giovedì 30 settembre 2021

I vegetali sono sempre più protagonisti delle scelte dei consumatori, all’interno di un trend che privilegia un’alimentazione sana e naturale. In questo contesto, i legumi svettano nelle preferenze perché sono ricchi di proteine vegetali, fondamentali per chi intende ridurre o eliminare le proteine di origine animale; inoltre, grazie a valori nutrizionali importanti, i legumi sono percepiti dal consumatore come sinonimo di salute e benessere, e riportano ad una cucina semplice e gustosa, legata alla tradizione italiana.

I Legumi Senza Sale sono una gamma completa di legumi senza sale e zuccheri aggiunti. Si tratta di cinque referenze di qualità, coltivate e selezionate con cura, senza conservanti, 100% naturali, proposte in scatola da 400 gr.:
- Piselli Medi senza sale e senza zuccheri aggiunti, naturalmente dolci
- Piselli Fini senza sale e senza zuccheri aggiunti, naturalmente dolci
- Lenticchie senza sale con un tocco di pomodoro
- Fagioli Rossi senza sale, dolci e saporiti
- Ceci Piccoli senza sale, dolci e croccanti
La linea Legumi Senza Sale Cirio rappresenta una scelta di benessere, con cinque prodotti che intercettano tradizione e innovazione per una proposta correlata alle ultime tendenze evolutive del mercato.
Se i piselli, in tutte le loro varianti, sono i prodotti consolidati della tradizione, i ceci sono al centro di una crescita importante nelle preferenze, con particolare riferimento ai ceci piccoli che rappresentano un nuovo prodotto gourmet.
Le lenticchie confermano totalmente il loro successo, così come i fagioli rossi, con un chiaro richiamo alla cucina etnica, apprezzata per il gusto ed i colori. I fagioli rossi sono la varietà di fagioli che piace sempre di più ai consumatori, attirati dalle novità di una cucina internazionale che vivacizza i menu introducendo sapori sfiziosi al palato.
La linea Legumi Senza Sale Cirio ha un tempo medio di conservazione di 48 mesi.
I prezzi di vendita consigliati del Legumi Senza Sale Cirio sono:
- Ceci Piccoli lattina da 400 gr a 1.15 euro
- Fagioli rossi lattina da 400 gr a 1.15 euro
- Lenticchie lattina da 400 gr a 1.15 euro
- Piselli Fini lattina da 400 gr a 1.38 euro
- Piselli Fini cluster 3x400 gr a 3.49 euro
- Piselli Medi lattina da 400 gr a 1.26 euro
- Piselli Medi cluster 3x400 gr a 3.35 euro
I Legumi Senza Sale Cirio sono disponibili nei punti vendita della Grande Distribuzione e della Distribuzione Organizzata.

mercoledì 29 settembre 2021

Numerose le attività che vedranno Franciacorta protagonista, consolidando ancora una volta il legame con la città di Milano che, complice anche la particolare vicinanza geografica, è ormai come una seconda casa.

Franciacorta Wine District

I ristoranti ed i locali del quartiere di Brera, Solferino e Garibaldi ospiteranno iniziative dedicate a Franciacorta, creeranno menù in abbinamento ed altre attività a tema ed apriranno le porte a tutti coloro che vorranno scoprire la versatilità del Franciacorta. Il quartiere, grazie ad un arredo urbano personalizzato, si trasformerà, nel Franciacorta District e, per tutta la settimana, i ristoranti e i wine bar di questo affascinante quartiere avranno una brandizzazione Franciacorta con totem informativi che grazie all’inserimento di Beacon invieranno contenuti sugli smartphone del pubblico di passaggio per promuovere le attività del District.
Da quest’anno la Milano Wine Week attiverà una App che mostrerà e renderà fruibile il palinsesto eventi che sarà anche geolocalizzato in mappa e dotato di tags e filtri per facilitare la consultazione. Al Franciacorta Wine District sarà dedicata una sezione specifica dalla quale si potrà accedere agli eventi e ai locali dei distretti, scegliere il locale o l’evento d’interesse, fare il check-in (scansionando un QR code).

Masterclass dedicate al Franciacorta

Presso Palazzo Bovara si svolgeranno tre diverse masterclass a cura di Artur vaso (Ais Lombardia) dedicate alla scoperta del territorio e dei suoi segreti attraverso la degustazione di 6 Franciacorta.

Domenica 3 Ottobre 18.15 – 19.30

FRANCIACORTA SATÈN. Diverse interpretazioni della tipologia prodotta unicamente in Franciacorta.

Venerdì 8 ottobre 19.00 – 20.15

INDOVINA CHI? Degustazione alla scoperta delle diverse tipologie di Franciacorta.

Sabato 9 ottobre 18.15 – 19.30

FRANCIACORTA DOSAGGIO ZERO - Il terroir Franciacorta si racconta

I biglietti per le Masterclass sono disponibili al sito https://franciacortamww.eventbrite.it
Per informazioni: info@franciacorta.net

martedì 28 settembre 2021

Terminata la vendemmia 2021 per il Primitivo di Manduria: posticipata e ottima qualità delle uve.

"Abbiamo iniziato a vendemmiare con circa 10 giorni di ritardo – spiega Mauro di Maggio, Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria - La qualità delle uve si è dimostrata subito eccellente dal punto di vista fitosanitario. Inizialmente abbiamo pensato ad un’annata incerta, a causa delle elevate temperature di luglio ed agosto ma, alla fine, tecnologia e competenza ne hanno salvato la qualità. La raccolta delle uve ha riguardato prima le zone costiere, subito dopo gli alberelli e, infine, gli impianti a Guyot o a cordone speronato. Ringrazio tutti i tutti i vignaioli e gli addetti ai lavori che hanno dedicato anima e corpo alla raccolta dell’uva e alla tecnologia in vigna. E grazie alle nostre aziende che, con passione e abili capacità, producono questo vino straordinario. Un’eccellenza che ha conquistato e sta conquistando fette di mercato importanti".

lunedì 27 settembre 2021

Il sapore del pomodoro di una volta è ormai un lontano ricordo. Sono aumentate le rese per ettaro e il peso per bacca, ma ciò ha sicuramente penalizzato il suo gusto caratteristico, caratterizzato da un mix di sapore acidulo, dolce e salato, umami, con sentori di foglie, di frutti e fiori. Si può allora oggi riportare sui banchi dei supermercati e sulle tavole degli italiani il pomodoro dal tipico aroma intenso e dal gusto riconoscibile? E’ la sfida che ha portato avanti SIPO, dopo un lavoro di ricerca e sviluppo durato oltre un anno fatto di analisi sensoriali, ricerche varietali e studio del mercato, con il lancio di Sipomodoro. La nuova linea di pomodorini si compone di 4 tipologie, ognuna declinata in due varietà abbinate a nomi di celebri artisti: Boterino presenta due ciliegini di colore rosso e marrone, Giottino due mini ciliegini rossi e gialli, Picassino un ovalino marrone e uno rosso striato, Boldino due datterini, rispettivamente giallo e arancione.

Recuperare il sapore perduto valorizzando la ricerca e selezionando le migliori qualità

Si tratta di pomodori 100% made in Italy coltivati nella zona di Fondi-Latina e in Sicilia nella zona di Pachino destinati alla GDO italiana e al canale gourmet per l’estero, presentati con pack in cartone riciclato e in formati di 250 e 400 grammi. Al momento sono state messe a dimora circa 1000 piante per varietà e per colore: un quantitativo adeguato a saggiare la risposta del mercato a un pomodoro diverso, frutto di una ricerca inedita realizzata da SIPO in collaborazione con l’azienda sementiera italiana Lamboseeds e la società Agritechno. La finestra commerciale coprirà i 12 mesi l’anno grazie a diversi cicli di raccolta nelle aree più vocate.
Un lancio importante per la realtà romagnola che amplia così la propria proposta merceologica, inserendo un prodotto finora mai presente negli assortimenti. "È stato un lungo percorso - spiega Massimiliano Ceccarini, General Manager di SIPO - cominciato con tanta formazione e con l’individuazione di alcuni concetti chiave: non basta avere una buona varietà e un buon coltivatore, occorre costruire una filiera efficiente e affidabile per garantire la continuità nella qualità del prodotto, affinché il consumatore abbini al marchio una specifica e piacevole esperienza sensoriale. Con questa nuova linea entriamo in un mercato altovendente ma allo stesso tempo difficile poiché presidiato dalle grandi multinazionali, posizionandoci in una nicchia di prodotto, come è nostra abitudine, selezionando l’alta qualità, individuando le zone più vocate e scegliendo partner di grandissimo livello".
Nell’ottica del posizionamento alto di gamma, anche la comunicazione si fonda su elementi esclusivi e originali per il settore ortofrutticolo. La proposta visual infatti gioca con la metafora del gioiello e rappresenta questi "piccoli doni" della natura come fossero bijoux attraverso grafiche glamour, frutto del mix tra linguaggio del food e del fashion.
La nuova linea è stata presentata il 4 agosto scorso durante una cena evento alla darsena di Rimini davanti a una platea di giornalisti, produttori, distributori, ricercatori e autorità locali. L’evento ha visto anche la messa in onda - grazie alla partnership con 7Gold - della settima puntata del format "La natura dal campo alla Tavola", un percorso comunicativo articolato su TV e canali social che ha realizzato migliaia di visualizzazioni in streaming e raggiunto decine di migliaia di spettatori televisivi affrontando il mondo delle produzioni orticole a 360 gradi, dalla produzione alla distribuzione, fino a parlare di nutraceutica, di caratteristiche nutrizionali e di preparazioni in cucina. Il format è realizzato da SIPO grazie alla preziosa collaborazione dei relatori che si sono susseguiti nelle diverse puntate - Gianpaolo Ferri (Coop Alleanza 3.0), Andrea Tarozzi (Università degli Studi di Bologna), Sandro Colombi (Lamboseeds), Alessandra Ravaioli (Associazione Donne dell’Ortofrutta), Massimo Longo (Agritechno), Luciano Trentini (agronomo), Carlo Carli (Confagricoltura), Massimo Della Pasqua (Bejo Italia), Cristino Riciputi (FreshPlaza), Lisa Fontana (food & wine expert) - e degli sponsor Nespak, Etichettificio Vignoli, Birra Amarcord, Vini Case Marcosanti.

sabato 25 settembre 2021

I ristoranti del territorio ospiteranno, a partire dal 23 settembre, ristoranti di altre aree della Toscana, ciascuno preparerà - con la presenza degli chef - il menù concordato "a quattro mani" e lo presenterà agli ospiti.

"Anche per quest’anno abbiamo deciso di supportare il progetto che ha l’obiettivo di mettere a confronto e di valorizzare i prodotti dei diversi territori di appartenenza e vogliamo sottolineare ancora una volta l’importanza di lavorare in sinergia con la ristorazione, prezioso interlocutore per il Consorzio. In ciascuno degli appuntamenti parteciperanno quindi due aziende vitivinicole della DOC Maremma Toscana che potranno presentare i propri vini in abbinamento ai piatti elaborati dagli chef" spiega Luca Pollini, direttore del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana.

Il calendario di "Girogustando nei borghi di Maremma"

- Enoristorante Boccaccio di Caldana ospita il Ristorante Mani in pasta di Arezzo, giovedì 23 settembre 2021
- Ristorante il 13 di Castiglione della Pescaia ospita il Ristorante Gallo Nero di Siena, mercoledì 29 settembre 2021
- Ristorante Casa Livia di Grosseto ospita L'Angolo di Acquaviva, Montepulciano, martedì 12 ottobre 2021
- Agriturismo Il Melograno di Banditella ad Alberese ospita il Ristorante La Vite di Bibbiena, giovedì 21 ottobre 2021

venerdì 24 settembre 2021

Quando si parla di alta qualità nel campo del food, Zuarina non può mai mancare. Al tradizionale appuntamento col Congresso internazionale di Identità Golose, che si tiene a Milano da sabato 25 a lunedì 27 settembre, sarà dunque presente anche lo storico prosciuttificio di Langhirano, uno dei brand più apprezzati d'Italia nella produzione del prosciutto crudo di Parma.

Solo carni italiane di qualità, un pizzico di sale, il tocco artigianale nella lavorazione, una stagionatura lenta e paziente che avviene nella cantina interrata, luogo ideale per favorire la formazione dei profumi e dei colori che contraddistinguono le proposte del brand fin dalla sua fondazione nel 1860. A tutto questo si aggiungono un'esperienza secolare e un “saper fare” unico che si tramandano di generazione in generazione: solo così può nascere il prosciutto di Parma Zuarina, distribuito e apprezzato nelle location più prestigiose di tutto il mondo.
Per l’evento organizzato da Identità Golose, Zuarina si presenta a Milano con diverse eccellenze. Oltre ai grandi classici come il prosciutto di Parma a 18, 24 e 30 mesi, tanta attenzione è dedicata alla linea BIO. Zuarina è stato infatti uno dei primi marchi italiani a caratterizzare la propria proposta in tal senso, prevedendo sia una linea di prodotti interi che quella degli affettati. Quest'ultima, in particolare, prevede delle vaschette eleganti e curate. Il prodotto, affettato a temperatura positiva, si fa notare all'interno del punto vendita anche grazie alla disposizione delle fette "a chiffonade".
La grande novità di queste settimane è però la culatta, che rappresenta una splendida sintesi dell'identità del marchio Zuarina. Un salume di qualità, dunque, ma che si contraddistingue per essere fortemente legato a un territorio e ai valori che esprime: l'attenzione alle persone, la cura della materia prima, l’expertise produttiva… Tutti elementi che fanno sempre una grande differenza nel mercato dei salumi.
Allo stand Zuarina sarà inoltre possibile assaggiare anche una specialità CLAI, la tradizionale Passita. Si tratta di una tipica salsiccia romagnola dal gusto dolce e delicato, nella caratteristica forma a "ferro di cavallo". È prodotta rispettando l'antica ricetta, con le migliori carni magre di suino, e insaccata in budello naturale. È chiamata così perché viene sottoposta a una breve e delicatissima stagionatura che serve a ottenere un prodotto tenero, dolce e con una scioglievolezza al palato inimitabile.
L'incontro CLAI-Zuarina avviene nel 2012, quando il salumificio di Langhirano entra a far parte della grande cooperativa imolese, che ne ha progressivamente acquisito la proprietà impostando un programma di ammodernamento di impianti e sviluppo di competenze professionali. L'obiettivo è concretizzare una proposta qualitativa sul mercato italiano e internazionale con i due brand, CLAI e Zuarina, che hanno connotati storici e specializzazioni differenti, ma con la stessa forte propensione alla qualità. A rendere ancora più varia l'offerta di CLAI è stata poi l'acquisizione per incorporazione nel 2019 della Cooperativa Agricoop, attiva nel campo dei prodotti caseari tipici toscani e oggi conosciuta col brand Faggiola.

giovedì 23 settembre 2021

Grillo e Viognier vengono raccolti a mano in cassette da 15 Kg. Il Viognier, vitigno francese che ha trovato a Santa Tresa le condizioni ideali, verso fine agosto mentre il Grillo verso la prima metà di settembre: entrambe le varietà svolgono una vinificazione simile tra di loro.

Le uve raccolte sostano in cella frigorifera per una notte così da abbassarne la temperatura fino a 6-8 °C, proteggendo i precursori aromatici contenuti nelle uve. Il giorno seguente le uve vengono delicatamente diraspate e pressate in maniera soffice, così da ottenere il mosto fiore. Il mosto sosta una notte in vasca attorno ai 10 °C al fine di permettere la naturale sedimentazione di tutte le particelle solide in esso contenute, in seguito avviene la fermentazione alcolica in tini di acciaio inox a una temperatura tra i 17-19 °C per 10-12 giorni. Dopo la fermentazione, le due varietà vengono riunite per l’affinamento sur lies per circa 4 mesi con frequenti movimentazioni delle fecce nobili.
In questo modo, la mineralità e freschezza del Grillo si uniscono all’intensità e allo spessore del Viognier, regalando un vino dal colore giallo paglierino con riflessi verdi, nel quale prevalgono le note di frutta bianca, di pesca e di agrumi. Al palato domina la sapidità e la larghezza sempre bilanciate dall’ottima acidità, la chiusura è dolce con un retrogusto di nettarine. Rina Ianca si abbina ad antipasti di pesce e molluschi, a primi piatti con condimenti di pesce e verdure, a secondi di pesce e crostacei.
Santa Tresa si trova nel comune di Vittoria, nel sud ovest della Sicilia, a 240 metri sul livello del mare. La tenuta copre 50 ettari, di cui 39 coltivati a vigneto. Per Stefano e Marina Girelli, fratelli trentini alla guida dell’azienda, il biologico si traduce in un metodo di lavoro e in uno stile di vita. Il loro amore per la Sicilia li ha spinti a scegliere l’isola come patria adottiva.

Note di degustazione

Il Blend unisce il Grillo, varietà autoctona siciliana per eccellenza, con il Viognier, vitigno francese che a Santa Tresa ha trovato le condizioni climatiche ideali. La mineralità e freschezza del Grillo si uniscono all’intensità e lo spessore del Viognier. Il vino si presenta di colore giallo paglierino con riflessi verdi, al naso prevalgono le note di frutta bianca come la pesca che man mano virano su toni più aciduli di albicocca fino a ricordare gli agrumi. Al palato domina la sapidità e la larghezza sempre bilanciate dall’ottima acidità, la chiusura è dolce con un retrogusto di nettarine.

A tavola

Rina Ianca si abbina ad antipasti di pesce e molluschi, a primi piatti con condimenti di pesce e verdure, a secondi di pesce e crostacei. Ottimo anche con salumi. Temperatura di servizio tra i 10°–12° C.

mercoledì 22 settembre 2021

La cantina ha infatti riconosciuto fin da subito il notevole potenziale che questa varietà riesce a esprimere nel vocato terroir di Andriano. In questo contesto il Sauvignon Andrius, uno dei fiori all’occhiello della linea Le Selezioni, riflette e rappresenta perfettamente lo stile inconfondibile dei Sauvignon di Andriano. In Alto Adige il Sauvignon Blanc trova dimora da oltre cento anni, eppure la sua diffusione capillare nel territorio altoatesino risale solamente alla metà degli anni ‘90: “Quarant’anni fa la superficie coltivata con la varietà Sauvignon Blanc in Alto Adige era di circa 10 ettari, di cui solo 0,5 ha si trovavano nel comune di Andriano.

Oggi sono 450 gli ettari destinati alla coltivazione di Sauvignon in Alto Adige, di cui 19 ad Andriano. Ciò rende il territorio di Andriano uno tra i più ricchi in Alto Adige per quanto riguarda la presenza di Sauvignon: il 36% della superficie totale del piccolo comune altoatesino ospita infatti la coltivazione di questa nobile varietà francese”, spiega Hansjörg Hafner, Vicepresidente di Cantina Terlano e Cantina Andriano. "In passato siamo stati tra i primi, in Alto Adige, a credere fortemente nel potenziale del Sauvignon: una filosofia che abbiamo perseguito con determinazione negli anni e che caratterizza tuttora il nostro presente. Il successo sul mercato nazionale e internazionale indica che siamo sulla giusta strada". Sin dagli albori, Cantina Andriano ha notato che la varietà Sauvignon Blanc si adatta particolarmente bene al terroir di questo lato della Val d’Adige, la destra orografica del fiume su cui sorge Andriano. "Il clima mediterraneo, la notevole escursione termica, i terreni ricchi di argilla calcarea ben areati con stratificazioni di roccia di dolomia: questi sono presupposti essenziali perla crescita ottimale del Sauvignon-prosegue Hafner -. Le viti prosperano sui pendii esposti a nord-est a un’altitudine tra i 260 e i 340 mt e trovano protezione dagli eccessivi raggi solari diretti". Tutti gli appassionati alla ricerca di un Sauvignon Blanc in grado di esprimersi con un frutto maturo e notevole profondità, invece delle tipiche note verdi che generalmente caratterizzano la varietà, troveranno nella linea di Andriano ciò che cercano. Andrius e Floreado: un terroir, due vini Sono due le etichette Sauvignon firmate Cantina Andriano: Andrius (Selezioni) e Floreado (Classici). Andrius è un Sauvignon maturo, vigoroso e di grande classe e carattere, perpetuato dal vocato terreno di argilla calcarea e con un ottimo potenziale di invecchiamento. Andrius matura per sei mesi sui lieviti fini, in parte in fusti d’acciaio inox (80%) e in parte in tonneaux (20%), presenta un’ottima struttura e solletica il palato con un intrigante gioco di armonia tra acidità e succosità. Il bouquet complesso, che si distingue con sentori di albicocca, salvia, pesca e fiori di sambuco, una discreta nota speziata e il finale persistente lo rendono il compagno perfetto per le specialità della cucina italiana. Un Sauvignon che nasce in un grande terroir, in grado di invecchiare per ulteriori 4-5 anni. Una piccola curiosità: Cantina Andriano già da molti anni aveva dato vita a una selezione di Sauvignon, precedentemente etichettata con il nome Preciosa. Il Sauvignon Floreado delizia invece il palato con un frutto intenso, un corpo fine e al contempo muscoloso, un'acidità equilibrata e una buona struttura. Con i suoi intensi aromi di frutta gialla e sfumature di fiori di sambuco, uva spina e frutti tropicali maturi, che si intrecciano con delicate note di fieno ed erbe, Floreado è un vino perfetto pergli aperitivi in terrazza così come in occasione di pic-nic. Al contempo, si sposa perfettamente con piatti estivi, antipasti e formaggi freschi di capra.

martedì 21 settembre 2021

BARI
- La Lega Consumatori di Bari, domenica 26 Settembre - dalle ore 8:30 alle ore 13:30 – ha programmato "Una giornata speciale" a beneficio della "Associazione Alzheimer Bari" e di "Asfa Puglia". Ospiti della giornata, organizzata da Angela Forcina, presidente regionale della Lega Consumatori, sono l’Assessore al Welfare, Francesca Bottalico, il Presidente della Commissione Culture, Giuseppe Cascella, il Presidente del secondo Municipio, Gianlucio Smaldone e la consigliera del secondo Municipio, Loredana Battista.

L’evento è organizzato nella Piazzetta dei Papi, nel quartiere Poggiofranco di Bari e prevede momenti ludico-ricreativi resi possibili grazie all’aiuto degli sponsor: Ford, Divella Spa, Spesa Più, Quintiliano, Mister Dog, Glamcode, Farmacia della Basilica, Argiro52, Bacio di Latte, Velo di Maya, Farmacia Bianco e Infissi Ambriola.
Molte attrazioni renderanno unica questa giornata per i bambini di Asfa Puglia e per le persone con demenza di Casa Alzheimer don Tonino Bello, ospiti speciali della giornata: un laboratorio di pasticceria dedicato ai più piccoli con il Corporate Chef della F. Divella S.p.A Donato Carra, Batman, l’uomo sui trampoli, i clown dell’associazione VIP Bari OdV e tante altre sorprese allieteranno l’ultima domenica di settembre.
La giornata è stata pianificata con lo scopo di sensibilizzare l’intera popolazione in merito alle enormi difficoltà che, giornalmente, le famiglie di soggetti fragili rappresentati dai bimbi autistici e malati di Alzheimer si trovano ad affrontare.
BARI
- Il 21 settembre presso il Rossopomodoro di Bari Poggiofranco, gestito in franchising dagli imprenditori della famiglia Natuzzi, che operano su territorio pugliese nel settore dell’arredamento, è in programma un evento di show cooking e degustazione di due specialità del nuovo menù di stagione, prossimamente a tavola in tutti i Rossopomodoro d’Italia.

La preparazione delle due novità del menù è a cura dell’Executive Chef di Rossopomodoro Antonio Sorrentino e del pizzaiolo campione del mondo Davide Civitiello. Lo Chef Sorrentino proporrà in anteprima "Riso patate e provola", una ricetta tipica della cucina campana ma in una rivisitazione inedita e innovativa a base di riso: il gustoso Riso Blond di Riso Gallo, particolarmente adatto per le ricette in cui il riso è protagonista, grazie alle caratteristiche peculiari dei suoi chicchi, versatili e sempre al dente. Il Maestro Pizzaiolo Davide Civitiello, "Ambassador" della pizza napoletana in tutto il mondo, presenterà invece la pizza Vesuvio, storica pizza di Rossopomodoro nata nel 2010.
La location dell’evento è il nuovissimo Rossopomodoro di Bari Poggiofranco, appena ristrutturato secondo l’attuale concept del brand napoletano, dettato dal claim "come un giorno a Napoli". La nuova immagine del locale è un viaggio emozionante nella tradizione, nei sapori e nell’atmosfera napoletana, pensata per dare ai clienti la sensazione di sentirsi, in qualunque Rossopomodoro ci si trovi nel mondo, proprio come un giorno a Napoli, tra i profumi e i sapori di piatti e pizze artigianali, ma anche tra allestimenti e decorazioni realizzati con scorci della città, monumenti e panorami, icone sacre e simboli scaramantici, tipici della cultura partenopea.
La degustazione e lo show cooking saranno preceduti da uno speech alle ore 19.00 durante il quale interverranno Roberto Colombo (Ad Sebeto SpA per Rossopomodoro) e Carlo Preve (Consigliere delegato Riso Gallo SpA).
"La forza di Rossopomodoro, oltre che nella qualità delle materie prime, tra cui oggi siamo felici di annoverare l’eccellenza italiana di Riso Gallo, sta anche nella solidità della nostra rete: locali diretti e in franchising che seguono una linea comune, con grande passione ed entusiasmo. Ringrazio in particolare Antonello Natuzzi Franchisee storico di Rossopomodoro che ha creduto insieme ai suoi soci nella nuova immagine del brand, investendo nel restyling del locale" ha dichiarato Roberto Colombo, AD Sebeto Rossopomodoro.
"Siamo lieti di essere nuovamente a fianco di Rossopomodoro durante la tappa pugliese. Una collaborazione che nasce dalla condivisione di importanti valori come l’eccellenza e l’italianità, per offrire delle proposte di alto valore, che vedono l’ingrediente riso come assoluto protagonista" ha dichiarato Carlo Preve, Consigliere Delegato Riso Gallo SpA "Attraverso questa partnership desideriamo dare un segnale positivo al settore Ho.Re.Ca., anche in virtù della profonda mission che da sempre ci guida: diffondere la tradizione e la cultura del riso e del risotto, in Italia e all’estero, avendo cura dell’intera filiera".
"Abbiamo iniziato la nostra storia in Rossopomodoro proprio con l’apertura di Bari Poggiofranco a dicembre 2010, successivamente abbiamo investito in una nuova apertura al Centro Commerciale Casamassima, sposando con tutta la nostra volontà e passione la filosofia di successo di Rossopomodoro: qualità, servizio e tradizione" ha dichiarato, infine, Antonello Natuzzi, Retail Manager Franchising Bari.

lunedì 20 settembre 2021

Rappresentando un percorso verso un mondo in cui gli animali sono con noi e non per noi, oggi Heura lancia i suoi primi prodotti a base di carne di maiale vegetale a La Monumental, l'ultimo colosseo per le corride in Catalonia. La start up spagnola sceglie appositamente uno dei simboli della tauromachia per dimostrare – attraverso la presentazione di Heura Sausages (salsiccia) ed Heura Chorizo (il tipico insaccato spagnolo) in arrivo sul mercato italiano entro fine anno – l’evoluzione che anche tradizioni centenarie possono sperimentare, evolvendosi per soddisfare le esigenze attuali e future delle persone, del pianeta e degli animali.

"Un ciclo di ingiustizia può essere cancellato una volta che le persone si rifiutano di seguire lo status quo e iniziano a lottare per ciò in cui credono" ha detto Marc Coloma, co-fondatore e CEO di Heura "La società ha trovato un modo per trasformare La Monumental da un luogo di barbari abusi sugli animali a una piattaforma incredibile per una forma evoluta di intrattenimento. Mentre le maree si spostano e il movimento delle proteine vegetali continua a rendere le carni animali sempre più obsolete, Heura riconosce che il potere è nelle mani delle persone e chiede al mondo di far sentire la propria voce".
Visto come un gesto simbolico e una dichiarazione delle intenzioni di un'intera generazione, Heura ha sottolineato il suo desiderio di celebrare la sua eredità, pur evolvendo le tradizioni, collaborando con il rinomato chef spagnolo plant based Prabhu Sukh, che ha sapientemente realizzato piatti utilizzando la salsiccia Heura e il chorizo Heura. I prodotti ricordano in tutto il sapore e la consistenza della salsiccia di carne animale e quella del chorizo tradizionale, ma con profili nutrizionali notevolmente migliorati, una maggiore sostenibilità e, naturalmente, privi di crudeltà sugli animali.

Heura Sausages (salsiccia) ed Heura Chorizo

Offrendo lo stesso piacere della carne ma con meno grassi, i nuovi prodotti a base di carne di maiale vegetale includono la salsiccia Heura e il Chorizo Heura. La prima ha il 40% in meno di grassi e grassi saturi rispetto alla proposta animale e il 32% in meno di grassi e il 66% in meno di grassi saturi rispetto ai prodotti offerti dalla concorrenza, mentre il Chorizo Heura ha il 60% di grassi in meno rispetto alla carne e ai concorrenti, e il 100% di grassi saturi in meno rispetto alla carne. Entrambi i prodotti sono senza glutine, ad alto contenuto di vitamina B12, proteine e fibre. Sempre impegnati ad avere l'etichetta più corta, Heura Sausage ed Heura Chorizo hanno il 30% di ingredienti in meno rispetto alla media dei prodotti oggi offerti sul mercato. Inoltre, una porzione di Heura Sausages produce fino al 77% in meno di emissioni di CO2 rispetto a una porzione di salsicce di carne animale.
L'obiettivo finale di Heura con il lancio di nuovi prodotti a La Monumental è quello di celebrare le tradizioni e l'eredità che hanno reso la start up ciò che è oggi, assicurandosi allo stesso tempo di chiedere costantemente alle persone come le tradizioni possano essere migliorate. Proprio come la Catalunya ha modificato i suoi usi e costumi riguardo la corrida a La Monumental, Heura vuole dimostrare come il passaggio alla carne a base vegetale sia un cambiamento inevitabile e obbligato per l'evoluzione della società.

domenica 19 settembre 2021

In Val Venosta, in un territorio magico e incontaminato, situato nel cuore delle Dolomiti, produrre mele di qualità significa produrre in armonia con la natura.

La dedizione e la passione che contraddistinguono i contadini venostani si uniscono al rispetto delle tradizioni, tramandate da generazioni, e all’attenzione costante al futuro e all’ambiente. E questo perché nel Paradiso delle Mele, in Val Venosta, esiste un solo approccio, quello sostenibile.
Sono tre i capisaldi di questa tipologia di melicoltura in grado di preservare le risorse della Valle: rispettare il terreno: preservato attraverso una produzione integrata che ne salvaguardia la salubrità; proteggere l’acqua: utilizzata in modo consapevole e mirato, attraverso il metodo di irrigazione a goccia e sistemi di lavorazione che preservano l’itticoltura in ogni loro fase; incoraggiare la biodiversità: creando e mantenendo un terreno ricco e rigoglioso, in modo che tanti micro-organismi e animali utili lo scelgano come loro habitat.
È a partire da questa filosofia sostenibile a tutto tondo, che Mela Val Venosta presenta una linea di mele 100% coltivate senza diserbanti.

Alla scoperta delle Mele Val Venosta 100% senza diserbanti

Sane e genuine per il consumatore e per l’ambiente, sono tre le principali varietà che compongono l’esclusiva linea di mele venostane prive di diserbanti: la gustosa Royal Gala Val Venosta, la deliziosa Golden Delicious Val Venosta e la dolce Red Delicious Val Venosta.
Nate e cresciute in un ambiente naturale, equilibrato e sostenibile, le mele della Valle possono godere di un territorio unico, in cui l’ecosistema viene rispettato, ogni giorno, con piccoli e grandi gesti.
Non stupisce, quindi, che la rinuncia agli erbicidi sia avvenuta in modo volontario da parte dei contadini venostani. Per loro, salvaguardare la biodiversità e la sostenibilità ambientale rappresenta un modo di essere, prima ancora che di un modo di coltivare.
E così, in Val Venosta, molti contadini hanno scelto di combattere le erbacce con la frantumazione, una tecnica priva di sostanze chimiche, che prevede l’utilizzo di specifici macchinari in grado di sminuzzare le erbe infestanti, senza danneggiare il terreno. In questo modo i meli possono crescere forti e vigorosi.

Una confezione che sorride al consumatore e all’ambiente

Coltivate 100% senza diserbanti, le Mele senza diserbanti Val Venosta sono disponibili in vassoio Blitz da 4 o da 6 frutti, con una confezione 100% senza plastica, completamente naturale e riciclabile. Una confezione che testimonia, di nuovo, i valori e le scelte sostenibili legate alla produzione delle mele venostane, l’impegno concreto nel voler limitare l’impatto ambientale e la volontà di offrire ai consumatori mele sempre più sane, buone e naturali.
La linea Mela Val Venosta coltivata al 100% senza diserbanti è disponibile nei punti vendita selezionati della GD e DO.

sabato 18 settembre 2021

Delicate fette di formaggio di pasta filata affumicate dolcemente con legno di faggio e quercia non trattato. Una doratura uniforme e una crosta affumicata elastica commestibile, garantiscono un gusto aromatico unico. La scamorza affumicata a fette di Bayernland, non contiene conservanti.

Il processo di affumicatura avviene in modo completamente automatico in un forno a due camere, il fumo viene introdotto in modo uniforme e su tutta la superficie su entrambi i lati dell’affumicatoio, circolando in maniera ottimale, creando un’affumicatura completa del formaggio.
La scamorza affumicata a fette di Bayernland è perfetta per farcire toast e panini, donandogli gusto e genuinità.
Da oltre 50 anni Bayernland porta sulle tavole degli italiani il risultato naturale del metodo di lavoro e dell’attitudine bavarese, proponendo formaggi buoni e genuini, garantiti dal controllo totale della filiera produttiva, dal foraggio al prodotto confezionato.

venerdì 17 settembre 2021

"La passione per Milano e il Panettone mi ha portato ad ascoltare la tradizione, a ripercorrerla attraverso alcuni piatti e a riscoprire il Panattonin, questo lievitato fatto agli inizi dell’800 in formato piccolo; ne è nato un impasto unico e leggero, che presentiamo come cibo di strada" dichiara Roberto Cattaneo, ideatore di Panattonin.

"Durante il lockdown, mi sono appassionato ai lievitati, al punto da focalizzare la mia attenzione sui panettoni. Leggendo diverse ricette, la storia e le origini di questo tradizionale dolce milanese, ho scoperto che anticamente il panettone veniva sfornato tutto l’anno e in formato più piccolo. Ho così iniziato a impastare e a fare delle prove, ad assaggiare, fino ad arrivare al risultato che volevo: un impasto soffice, morbido e gustoso che poteva essere abbinato sia a farciture salate che dolci. Da lì, l’idea di farne un panino gourmet e un vero e proprio street food milanese".
Una cucina semplice che affonda le radici nella tradizione, negli ingredienti freschi, nella scelta e nel rispetto delle materie prime di grande qualità, nella grande attenzione alle marinature, alle cotture lente e a bassa temperatura oppure al vapore e al forno, in un percorso in continua evoluzione.

La Gastronomia

Il protagonista della proposta gastronomica è, dunque, proprio il Panattonin, un panino fatto con l’impasto del panettone a cui viene aggiunto zucca e miele, che lo rende ideale per una farcitura sia salata sia dolce. E’ possibile infatti scegliere tra diversi ripieni: Panattonin con cotoletta orèggia, Panattonin con la busècca, Panattonin con i mondeghili, Panattonin lengua e salsa verde, Panattonin cont el codeghin, Panattonin con l’ossbus e tanti altri.
All’interno della gastronomia, c’è spazio anche per i grandi classici al piatto come i mondeghili, i nervetti, il riso al salto, il cotechino, le lenticchie, il risotto alla milanese, l’ossobuco, la cotoletta alla Milanese, l’orecchia d’elefante, il purè di patate, lo stinco di maiale, il vitello tonnato, la polenta, ecc.
Tutti i piatti sono preparati al momento dell’ordinazione, questo permette di garantire la freschezza e la qualità dei piatti sia per il ritiro direttamente in negozio che per la consegna tramite le app di delivery o tramite il sito www.panattonin.it.
Un vero e proprio punto di riferimento per il quartiere, attraverso il quale le persone possono ordinare il Panattonin o i piatti caldi e passare a ritirarli oppure gustarli in piedi, fuori dal negozio o comodamente seduti sulle sedie Colico Design "Milano 2015" nel piccolo dehor messo a disposizione per la clientela.
La gastronomia è aperta dal martedì alla domenica nei seguenti orari: 11.00- 14:30 e 17:30-22:00.

giovedì 16 settembre 2021

Uno spumante Extra Dry ottenuto, come suggerisce il nome, da una speciale cuvée di sole uve di collina a bacca bianca. La lenta presa di spuma con maturazione sui lieviti per diversi mesi rende il suo gusto particolarmente armonico, con sottili note floreali accompagnate da una bella mineralità.

Dal caratteristico profumo fine e intenso, e dal perlage fitto e persistente, il Maximilian I Blanc de Blancs di Cantina di Soave è un vino fresco ed elegante. Ideale a tutto pasto, perfetto da sorseggiare per l’aperitivo e da abbinare ai piatti di pesce.
Il Maximilian I Blancs de Blanc di Cantina di Soave, come tutti i Maximilian I, sono spumantizzati garantendo una filiera sicura e controllata, dal vigneto alla bottiglia. Cantina di Soave, che detiene il marchio Maximilian I ormai da moltissimi anni, si posiziona tra le prime 10 aziende spumantistiche italiane e attualmente gestisce il 70% dei vigneti dell’area di produzione del Lessini Durello D.O.C.

mercoledì 15 settembre 2021

L’adolescenza è un momento di svolta per i giovani sia dal punto di vista fisico che psicologico. Le ossa si allungano, cresce la statura, si registra un aumento del volume della massa muscolare e "i bisogni di energia e nutrienti sono molto specifici e vanno adeguatamente soddisfatti", spiega la Dott.ssa Marta Molin, Laurea in Dietistica, esperta anche nel trattamento dei disturbi alimentari e nell’alimentazione sportiva.

In questo senso, lo Speck Alto Adige IGP può essere un ottimo alleato da introdurre nell’alimentazione degli adolescenti che in genere, secondo il CREA - Centro di ricerca Ali- menti e nutrizione -, dimostrano una "scarsa aderenza alle raccomandazioni nutrizionali e, in particolare, un eccesso di energia proveniente da grassi a scapito di quella assunta dai carboidrati. Inoltre, non introducono sufficiente frutta, verdura, legumi e pesce e, soprattutto nelle ragazze, si registra un’emergente carenza di ferro".
Ricco in sostanze nutritive e in sali minerali come fosforo, potassio e zinco, l’autentico sa- lume altoatesino è una vera e propria eccellenza della produzione Made in Italy e, come confermato dal documento tecnico-scientifico elaborato da NFI (Nutrition Foundation of Italy), perfettamente inseribile in una dieta corretta e bilanciata, in ogni fascia d’età, pro- prio grazie alle sue caratteristiche intrinseche.
Lo Speck Alto Adige IGP ha una ridotta concentrazione di grassi rispetto a 25 anni fa (- 8%) e un gusto piacevole. Ecco perché gli adolescenti possono prediligerlo rispetto a me- rendine o snack ricchi in grassi saturi. "Il salume altoatesino resta tra i più magri e leggeri della categoria: solo il 35% sono grassi saturi mentre il restante 65% è composto da insaturi, molto utili per diminuire i valori del colesterolo cattivo a favore di quello buono" precisa la Dott.ssa Molin.
In un organismo in crescita e in costante sviluppo anche la quantità di ferro assume un’importanza fondamentale e lo Speck Alto Adige IGP garantisce un buon apporto di ferro: il 5% su una porzione di 50 g di Speck Alto Adige IGP. Un micronutriente che è già importante per i giovani ragazzi ma che per le ragazze diventa ancor più imprescindibile, considerando il loro maggior fabbisogno giornaliero di 18 mg dovuto al ciclo mestruale.
Secondo i LARN - Livelli di Assunzione giornaliera Raccomandata di energia e Nutrienti – in una corretta alimentazione, gli adolescenti devono includere almeno il 12-15% di proteine e lo Speck Alto Adige IPG ha un ottimo apporto proteico pari al 31%. "Nella fase di sviluppo come quella dell’adolescenza, queste proteine di elevata qualità e gli aminoacidi ramificati (rispettivamente 1,6 g di valina, 1,4 g di isoleucina e 2,3 g di leucina su 100 g) sono molto utili per la crescita dell’organismo, la formazione di anticorpi e anche per lo sviluppo della muscolatura, non solo per i giovani che praticano sport ma anche per tutti gli altri" ha spiegato la Dottoressa.
Lo Speck Alto Adige IGP è inoltre ricco in vitamine del gruppo B che aiutano a trasformare il cibo in energia: la B1 supporta il sistema nervoso; la B2 contribuisce al buon metabolismo del ferro e protegge le cellule nervose dallo stress ossidativo; la B3 favorisce le normali funzioni psicologiche e riduce la stanchezza. Inoltre, la B6 e la B12 sono fonda- mentali anche per il loro contributo nel metabolismo energetico.
Lo Speck Alto Adige IGP è dunque un’eccellenza assoluta, tutelata da standard ben precisi e prodotta da soli 28 produttori altoatesini autorizzati che operano nel pieno rispetto dei processi di controllo e sicurezza: dalla materia prima fino alla speziatura, affumicatura e stagionatura, vengono infatti garantiti il sapore e l’aroma. Ed è proprio il gusto un plus non indifferente dello Speck che lo rende certamente tra gli alimenti più apprezzati e scelti anche dai giovani adolescenti.
Perfetto come spuntino salato e da prediligere alle merendine ricche in grassi saturi e zuccheri, lo Speck Alto Adige IGP può essere proposto anche come secondo piatto accompagnato da pane o grissini per un maggior apporto di proteine, fibra, potassio e zinco o, ancora, in associazione con la frutta, che ne favorisce l’assorbimento di alcune delle sue sostanze nutritive, come la vitamina B12 o il ferro.

martedì 14 settembre 2021

Al Mosnel il tempo rappresenta da sempre un valore prezioso: è anche il trascorrere lento dei mesi e degli anni che forgia lo Stile Mosnel, nel silenzio e nel buio delle cantine della tenuta di Camignone (BS). Sono infatti ben dieci gli anni che separano il momento della raccolta delle uve dalla presentazione delle Riedizioni 2020 dei Franciacorta EBB 2010 e Parosé 2010, con nove anni e mezzo di affinamento sui lieviti e un anno di riposo dopo il dégorgement. La raffinata complessità, i profumi eleganti e una lunga persistenza al palato caratterizzano i due Franciacorta: l'annata 2010, presentata originariamente nel 2015 dopo quattro anni sui lieviti, torna quindi nel 2021 con un dégorgement fatto a fine 2020.

EBB 2010 Riedizione 2020 è un omaggio all’eleganza e allo stile di Emanuela Barzanò Barboglio, fondatrice di Mosnel e figura fondamentale per la storia recente della Franciacorta, prodotto con le migliori uve Chardonnay vinificate in piccole botti. Parosé 2010 Riedizione 2020 rappresenta invece l’essenza dell’armonia grazie alla combinazione di mosto fiore di Chardonnay e di Pinot Nero che domina l’assemblaggio, vinificato con un delicato contatto con le bucce che gli dona un tenue colore oro rosa dai riflessi ramati.
"Abbiamo sempre considerato il tempo come il nostro più grande alleato – spiega Lucia Barzanò, che assieme al fratello Giulio guida l’Azienda franciacortina – convinti che il susseguirsi degli anni giovasse ai nostri vini. Ed è proprio guardando il tempo da un altro punto di vista che è nato il progetto Riedizioni: Franciacorta che tornano dopo lunghi, lunghissimi affinamenti sui lieviti e che diventano vini di grande complessità e sorprendente freschezza. I due vini, dunque, tornano oggi dal passato per compiere un vero e proprio viaggio nel calice, dimostrando come il tempo lavori e affini il carattere dei nostri Franciacorta e sia capace di regalare nuove emozioni".
Le Riedizioni 2020 di EBB e di Parosé saranno disponibili a partire dal 1 ottobre in enoteche e ristoranti. Il prezzo di vendita consigliato è di 65,00 €.

lunedì 13 settembre 2021

(Foto di Anthony Russo)
La Sicilia è la regione italiana con più Presìdi Slow Food: sono 51. In ordine di tempo, l’ultimo a venire annunciato riguarda la salsiccia al ceppo di Linguaglossa. Ci troviamo in provincia di Catania, sul versante nord-orientale dell’Etna: in tre piccoli comuni, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia e Piedimonte Etneo, resiste una tradizione secolare che prevede di lavorare i vari tagli del maiale su un piano di legno, il ceppo appunto, tipicamente di quercia.

"La particolarità di questa salsiccia riguarda il modo in cui trattiamo la carne - spiega Anthony Russo, referente dei tre produttori che finora hanno aderito al Presidio -. Usiamo una lama chiamata partituri, una sorta di mannaia, con cui sminuzziamo cinque tagli del maiale, la coscia, la pancetta, il lardo, il capocollo e la spalla, sopra il legno di quercia. Il nostro è un lavoro interamente artigianale e utilizzare il ceppo è importante perché, in questo modo, la carne assume un sapore differente rispetto a ciò che accade negli insaccati industriali, dove la macinazione avviene ricorrendo a macchinari".
La carne così macinata (alcuni macellai utilizzano anche il guanciale) viene impastata a mano e condita con sale, pepe nero e semi di finocchietto selvatico raccolto sull’Etna. A questa ricetta base, poi, ogni macellaio aggiunge un tocco personale, unendo dosi differenti dei singoli tagli secondo il proprio gusto, l’ispirazione e la disponibilità, e alle volte aggiungendo qualche altro sapore, ad esempio pomodoro semisecco e provola stagionata.

Dall’Arca del Gusto fino al Presidio, e oltre

Una volta battuta e impastata, la carne viene insaccata in un budello rigorosamente naturale e legata con lo spago, formando corde di salsicce lunghe un paio di metri. Solitamente la salsiccia viene lasciata riposare una sola notte prima di essere venduta e portata in tavola cotta alla brace, o tutt’al più al forno o in padella. Ci sono anche produttori che, prima di commercializzarla, scelgono di farla essiccare per circa tre settimane in un luogo fresco e ventilato.
"L’avvio del Presidio della salsiccia al ceppo di Linguaglossa è il riconoscimento a un’intera zona da sempre vocata alla produzione di carni eccellenti - sostiene il referente Slow Food del Presidio Riccardo Randello -. Ma forse, negli anni, questa tradizione sarebbe potuta andare perduta senza il lavoro svolto da Slow Food». Da tempo, infatti, questa specialità è inclusa nell’Arca del Gusto, il registro nel quale da quasi 25 anni la nostra associazione segnala gli alimenti a rischio estinzione in tutto il mondo. Il riconoscimento come Presidio arriva al termine di un lavoro lungo un paio d’anni, stimolato e sostenuto dal Comune di Linguaglossa che ha creduto nell’opportunità di mettere a sistema una risorsa da sempre presente sul territorio. D’ora in avanti, il lavoro da fare sarà ancora maggiore: Francesco Sottile, docente di Biodiversità e qualità del sistema agroalimentare all’Università di Palermo e tecnico della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, spiega che «l’obiettivo è quello di rafforzare la filiera a partire dall’allevamento. Già oggi i produttori utilizzano esclusivamente carne di suini nati e allevati in Sicilia, ma l’auspicio è quello di veder nascere allevamenti vicini a Linguaglossa. Realtà che, naturalmente, pongano il benessere animale al centro del proprio lavoro".
Il Presidio Slow Food della salsiccia al ceppo di Linguaglossa è sostenuto dal Comune di Linguaglossa.
L’area di produzione del Presidio Slow Food della salsiccia al ceppo di Linguaglossa coincide con i comuni di Linguaglossa, Piedimonte Etneo e Castiglione di Sicilia, in provincia di Catania.

domenica 12 settembre 2021

Sapori ed emozioni nuovi tra le salse Orco. La salsa messicana porta un tocco etnico nella famiglia di prodotti Orco nell'anno del suo 110° compleanno. È preparata secondo il "mantra" della storica azienda di Varese, il più antico brand di salse italiano: meticolosità nella selezione della materia prima, sensibilità nell'intercettare i bisogni dei consumatori e lavorazione artigianale con tecniche antiche. Nascono così le salse Orco: ricette sane in grado di esaltare i sapori della cucina italiana.

La salsa messicana Orco

La ricetta è a base di pomodoro con cipolla e peperoncino piccante e una speciale miscela di spezie. Senza coloranti né conservanti artificiali, la nuova salsa messicana Orco è disponibile solo nel formato monodose da 15 ml: pratica e igienica, è pronta per piccoli consumi sempre fragranti.
È ideale per vari abbinamenti: carni rosse e bianche, grigliate, pesce e crostacei, verdure crude, drip per tortillas e bruschette, pinzimonio piccante, e inoltre, in aggiunta a sughi di pasta o riso per una piacevole sensazione di piccante.
La confezione giallo acceso è un "tributo" ai colori del manifesto storico dell'Orco Mangiabene e un richiamo al gusto esplosivo e solare della salsa.
Il marchio di fabbrica Orco è la riconoscibilità: non sarà difficile individuarla sugli scaffali delle principali catene della GDO.

Spalmino glamour in omaggio con la senape Orco

Per celebrare i 110 anni di ininterrotta attività nella produzione di senapi e salse di qualità, Orco ha pensato anche ad un regalo per i consumatori che da anni sono fedeli al brand. È l'elegante spalmino che, fino a fine settembre 2021, sarà inserito in omaggio nelle confezioni di tubetti di senape.
Un accessorio glamour per gustare al meglio la senape Orco, prodotto di punta dell'azienda, l'unica in Italia frutto di un blend tra semi di senape gialla e bruna, lavorata ancora oggi con la tecnica antica delle molazze che la rende sorprendentemente cremosa e compatta: la senape "spalmabile".

1911-2021: l'"Orco Mangiabene" compie 110 anni

Un marchio dalla grande potenza comunicativa. Dissacrante e decisamente riconoscibile, da 110 anni è nelle dispense degli italiani con senapi e salse di alta qualità.
Con ricette di salse italiane che, di generazione in generazione, sono presenti laddove nelle famiglie vengono custoditi i ricordi più preziosi: quelli della cucina.

sabato 11 settembre 2021

Il Consorzio per la tutela del formaggio Monte Veronese DOP è partner di Tocatì, il Festival Internazionale dei Giochi in Strada che si terrà a Verona dal 17 al 19 settembre 2021. La XIX edizione del Festival è organizzata dall’Associazione Giochi Antichi, in collaborazione con il Comune di Verona e con il patrocino della Regione del Veneto e della Provincia di Verona. A indicare il filo conduttore degli eventi e per orientarsi sulla mappa, ci saranno diversi colori: il rosso identifica i giochi, il blu gli incontri e il colore giallo contraddistingue i luoghi del Festival dedicati ai sapori. Come l’Osteria del Gioco nel cortile di Palazzo Forti, storico e signorile edificio della città di Verona: una nuova location per l’Osteria più amata dal pubblico del Festival, che torna a essere un porto sicuro dove ritrovarsi e testimoniare il desiderio di convivialità e spensieratezza. Qui si possono gustare i sapori tipici del territorio, che saranno presenti grazie alla partnership con il Consorzio per la tutela del Monte Veronese DOP, il formaggio dei Monti Lessini.

"La valorizzazione dei prodotti del nostro territorio è sempre importante – spiega Alfonso Albi, presidente del Consorzio – soprattutto in contesti gioiosi e di festa come questo. Il gioco è fondamentale per la crescita e l’apprendimento, così lo è anche scoprire i sapori e la loro storia. Siamo felici di partecipare come partner e di portare i nostri formaggi da degustare, ora Tòca-a-tì: dalla voce dialettale veronese che vuol dire tocca a te, che questa sia una bellissima edizione!".
Assieme ai formaggi Monte Veronese DOP, proposti in diverse stagionature, si potranno degustare prodotti del territorio della Coldiretti e i vini di Cantine di Verona. Per il pubblico sarà possibile raggiungere L’Osteria del Gioco a Palazzo Forti, in Via Achille Forti 1, venerdì 17 dalle 18.00 alle 22.30, sabato 18 dalle 11.00 alle 23.00 e domenica 19 dalle 11.00 alle 20.00.
Una novità, a rafforzare il suo legame con la cultura ludica, è la possibilità di trovare dei giochi anche nel luogo dell’Osteria. A Palazzo Forti saranno infatti presenti Awalè Wari - Il gioco della semina proposto dal Museo Africano e il Gioco dei Forti a cura di Veronauti. Sarà un luogo pensato per i bambini e attrezzato anche con i servizi adatti ai più piccoli, qui il pubblico potrà infatti trovare anche una nursery, a cura de Il Melograno, Centro Informazione Maternità e Nascita, dove le mamme e i papà potranno sentirsi liberi di cambiare e allattare i propri bambini e le proprie bambine.
"In questa edizione del Festival, la riapertura al pubblico di un luogo storico, patrimonio della città, come Palazzo Forti, si intreccia con la convivialità caratteristica dell’Osteria del Gioco – commenta Giorgio Paolo Avigo, presidente di Associazione Giochi Antichi – quest’anno ancora più rafforzata dalla presenza di due giochi in sede. Non possiamo che ringraziare di cuore il Consorzio del Monte Veronese DOP per averci sostenuto e accompagnato fin dalla prima edizione del Festival, il Comune di Verona nella Direzione dei Musei Civici e la Fondazione Cariverona per il sostegno".
Il tema conduttore di quest’anno è l’acqua, che da sempre è in grado di favorire gli scambi commerciali e culturali tra i paesi, agevolando anche la diffusione e la conoscenza dei giochi tradizionali in tutta Europa. La rassegna sarà un momento gioioso per scoprire giochi tradizionali internazionali, sperimentare nuovi modi di gareggiare, ascoltare storie e racconti emozionanti, che faranno sognare grandi e piccini sulla cresta delle onde del mare.
Il Festival Tocatì si svolgerà nel rispetto delle ordinanze e linee guida vigenti in materia di tutela della salute pubblica.

venerdì 10 settembre 2021

La rassegna Golosaria in Monferrato farà tappa anche quest’anno presso Mazzetti d’Altavilla, la storica distilleria situata in cima alla collina di Altavilla Monferrato, con un intero weekend (sabato 11 e domenica 12 settembre) all’insegna della scoperta dell’arte della distillazione, esattamente nel momento di arrivo delle prime profumate vinacce dalle aziende vitivinicole piemontesi.

I visitatori potranno vivere svariate esperienze: dalle visite guidate per piccoli gruppi (con partenza nelle due giornate alle ore 10, 11, 15, 16 e 17, su prenotazione fino a esaurimento del massimo dei posti disponibili in ogni turno), alla degustazione en plein air del Sigaro Toscano in collaborazione con il Club dell’ADT che proporrà abbinamenti con i distillati monferrini… senza dimenticare il nuovo menù degustazione di settembre presso il Ristorante Materia Prima (servito venerdì sera, sabato a pranzo e cena e domenica a pranzo, fino ad esaurimento dei posti disponibili) con l’originale possibilità di effettuare il percorso degustazione fra cibo e distillati. Per tutte le giornate (apertura dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30) la sede proporrà, ad ingresso calmierato, degustazioni guidate di distillati e si potranno inoltre visitare la Cappella Votiva La Rotonda e la mostra fotografica "Il Monferrato nello Spirito" nel Parco Storico.
I servizi di visita e pranzo sono proposti su prenotazione al tel. 0142926147 o via e-mail scrivendo a eventi@mazzetti.it.

giovedì 9 settembre 2021

Grana Padano e Ascovilo presentano il primo di una serie di eventi che rientrano nel progetto triennale "Eccellenze europee del gusto. Nati per stare insieme" (Maggio 2021 – Aprile 2024), piano di informazione e promozione cofinanziato dall’Unione Europea (Regolamento (UE) 1144/2014) e gestito congiuntamente da Consorzio Tutela Grana Padano e Ascovilo.

Il suo scopo è favorire la conoscenza dei marchi DOP e IGP tra i consumatori europei, particolarmente in Italia e in Germania, e di diffondere in tali Paesi la notorietà del Grana Padano DOP e dei vini lombardi DOCG, DOC e IGT promossi da Ascovilo, prodotti dalla qualità e dall’autenticità certificata.
Nel corso del primo appuntamento chiamato "Nati per stare insieme", che si terrà a Milano dal 10 al 14 Settembre a cavallo di Design week e Art week, sarà possibile vivere l’esperienza di una "degustazione enogastronomica emozionale". All’interno di un labirinto dalle atmosfere velate e avvolgenti, in cui le bottiglie di vino e le forme di Grana Padano saranno le vere protagoniste dell’allestimento, gli ospiti potranno seguire un percorso interattivo che li porterà a scoprire gli abbinamenti perfetti con cui esaltare le caratteristiche organolettiche dei vini lombardi e le diverse stagionature di invecchiamento di un grande classico della nostra tavola.
"Con Ascovilo condividiamo la storia e la tradizione di un territorio unico, dove l’aria, la terra e una conoscenza antica hanno permesso di creare eccellenze enogastronomiche – commenta Renato Zaghini, presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano – L’obiettivo di questa iniziativa è innanzitutto quello di favorire e promuovere la conoscenza dei marchi DOP e IGP e di diffondere la qualità del formaggio DOP più consumato al mondo e dei vini lombardi DOCG, DOC e IGP tra i consumatori europei che animeranno il Fuori Salone, ma anche di mostrare loro il frutto della dedizione di uomini e donne che ogni giorno lavorano per rendere unico il territorio lombardo".
"I vini lombardi e Grana Padano sono nati per stare insieme nel segno del territorio - ha rimarcato Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo l’associazione che raccoglie i 13 consorzi vitivinicoli della Lombardia protagonisti del progetto insieme al Consorzio Tutela Grana Padano -. Ritengo strategicamente importante rafforzare la conoscenza dei Vini di Lombardia al fine di creare nel consumatore italiano maggiore consapevolezza rispetto all’importanza del settore agroalimentare regionale quale eccellenza nazionale. L’appuntamento del fuori salone di Milano va in questo senso come opportunità di divulgazione della conoscenza dei nostri prodotti. I vini e i formaggi di Lombardia sono fiori all’occhiello della produzione agroalimentare della nostra regione e rappresentano un biglietto da visita di cui andare orgogliosi. Una filiera di grande qualità. L’unione tra Ascovilo e Grana Padano servirà a diffondere la conoscenza sia delle grandi realtà produttive, sia di vere e proprie nicchie di eccellenza del nostro territorio".
Nella cornice di un’iniziativa di più ampio respiro, volta a rendere più completo e più forte il legame tra sapori, arte e creatività, saranno anche programmati altri momenti da condividere insieme, una serie di "eventi nell’evento": masterclass con degustazioni dedicate ad approfondire la natura dei vini presenti in relazione agli abbinamenti con Grana Padano e la presentazione delle opere di Manuel Felisi, artista visivo che racconta il concetto umano del "Tempo" attraverso l’emozionante combinazione di tecniche diverse, dalla pittura dalla fotografia.
Grana Padano e Ascovilo vi aspettano quindi dal 10 al 14 Settembre a Milano, in via Sirtori 26, presso la suggestiva location di Casa Nervesa. Per info, contatti e prenotazioni consultare il link https://borntobetogether.eu/design-week-2021/.

mercoledì 8 settembre 2021

Quante volte ci è capitato di dover preparare un dessert all’ultimo minuto, in vista di una cena improvvisata, e utilizzare come prezioso alleato Il Latte Condensato Nestlé per realizzare un dolce da lasciare tutti a bocca aperta? Diversi dubbi, però, hanno invaso la nostra testa: "chissà se tutti potranno mangiarlo, chissà se qualcuno è intollerante al lattosio...". Questa è una situazione ricorrente che richiederebbe l’utilizzo di un prodotto che metta tutti d’accordo, senza perdere l’effetto wow dato da dolcezza e cremosità.

Il Latte Condensato Nestlé ha trovato la soluzione e, come sempre, ci facilita in cucina nella preparazione di ricette strabilianti: per soddisfare tutti i propri consumatori, anche coloro che sono intolleranti al lattosio, presenta oggi Il Latte Condensato senza lattosio, novità che si aggiunge alla gamma di prodotti Il Latte Condensato Nestlé, insieme a Il Latte Condensato classico e a Il Latte Condensato con Cacao, rendendo la preparazione delle dolci creazioni una passeggiata, eliminando uova, burro, latte e zucchero in tante ricette.
Composto da latte scremato, zucchero, enzima lattasi (LATTOSIO < 0,1 g/100g), Il Latte Condensato senza lattosio è un ottimo sostituto a Il Latte Condensato Nestlé classico in caso di intolleranze o di una dieta che non preveda il consumo di lattosio, questo non vuol dire meno gusto o meno dolcezza, anzi, provare per credere! Tortini alle carote, Torta di mele, Creme Caramel, le idee possono essere infinite.

martedì 7 settembre 2021

(Credits: horecanews.it)

Meno imballaggio e meno sprechi: ecco la filosofia di Latteria Merano - storica azienda altoatesina specializzata nella produzione di yogurt di alta qualità – la prima ad ideare un drink yogurt dall’innovativo packaging ecosostenibile.

Prodotto con il 70% di plastica in meno rispetto alla tradizionale bottiglietta da 200g, lo yogurt da bere in eco pack è rispettoso dell’ambiente e racchiude tutte la bontà del latte 100% dell’Alto Adige senza OGM, conservanti e glutine.
Gustoso, fresco e genuino, permette anche di ridurre al minimo lo spreco alimentare, grazie all’imballaggio facile da svuotare. La nuova confezione consente anche di bere lo yogurt con la pratica cannuccia o di versarlo in un bicchiere e può essere tenuto fuori dal frigo fino ad 8 ore, unendo così innovazione, praticità e gusto.
Lo yogurt da bere in eco pack è un’esclusiva di Latteria Merano ed è disponibile nelle varianti al gusto: fragola, banana, frutti di bosco, pesca.

lunedì 6 settembre 2021

(Foto di Stefano Lembo)

Un Presidio Slow Food che ne racchiude nove, tutti insieme. È quello dei fagioli di carrazzo dei Nebrodi, in provincia di Messina. Scriviamo nove, perché altrettante sono le varietà di fagiolo rampicante (carrazzo, nel dialetto dei Nebrodi, significa proprio rampicante) che in quest’area della Sicilia sono accomunate dalle caratteristica di crescere avvinghiati a tutori fatti con le canne, con i polloni di nocciolo oppure con reti, pur mantenendo forma e colori diversi gli uni dagli altri, oltre che naturalmente un’identità ben precisa esplicitata anche dal nome.

I Nebrodi, terra di fagioli

C’è il fagiolo lumachedda, di colore marroncino chiaro con venature marrone scuro; il setticanni, dal seme nero; l’ucchittu santanciulisi e l’ucchiuttu di Santa Lucia, al contrario, sono bianchi; c’è il buttuna di gaddu, rosato e nero e il pinuttaru, rosa con venature viola. E poi tre ecotipi chiamati crucchittu, coltivati nell’alta valle del torrente Naso: vanno dal colore rosso vinoso al viola scuro screziato di rosa. Tutti e nove si caratterizzano per la quasi totale assenza di buccia, caratteristica che li rende altamente digeribili, e per rappresentare la tradizione agricola dei Nebrodi.
Secondo i racconti degli anziani, infatti, nei Nebrodi i fagioli vengono coltivati almeno dalla metà dell’Ottocento, in particolare in prossimità delle sorgenti, tra i 600 metri di altitudine fino ai 1200 metri. Un territorio caratterizzato da forti pendenze e, proprio per questa ragione, ben poco adatto a produzioni intensive. Più semplice, si fa per dire, seminare i fagioli negli appezzamenti di terra pianeggiante ricavati dai terrazzamenti: piccole superfici, che garantivano ai contadini una produzione appena sufficiente per il consumo familiare, magari nella ricetta più tipica e semplice di tutte, lessi e conditi con un filo di olio extravergine (a piatto, come si dice in dialetto). Poi, a partire dagli anni ’60, la presenza degli orti sui Nebrodi ha subito un lento declino.
A spiegarci il progetto di recupero è Salvatore Granata, referente Slow Food del Presidio: "Tutto è nato dalla collaborazione tra il Parco dei Nebrodi e il Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Palermo, che insieme hanno dato vita alla Banca vivente del germoplasma vegetale a Ucria, un luogo destinato alla conservazione della biodiversità e della salvaguardia del patrimonio naturalistico e ambientale di varie specie vegetali, sia forestali che agricole, e l’annesso “Giardino dei Semplici”, un orto per la riproduzione dei semi".
Negli anni, la Banca del germoplasma ha studiato la tradizionale coltivazione di fagioli nel territorio dei Nebrodi, raccogliendo e catalogando i semi di diverse varietà: alla fine, il loro numero sfiorava quota 60. "Come comunità abbiamo pensato che conservare i semi non fosse sufficiente - prosegue Granata - ma che bisognasse diffonderli, inducendo i coltivatori locali a valorizzare queste specie tornando a coltivarle". Gli obiettivi? "Fungere da barriera contro l’omologazione dei fagioli coltivati intensivamente, scongiurare la perdita di varietà e, naturalmente, anche produrre reddito".

Scelta di vita

Dei circa sessanta fagioli censiti, quelli riconosciuti Presidio Slow Food sono nove. La scelta, spiega il referente di Slow Food, è caduta "su quelli antichi, quelli cioè la cui presenza è attestata più indietro nel tempo, e su quelli dalle caratteristiche organolettiche migliori, maggiormente apprezzati dal mercato".
I produttori che aderiscono al Presidio Slow Food dei fagioli di carrazzo sono otto. Il loro referente, Stefano Lembo, ha meno di 40 anni e una passione nata in un giorno di settembre del 2008: "Era il primo anno che alla Banca del germoplasma venivano piantati i fagioli e le varietà erano già 43 - ricorda -. Quel giorno mio padre, che lavorava lì, mi chiese di accompagnarlo e di aiutarlo a spostare le cassette. Arrivato lì mi trovai di fronte agli occhi un’esplosione di forme e di colori che mi lasciò senza parole: decine di varietà di fagioli tutte diverse… e io che fino ad allora pensavo soltanto ai borlotti e ai cannellini! Fu in quel momento che, inconsciamente, decisi che avrei voluto fare questo lavoro". I tempi, allora, però non erano ancora maturi: "Nel 2014, insieme alla ragazza che oggi è diventata mia moglie, ho piantato 40 varietà di fagioli nell’orto di casa. Per me era un periodo difficile perché non trovavo lavoro, e dopo qualche tempo ci siamo chiesti perché non provare a cominciare a commercializzare la nostra produzione. È cominciata così e poi, come spesso accade, da cosa nasce cosa, fino al riconoscimento come Presidio Slow Food: sono convinto che, per tanti ragazzi come me, questa produzione possa rappresentare una strada, uno sbocco anche professionale".
Il Presidio Slow Food dei fagioli di carrazzo dei Nebrodi è sostenuto dal Parco naturale regionale dei Nebrodi, dal Comune di Ucria e dalla Banca vivente del germoplasma vegetale dei Nebrodi.
L’area di produzione del Presidio Slow Food dei fagioli di carrazzo dei Nebrodi coincide con i Monti Nebrodi, tra la Vallata del Valdemone e la Vallata del Fitalia, fino all’altopiano di Ucria e il comune di Floresta.

sabato 4 settembre 2021

Lo Chef Donato Carra riporta in vita antiche preparazioni e sapori dimenticati, esaltando la cucina medievale con tecniche moderne in un primo piatto tutto da scoprire : “Tripoline al quinto-quarto con scaglie di canestrato di Moliterno stagionato in Fondaco”.

Se in passato questi elementi venivano utilizzati nella cosiddetta cucina povera, oggi il trend sta cambiando. Lo Chef nei propri piatti, che possiamo vedere sui suoi canali social, applica una rivisitazione più moderna e raffinata delle ricette di una volta, permettendo così la riscoperta di sapori e di prodotti tipici, dai molteplici vantaggi come appunto il quinto,quarto.
Venduto come prodotto di scarto in realtà il quinto quarto vanta proprietà nutrizionali di spessore. Ricco di proteine, vitamine, sali minerali e ferro, rappresenta una valida alternativa ai tagli di carne più pregiati. Presente nella cultura culinaria di tutto il nostro territorio, l’utilizzo di questi ingredienti sta ritornando in auge anche grazie al loro basso costo. Ciò permette ad un pubblico più vasto di conoscere sapori e ricette di un tempo.
In passato venivano impiegate nelle zuppe, cotte in umido o con l’aggiunta di sughi, cipolle, odori e erbe officinali, accompagnate da verdure stufate, mentre oggi le troviamo anche servite come condimento ad un primo piatto di pasta come quello dello Chef Carra.

Abbiamo chiesto allo Chef: cosa piace particolarmente di questi alimenti?

“ Ciò che piace è il loro sapore tipico. Per preparare un’ottima ricetta va esaltato il loro gusto, ma l’aggiunta di ingredienti e alcuni metodi di cottura per smorzarne l’eccessivo odore pungente renderanno questi piatti gradevoli a tutti.
Sono carni che necessitano di una cottura brevissima per mantenerne la morbidezza.
Ci sono inoltre alcuni accorgimenti per diminuire il profumo caratteristico: per esempio dopo aver fatto spurgare il fegato sotto l’acqua corrente, lo si bagna con dell’aceto o del vino bianco.
Per insaporire il piatto, possiamo inoltre ricorrere a tutti gli odori e erbe aromatiche tipici dei nostri territori: cipolla, carote, timo, rosmarino, alloro, pepe, prezzemolo, erba cipollina, salvia e tutto ciò che la creatività suggerisce”.

Il gusto di valorizzare i prodotti fino al midollo (letteralmente) appartiene alla sua indole professionale. La sua cucina non è mai stata una cucina dello spreco, giacché tutto viene sfruttato e messo in valore. Oggi lo chef Carra, con le sue ricette, sta recuperando una tradizione contadina ed una cultura ampiamente condivisa.
“Sono delle piccole riflessioni che ci fanno capire che le pratiche di riuso – così come l’abitudine a utilizzare le risorse fino all’estremo delle loro possibilità – sono connaturate alla cultura tradizionale in tutte le sue espressioni e in tutte le sue articolazioni sociali. È un modo di pensare, commenta lo chef- un modo di essere, che magicamente riesce a tenere insieme l’economia e il piacere. È una cultura che nel profondo appartiene a tutti noi”.

Alla faccia dello spreco e del consumismo a cui qualcuno vorrebbe costringerci, facciamone tesoro.

Ricetta delle tripoline al quinto-quarto con scaglie di canestrato di Moliterno stagionato in fondaco:

Ingredienti per 4 persone:

320 gr di Tripoline Divella
8 durelli di pollo
8 fegatini di vitello
100 gr di cuore di bovino
½ carota
½ costa di sedano
1 cipolla grande
1 spicchio di aglio
1 cipolla
1 rametto di rosmarino tritato
2-3 foglie di salvia
2 foglie di alloro
vino rosso q.b
olio extra vergine d’oliva Divella
Scaglie di canestrato di Moliterno
pepe q.b
sale q.b

Procedimento:

Iniziate la preparazione del ragù togliendo la pellicina interna dei durelli e lavandoli bene. Fateli bollire in acqua insaporita con un pizzico di sale e una foglia di alloro per un’ora circa. Una volta cotti, scolateli e teneteli da parte.
Nel frattempo tritate le verdure, l’aglio e le erbe aromatiche e mettete il tutto a soffriggere con dell’olio in una casseruola. Aggiungete i durelli tagliati a cubetti, bagnate con del vino rosso e fate ridurre. Aggiungete il cuore di bovino tagliato a cubetti e cuocete per 10 minuti. Successivamente unite al ragù i fegatini tagliati a cubetti, mantenendo lo spessore applicato alle altre frattaglie, e cuocete per altri 5 minuti. Aggiungete del brodo vegetale e fate cuocere per 10 minuti a fuoco vivo. Aggiustate di sale e completate con una spolverata di pepe.
Nel frattempo, portate ad ebollizione una pentola capiente di acqua salata e immergete le tripoline, scolate e versatele in padella insieme al fondo di frattaglie. Mantecate per 1 minuto .impiattate e adagiate sopra le frattaglie di carne e delle scaglie di canestrato di Moliterno.

Chef perchè ha abbinato il canestrato di Moliterno?

“Il Canestrato di Moliterno è un formaggio lucano tra i più rinomati. Il riconoscimento IGP - Indicazione Geografica Protetta, riguarda la denominazione di Canestrato di Moliterno stagionato in Fondaco. Il latte viene prodotto in una vasta area della Basilicata che tradizionamente coincide con gli antichi percorsi della transumanza delle greggi. Questo formaggio si ottiene da latte ovicaprino proveniente da greggi allevate nei pascoli di sessanta comuni della Basilicata, per poi essere stagionato solo nei peculiari fondaci di Moliterno ed è ottimo gustarlo in questa ricetta“.

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