenzionali".

5 nuovi pack per la pasta

Così come i dieci formati rinnovati della pasta fatta con grano duro selezionato 100% italiano, le cui geometrie sono state ridisegnate con l’obiettivo di ottenere la perfetta tenacia per la cottura al dente, anche le confezioni Barilla si arricchiscono di linee, forme, simboli e colori, frutto dell’esperienza personale e della sensibilità degli artisti che le hanno create e in grado di comunicare i diversi punti e temi del Manifesto: l’attenzione al territorio e alla comunità, l’importanza della sicurezza e della condivisione, e ancora l’innovazione, la tradizione, la filiera, la responsabilità, la collaborazione. Valori che sono alla base di un processo produttivo che sostiene l’agricoltura italiana, le comunità locali, la salvaguardia del suolo e dell’ambiente. I cinque, originali pack, vedranno protagonisti, in particolare, differenti formati di pasta, cui saranno associati altrettanti punti e valori del Manifesto:
- I Fusilli n. 98 racconteranno l’interpretazione, a cura del veronese Ale Giorgini, del progetto nella sua interezza. Come un fil rouge, la sua opera tocca ogni concetto chiave del Manifesto: il paesaggio, la spiga, il grano, l’uomo, la famiglia e il prodotto;
- Gli Spaghetti Grossi n. 7 presenteranno la visione di Giulia Conoscenti del punto 2 del Manifesto, legato alla qualità del prodotto e alle sue caratteristiche nutrizionali: attraverso il simbolismo degli elementi naturali – sole, mare, grano – l’illustratrice omaggia la sua terra d’origine, la Sicilia, e richiama l’elevato valore proteico, l’alta qualità del glutine e il colore giallo dorato del grano italiano;
- Gli Spaghetti n. 5 sono racchiusi nella confezione artistica ad opera di Andrea Boatta, che ha raffigurato la varietà dell’Italia, dei suoi climi e dei grani coltivati nelle diverse regioni, celebrandoli attraverso le diversità paesaggistiche del Bel Paese (punto 3);
- Le Penne Rigate n. 73 sono invece protagoniste della visione di Emiliano Ponzi, che ha raccontato la sostenibilità ambientale e il rispetto per la natura, cuore del punto 5 del Manifesto, attraverso le immagini di un’ambientazione rurale dal cielo azzurro e dai campi aperti;
- Le Mezze Penne Rigate n. 70 racconteranno infine, attraverso lo sguardo e l’interpretazione di Massimiliano Di Lauro, i temi della cura e della sicurezza al centro del punto 6, rappresentati, con toni surrealisti, da una figura femminile, materna, e dal ciclo vitale del grano. 
La rinnovata Pasta Barilla è un risultato straordinario derivato da trent’anni di ricerca sulla materia prima e di lavoro insieme all’intera filiera, frutti di accordi realizzati con oltre 8mila agricoltori italiani e del Protocollo d’intesa siglato a fine dello scorso anno (2019) con il Ministero dell’Agricoltura. Ottenuta infatti a partire dalle migliori varietà di grano duro 100% italiano, adatte alle diverse condizioni climatiche del Paese, nasce da una ricetta a regola d’arte. L’azienda ha selezionato una materia prima eccellente, frutto anche della selezione e dell’integrazione di quattro esclusive varietà di grano duro2 coltivate in totale in 13 regioni italiane, ha rivisto le fasi della produzione e ha adottato processi e tecnologie fondate sul saper fare italiano.
Protagonisti del cambiamento sono i formati4 principali del brand, coinvolti in un’evoluzione di prodotto che – grazie a geometrie nuove e ridisegnate - va nella direzione di una pasta più tenace, perfetta per la cottura al dente: Spaghetti N.5, Spaghetti Grossi N.7 e Spaghettoni N.8, che aumentano il proprio diametro; Penne N. 73, Mezze Penne N.70, Tortiglioni N.83, Mezze Maniche N.84, Rigatori N.89 e Linguine N.13, che aumentano di spessore; infine, i Fusilli N.98, ridisegnati nella forma. Il prodotto che ne deriva è una pasta ancora più buona e caratterizzate da proprietà nutritive notevoli: alto contenuto di proteine, elevata qualità del glutine, colore giallo dorato e basso contenuto di ceneri (sali minerali).
In linea con i valori del Manifesto e del progetto artistico, il packaging delle confezioni è realizzato in cartoncino in fibra vergine proveniente da foreste gestite in modo responsabile secondo standard certificati e che può essere riciclato interamente nella filiera della carta.

domenica 11 aprile 2021

Oggi Alce Nero lancia un nuovo prodotto, gustoso e perfetto per gli amanti di una cucina buona e consapevole. Nasce così la nuova Passata vellutata di pomodoro giallo, 100% biologica e italiana. É realizzata unicamente con pomodori della varietà Goldy, coltivati in Emilia Romagna, su terreni parzialmente salini, che godono della vicinanza del mare.

Nel rispetto della terra e della sua naturale fertilità, Alce Nero asseconda la ciclicità stagionale e i naturali tempi di crescita e maturazione delle materie prime. Così i pomodori vengono raccolti solo nei mesi più caldi, luglio e agosto, e sono lavorati in modo da preservare sapori, profumi e proprietà nutrizionali. Dopo la selezione ed il lavaggio, i pomodori vengono triturati, passati e concentrati, senza l'aggiunta di additivi, né sale.
La Passata biologica vellutata di pomodoro giallo di Alce Nero presenta una consistenza ricca e cremosa, ottime proprietà organolettiche e un sapore connotato rispetto alle classiche passate di pomodoro rosso. La nuova passata Alce Nero è ottimale in cucina per realizzare appetitosi primi piatti o ricette a base di pesce. É ideale per sughi leggeri e veloci, ma sposa bene anche ingredienti dal carattere forte e sapido, come speck, alici e peperoni.
Il formato proposto è da 350 g, nel classico ed ecologico barattolo di vetro.

sabato 10 aprile 2021

Grazie all’impegno costante e alla grande capacità di innovazione di Ciro Fraddanno, Choco Gelato chef dell’Academy italiana, si è arrivati alla formulazione di un prodotto che sconvolge le papille gustative rivelando un nuovo sapore legato al frutto del cacao. Per la prima volta al mondo sarà possibile assaggiare un frutto tropicale, pressoché sconosciuto al grande pubblico, sotto forma di un freschissimo sorbetto nelle gelaterie italiane. Il gusto più venduto nelle gelaterie di tutto il mondo, il gelato al cioccolato, verrà così affiancato ad un gelato prodotto con l’altro ingrediente fondamentale del frutto del cacao: la polpa del frutto.

Dal gusto dolce deliziosamente fruttato Il Frutto del cacao è un sorbetto freschissimo e subito pronto all’uso. Il prodotto, ricco di proteine e vitamine, di colore bianco, è stato sviluppato da Chocolate Academy e Rogelfrut, una delle prime aziende italiane ad aver avviato la lavorazione di una gamma unica e completa di frutta surgelata e puree di frutta.
Il Frutto del Cacao è il nome di questo preparato rivoluzionario che consentirà ai maestri del gelato di offrire un gusto nuovo e sorprendente che esalta il "frutto degli dei" rispettando l’ambiente, grazie ad una maggiore efficienza nella lavorazione della cabossa di cacao.
Per secoli, il frutto del cacao è stato raccolto solo per i suoi semi e nel tempo si è persa l'associazione con il frutto. Tuttavia, proprio come una mela o un'arancia, il cacao ha il suo gusto fruttato unico. I suoi alberi crescono nelle regioni tropicali intorno all'equatore, dove il clima caldo e umido favorisce una crescita ottimale. Cresciuto sul tronco e sui rami dell'albero, il frutto del cacao chiamato cabossa, è costituito dalla buccia, la polpa e i semi (fave). I semi vengono lavorati per fare il cioccolato e rappresentano solo il 30% circa della composizione del frutto. Una volta mature le cabosse colorate vengono accuratamente selezionate e raccolte a mano, pulite e aperte per eliminare i semi e la polpa bianca e fresca. Solo una parte di questo frutto viene usato per consentire alle fave di fermentare.
Oggi grazie allo studio di Cabosse Naturals, brand del gruppo Barry Callebaut, è possibile usare l’intero frutto del cacao e godere delle sue straordinarie qualità. Cabosse Naturals esalta l'intera frutta e offre un’ampia gamma di prodotti dal succo, alla purea e al concentrato di frutto del cacao puri al 100%.
Il frutto del cacao ha un sapore fruttato con una nota esotica, è ricco di fibre e contiene molti nutrienti come: potassio, magnesio, manganese, calcio, fosforo, ferro, zinco, vitamina B5 e vitamina D2.
Il prodotto destinato al mercato della gelateria artigianale e realizzato in collaborazione con RogelFrut, contiene il 40% di polpa del frutto del cacao ed è estremamente facile da usare perché pronto all’uso. Ciro Fraddanno che ne ha messo a punto la ricetta, consiglia di abbinare al sorbetto il gruè di cacao per dare croccantezza e un esperienza unica di gusto dell’intero frutto: come ritrovarsi direttamente in una piantagione di cacao.
La primavera 2021 sarà il momento migliore per gustare nelle gelaterie italiane il sorbetto al Frutto del Cacao interpretato dalla creatività dei professionisti del gelato e scoprirne le sue qualità organolettiche e i suoi nutrienti. Sarà un’esperienza unica da condividere anche sui social con l'hashtag ufficiale #laltrafacciadelcacao.

giovedì 8 aprile 2021

Andrea Berton, una stella Michelin presso il Ristorante Berton Milano e una presso il Ristorante Berton al Lago, si prepara ad aprire il suo primo ristorante underwater. Nell'atollo di Raa alle Maldive lo chef avvia una nuova collaborazione che lo vedrà alla guida del ristorante H2O all’interno del resort You & Me by Cocoon, inaugurato circa un anno fa dal tour operator Azemar, specializzato in destinazioni nell’Oceano Indiano.

"Sono molto soddisfatto" commenta Andrea Berton "della collaborazione con You & Me by Cocoon, non solo per l'altissimo livello di qualità che il resort offre, da quello gastronomico a quello esperienziale, ma anche per la natura unica del Ristorante, uno dei pochissimi ristoranti underwater al mondo, l'unico nell'atollo di Raa".
Il menù à la carte studiato ad hoc dallo Chef offre agli ospiti del meraviglioso resort maldiviano un’esperienza gastronomica caratterizzata da suggestioni italiane unite a un twist internazionale, alternano alcuni piatti signature dello Chef a nuove creazioni ispirate dalla bellezza e dall’unicità della location.
Lo Chef resident del ristorante sarà Alessandro Sciarrone, già parte dello staff del Ristorante Berton Milano per tre anni, mentre Corporate Chef del Gruppo Cocoon è Giovanni De Ambrosis.
La cucina dello Chef Berton sarà valorizzata dal contesto esclusivo caratterizzato da ampie vetrate immerse nei fondali corallini della laguna e da arredi firmati Lago, azienda leader nel settore del design che ha appositamente creato i tavoli sospesi Air MadeTerraneo in ceramica dipinta a mano.

mercoledì 7 aprile 2021

Jack Daniel’s prosegue il suo viaggio nella storia delle etichette che hanno caratterizzato la bottiglia dell’Old°7, dall’anno della sua creazione fino all’iconica nera e bianca che tutti conosciamo. Legacy Series Jack Daniel’s Old N°7 arriva quest’anno alla sua terza limited edition con una speciale etichetta nata nei primi anni del secolo scorso.

L’etichetta protagonista della terza edizione della Legacy Series nasce nel 1904, poco prima che il proibizionismo americano vietasse la produzione di alcolici e costringesse gli amanti del buon bere a nascondersi. La grafica della bottiglia, caratterizzata da un elegante mix di blu scuro e grigio, richiama l’assoluta purezza dell’acqua utilizzata per la produzione del whiskey, ovvero l’acqua di Cave Spring Hollow (sorgente naturale situata, come la Distilleria, a Lynchburg), ottenuta grazie al prolungato e naturale filtraggio attraverso le millenarie rocce sedimentarie che la circondano.
Ogni elemento di queste autentiche e storiche etichette ha un significato ben preciso. Le spighe presenti in questa terza edizione, ad esempio, simboleggiano la selezione accurata che la Distilleria opera sulle materie prime, scegliendo solo le migliori disponibili, da sempre.
La terza edizione della Legacy Series Jack Daniel’s mantiene tutte le caratteristiche del classico Old N°7 a partire dal gusto morbido e rotondo. Dal colore rosso ambrato, ha aroma di vaniglia, frutta matura e un leggero sentore di menta e buccia d’arancia Il tocco finale sono le note speziate e pepate, che accompagnano la dolcezza dell’Old N°7.
Jack Daniel’s Legacy Series – Third Edition è disponibile in edizione limitata nei punti vendita Esselunga e nei principali siti di e-commerce a un prezzo consigliato di € 22,90.

martedì 6 aprile 2021

La grappa, il distillato conosciuto in tutto il mondo, è un tesoro unicamente italiano la cui produzione si basa su tre pilastri fondamentali:
- la materia prima, ovvero le vinacce che devono essere solo ed esclusivamente provenienti da uve prodotte in Italia
- l’alambicco, lo strumento che trasporta delicatamente i vapori alcolici ricchi di profumi e aromi estratti dalle vinacce fino ad ottenere il prezioso distillato.
- il mastro distillatore, il regista che sa "dirigere" nell’alambicco le vinacce per estrarre e raccogliere al meglio i profumi per poi presentarli nel risultato finale cristallino e puro.

Ed è proprio dai vigneti di Chianti Classico di Castellina in Chianti, quelli che danno vita ai vini di Rocca delle Macìe, che provengono le vinacce che la DOMENIS1898 ha trasformato in 3.600 bottiglie (0.5l) di una Grappa giovane che verrà lanciata sul mercato a metà aprile.
La collaborazione è iniziata con la vendemmia 2020 con la scelta delle migliori vinacce di Sangiovese, svinatura dopo svinatura, fino alla scelta del "vigneto" con le bucce più integre e ricche di componenti aromatiche. "Il nostro compito – afferma Sergio Zingarelli, patron di Rocca delle Macìe- si può dire è finito a questo punto, dobbiamo solo affidarci all’esperienza dei nostri colleghi friulani per raggiungere il livello ottimale di espressione nella sua complessa personalità, fatta di struttura e profumi".
Sarà questa la Grappa di Rocca delle Macìe: giovane, armoniosa, rotonda e vellutata che ricorderà agli estimatori i profumi dei vini e del proprio territorio di origine.
"La collaborazione con Rocca delle Macie ha stimolato molto la nostra costante ricerca della qualità, conferma Cristina Domenis. Attraverso il nostro impianto di distillazione artigianale e la nostra esperienza, abbiamo fatto in modo che le vinacce di Chianti Classico raccontassero del loro territorio di provenienza: il risultato è stato una grappa estremamente raffinata e di grande piacevolezza".
Nel frattempo, due nuove barrique di rovere francese stanno già riposando nelle cantine di Cividale, barrique in cui una parte della Grappa di Rocca delle Macie invecchierà per almeno 18 mesi per divenire la Grappa Riserva da vinacce di Chianti Classico. Questa fase di invecchiamento contribuirà ad arricchirla ulteriormente nel profumo e nel gusto donandole calore, morbidezza, note speziate, eleganza.
"Per noi si tratta di un importante progetto per valorizzare – sottolinea Sergio Zingarelli - il risultato di quella porzione delle uve ancora ricca di componenti aromatiche. Grazie alle mani esperte della distilleria DOMENIS1868 abbiamo rivitalizzato le nostre vinacce facendole diventare un prodotto nuovo, godibile, raffinato e prestigioso capace di assumere infinite sfumature aromi e fragranze e, come il vino, sempre piacevolmente conviviale".

lunedì 5 aprile 2021

Cambia il "piatto" degli italiani. Cresce l’attenzione per la salute, la voglia di innovazione e l’informazione sulle proprietà nutrizionali degli alimenti. Nuovi stili alimentari improntati alla naturalità e al benessere emergono con evidenza e incidono sulle abitudini quotidiane. Nella dieta compaiono sempre meno proteine animali e più cereali, frutta e verdure, mentre si affermano cibi quasi sconosciuti fino a poco tempo fa al grande pubblico ed è boom dei supercibi, soprattutto se ad alto contenuto di servizio.

Per rispondere alla domanda di prodotti sani, fatti con ingredienti naturali, ad alto valore nutrizionale e di servizio, ricchi di gusto e allineati alle nuove scelte alimentari, anche vegetariane e vegane, diffuse tra i consumatori moderni, Valfrutta conferma la sua presenza nel mercato dei piatti pronti con la linea "I pronti al vapore".
Attingendo all’infinita ricchezza del mondo vegetale, Valfrutta con "I pronti al vapore" coniuga benessere e praticità di utilizzo, affinché la scelta alimentare quotidiana diventi un piacevole stile di vita, e si inserisce per primo nello scaffale dei piatti pronti a lunga conservazione con una linea di prodotti sani e naturali.
Gli elementi chiave della linea sono molteplici e tutti di alto valore:
- cottura a vapore – elemento distintivo del brand, portavoce di naturalità e salubrità, preserva i contenuti nutrizionali e garantisce ricchezza di gusto e bontà
- servizio – nuovi mix di prodotti sani, naturali, buoni e pronti da gustare, freddi o scaldati, in pochi minuti, direttamente nella confezione microondabile o in padella
- pack e formato – un doypack ad alto contenuto di servizio, moderno e microondabile, per un formato da 220 g pari a circa 2 porzioni
- shelf life – 15 mesi
- ingredienti – utilizzo solo di vegetali e cereali ad elevato appeal e contenuto nutrizionale, che rappresentano una valida alternativa alle proteine della carne, e senza conservanti
- target – consumatori interessati alle valenze nutrizionali e salutistiche dei prodotti e che seguono un regime alimentare equilibrato.
La gamma "I pronti al vapore" Valfrutta si compone di 5 ricette originali, semplici e leggere, con mix di sapori che fanno preciso riferimento alla tradizione mediterranea o ad una cucina etnica rivisitata.
- COUS COUS con carote, piselli, zucchine e peperoni è un piatto completo, veloce e comodo da preparare che apporta un perfetto mix di nutrienti: carboidrati, proteine vegetali, vitamine e minerali. Una ricetta semplice e leggera, tipica della cucina nordafricana.
- BULGUR, QUINOA, RISO ROSSO con pomodori e olive verdi è un piatto sorprendente per l’alchimia degli ingredienti che lo rendono veramente unico, sia per il sapore che per le specifiche proprietà nutrizionali. Un sapore unico creato dall’unione di cereali sfiziosi (il Bulgur è un cibo antico ottenuto dalla lavorazione del frumento integrale) con pomodorini e olive verdi.
- RISO BASMATI, LENTICCHIE con bocconcini e salsa di soia è una ricetta in cui la bontà e la naturalità degli ingredienti sono garantite dalla delicata cottura al vapore. Un piatto originale che sposa la cremosità delle lenticchie e del riso con la morbidezza dei bocconcini di soia.
- FARRO con olive nere, pomodori secchi, capperi è un piatto fresco e molto appetitoso, ideale per le calde giornate estive, con ingredienti che conquistano al primo assaggio. Una ricetta gustosa dalle note tipicamente mediterranee e dal sapore deciso.
- 5 CEREALI (grano, farro, quinoa bianca, quinoa rossa, riso rosso) con zucca, carota e scorza d’arancia
Un gustoso percorso di consistenze e sapori, completato da morbidi cubetti di zucca e carota, condito con semplice olio extravergine di oliva, pomodori secchi e scorza d’arancia candita.
Un piatto deciso, fonte di fibra, una preparazione completa e pratica da consumare che apporta un mix di nutrienti benefici per la salute.

sabato 3 aprile 2021

Nonostante l’emergenza sanitaria e le restrizioni dovute al Covid19, continua a consolidarsi il rapporto tra la Cina e il Consorzio vino Chianti che è pronto a mettere in campo due importanti iniziative: la presenza fisica alla fiera del vino e il debutto sulla piattaforma WeChat per rimanere sempre in contatto con i Chianti Lovers cinesi.

Il Consorzio vino Chianti è pronto a volare in Cina per partecipare al Vinitaly Chengdu 2021, la fiera in programma dal 3 al 6 aprile, presso l’InterContinental Century City di Chengdu. Sarà presente con una collettiva e due seminari dal titolo "Il Chianti D.O.C.G.: qualità, storia, territorio, tutelati e garantiti nel mondo". Si tratta di eventi istituzionali incentrati sulle attività del Consorzio, in particolare sulla vigilanza nella fase di commercializzazione delle bottiglie, ma anche sulla tutela e sul monitoraggio di eventuali frodi su internet. La seconda novità, vede il Vino Chianti sbarcare su WeChat, la famosa app di messaggistica e social media con oltre un miliardo di utenti. Dal 1927 il Consorzio Vino Chianti unisce 3000 produttori di Firenze, Pisa e Siena per portare lo stile italiano nel mondo e ora con il debutto digitale su WeChat potrà tenersi sempre in contatto con gli appassionati di Chianti in tutto il mondo fornendo informazioni, notizie e approfondimenti. Il profilo del Chianti servirà per condividere foto, video, articoli e nozioni utili per conoscere meglio i vini prodotti in Toscana e imparare a fare i giusti abbinamenti a tavola. Tutti i testi saranno tradotti in lingua cinese. Sarà anche un modo per essere sempre aggiornati sulle attività del Consorzio Vino Chianti: dalle fiere del vino fino alla Chianti Academy. Non solo: oltre all’account ufficiale sarà attivata anche un’applicazione all’interno di WeChat creata appositamente per offrire un servizio più dinamico e completo, come, ad esempio, la consultazione delle schede delle cantine o degli ultimi eventi per non perdersi niente dal mondo del Chianti.
"Il 2021 sarà l’anno della ripartenza e come Consorzio Vino Chianti vogliamo farci trovare pronti sui mercati che per noi sono più strategici - afferma il presidente Giovanni Busi -. Per questo riteniamo importante partecipare alla fiera del vino italiano in Cina per consolidare ancora di più il rapporto con un Paese così cruciale per l’export delle nostre aziende. Dall’altro lato, oltre a confermare la nostra presenza fisica, vogliamo puntare anche su quella virtuale. Ecco perché saremo presenti sulle piattaforme social più usate nel mondo. Ritengo che WeChat sarà uno strumento molto utile per conoscere e farci conoscere meglio dai nostri clienti cinesi che rappresentano una componente sempre più strategica per le nostre attività".

venerdì 2 aprile 2021

È fiorentino il miglior olio Igp d'Italia. La Guida Oli d’Italia del Gambero Rosso 2021, giunta alla sua undicesima edizione, ha assegnato le Tre Foglie e il premio speciale, ovvero il massimo riconoscimento, a "V", extravergine biologico prodotto per la prima volta, con il nuovo frantoio TEM, nel 2020 dalla storica Fattoria di Volmiano, situata su versante nord di Monte Morello a Calenzano, proprietà dei Marchesi Gondi.

"V" – Igp Toscano Colline di Firenze nasce in oliveti situati tra i 300 e i 600 metri di altitudine: 80 ettari specializzati nei quali vengono coltivate, secondo i protocolli dell'agricoltura biologica, 22.000 piante di ulivo.
La sua composizione prevede 70% di varietà Frantoio, 10% Moraiolo, 10% Leccino e 10% di altre varietà toscane. Il risultato è un extravergine d'oliva biologico, estratto a freddo con la tecnica della depressione di ossigeno, per questo ad alto tenore di polifenoli, con note aromatiche e sapori unici, che molto devono alle caratteristiche del territorio in cui nasce e a quelle di un'annata particolarmente propizia.
"I profumi eleganti di oliva fresca e lattuga raccontano l'equilibrio della primavera 2020 - spiega Lapo Gondi della Fattoria di Volmiano, mentre gli amari di cardo e cicoria ben rappresentano la grande escursione termica tra la notte e il giorno che abbiamo visto durante l'ultima estate e ci ricordano il ’verde’, che curiamo con rispetto e attenzione. Le note speziate di maggiorana, che si chiudono con un piccante piacevole e pulito, rinfrescano la bocca e raccontano l’autunno 2020, andamento stagionale perfetto per l’olivicoltura. La nostra è eroica - conclude Gondi - a Volmiano, abbiamo deciso di sacrificare la quantità a favore di una qualità unica, che renda ogni olio qui prodotto unico ed inimitabile. Come il nostro “V” che oggi viene premiato con questo ambito riconoscimento del Gambero Rosso".
Per quel che riguarda la Fattoria di Volmiano, è una delle proprietà dei marchesi Gondi, antica famiglia fiorentina di cui si ha notizia fin dai tempi di Carlo Magno. La tenuta si sviluppa su 550 ettari di terreni ad alta pendenza: altipiani rocciosi, circondati da boschi cedui ed ad alto fusto che vanno dai 250 ai 1000 metri, arrivano fino a una delle tre punte di Monte Morello, per poi scendere su valli fresche. Un contesto paesaggistico di pregio, con una lunga storia alle spalle (vedo scheda allegata), in un territorio noto fin dal Medioevo per la produzione dell'olio e in buona parte SIC, sito di interesse comunitario.

giovedì 1 aprile 2021

Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago prosegue la valorizzazione e promozione del prodotto partendo dal territorio di produzione della denominazione d‘origine protetta, le province di Vicenza, Trento e parte di quelle di Padova e Treviso.

La nuova attività promozionale prende il via il 5 aprile sulle emittenti televisive regionali del Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Trentino con oltre 6500 passaggi dello spot "Il sapore della nostra anima", girato sull’Altopiano di Asiago, nel quale si celebra quella combinazione di fattori naturali ed umani non replicabili che rende unico Asiago DOP.
Nei prossimi mesi, il Consorzio di Tutela proseguirà il piano di comunicazione con una serie di attività volte a rafforzare la conoscenza della qualità del prodotto e azioni di supporto al rilancio del mondo della ristorazione e del fuori casa, da sempre ambasciatori della specialità.
Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago, anticipando le azioni del Green Deal promosso dall’Unione Europea, continua nel suo impegno a preservare e valorizzare l’unicità della specialità veneto-trentina con scelte produttive guidate dal nuovo disciplinare di produzione, sempre più rispettose dei cicli naturali, fortemente legate al territorio d’origine e a pratiche tradizionali di produzione impegnate a garantire un’alimentazione sana.
Un progetto complessivo, in linea con le nuove sensibilità dei consumatori che, acquistando Asiago DOP, condividono il valore di questo prodotto e sostengono, con le loro scelte di naturalità, le 1200 aziende di allevamento che producono latte di qualità da trasformare in Asiago DOP e gli oltre 8000 addetti della filiera produttiva.

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