lunedì 31 maggio 2021

Nel cuore della Val Venosta, in Alto Adige, si trova l’incantevole Val Martello, la patria delle fragole che, in estate, si colora di rosso. Famosa non solo per le sue mele, la Val Venosta produce anche frutti stagionali di alta quota dalle qualità organolettiche superiori. Rese uniche dall’altitudine distintiva delle zone di produzione e dalle condizioni climatiche ideali alla coltivazione, le fragole venostane sono dolci, dal sapore complesso, aromatico.

Rosse, succose e con note gustative più intense, le fragole della Val Venosta sono ipocaloriche e ricche di minerali. L’elevato contenuto di fibre presenti al loro interno le rende, inoltre, facilmente digeribili... assolutamente perfette per chi cerca leggerezza.
Frutto estivo per eccellenza, le fragole della Val Venosta maturano lentamentesotto il sole di montagna, a oltre 600 metri di altitudine e, per questo, sono disponibili per un intervallo di tempo maggiore, da inizio giugno a metà settembre. Le principali varietà di fragole coltivate in Val Venosta sono: Elsanta, Roxana, Murano e Darselect, ognuna delle quali presenta un aroma unico e distintivo.

In cucina con le fragole Val Venosta

Deliziose e di qualità superiore, le fragole di Val Venosta sono state scelte come materia prima anche dalla famosa pasticcera e foodblogger Nathalie Trafoier, che gestisce con la sua famiglia il ristorante stellato Kuppelrain a Castelbello,in Val Venosta. Con una linea di dolci e dessert da grand patissier, Nathalie Trafoier dà vita ogni giorno a pietanze speciali, nelle quali le fragole venostane diventano un vero e proprio inno alla golosità. Qualche esempio? Il gelato e salsa di fragole, il kaiserschmarm ghiacciato alle fragole e le tartelettes ripiene di fragola, menta e panna cotta.
Regine dell’estate, le fragole Val Venostasono tutto ciò che serve per portare in tavola la dolcezza dei piccoli frutti di montagna. Da sole in purezza, in macedonia, come ingrediente segreto di ricette eccezionali, in marmellata, confettura o liquore, le fragole della Val Venosta sono un trionfo di gusto in grado di rallegrare ogni palato.

domenica 30 maggio 2021

Il pluripremiato pizzaiolo casertano dopo aver riacceso i forni nelle sedi delle pizzerie iQuintili, il brand da lui ideato, di Roma e Napoli continua a proporre la sua iconica pizza caratterizzata dalla straordinaria leggerezza. Nella capitale le insegne di Tor Bella Monaca e Furio Camillo possono ora contare su un ampio spazio all’aperto che consente di ospitare tutti gli amanti della buona pizza. Una ritrovata continuità lavorativa fondamentale per confermare quanto fatto di buono negli scorsi anni, in particolare in un 2020 all’insegna dei premi e dei riconoscimenti ricevuti dalle guide di settore, con menzione d’obbligo per il 18° posto assegnato a Marco Quintili da 50 Top Pizza e per il premio Solania, ricevuto sempre dalla stessa guida quale novità dell’anno.

Riconoscimenti giunti a coronamento di un lavoro fatto di passione, determinazione e programmazione, per offrire un prodotto unico: la grande conoscenza delle farine permette infatti a Marco Quintili di dar vita ad un impasto di straordinaria leggerezza, impreziosito da materie prime cercate in maniera meticolosa, prodotti dal sapore autentico che consentono di mettere in menu proposte tradizionali con una veste personale, gustosa, originale. La riapertura segue il bel lavoro fatto per il Delivery: anche in questo caso Quintili non si è accontentato di far consegnare le proprie pizze a domicilio, ma ha studiato un impasto ad hoc che valorizzasse il prodotto, per poterlo gustare a casa come in pizzeria. Un nuovo prodotto esplosivo, leggero, molto idratato, con un impasto che conta 24 ore di maturazione ed è ottenuto da una miscela segreta di farine messa a punto da Marco Quintili stesso, patron e pizzaiolo del concept.
Ora però l’offerta gastronomica de iQuintili si completa con il ritrovato servizio al tavolo (all’aperto), l’esperienza ideale per scoprire un percorso davvero ricco, fatto di pizze classiche e moderne, di golosi fritti e sapori sorprendenti, di dessert studiati per chiudere in dolcezza il pasto, il tutto corroborato da una carta dei vini delle birre all’altezza del menu proposto.

Il nuovo menu

Diverse le novità nel menu stagionale, a partire dalla Pane, burro e alici con provola di Agerola, datterini arancioni saltati in padella con aglio e capperi, granella con burro e alici; l’Amatriciana in fiamme, condita con filetti di San Marzano DOP, cacio, pepe-cuvée della Tasmania, mozzarella di bufala, guanciale di maialino lucano allevato allo stato brado; la sua rivisitazione della Carbonara servita con provola affumicata, guanciale (croccante) di maialino lucano, crema pecorino e pepe cuvée e uovo disidratato 40 ore e infine grattugiato come bottarga; la Casertana con provola di Agerola, patate viola e gialle cotte alla brace, salsiccia di maialino nero casertano, pepe cuvée, crema di pecorino, basilico e papaccella napoletana; la Sei Formaggi con fior di latte dei Monti Lattari, Parmigiano, provola di Agerola, gorgonzola e crema di pecorino. In uscita formaggio in foglie di castagno di Beppino Occelli.
Oltre alle pizze tradizionali come la Bufalina, con filetti di pomodoro San Marzano, mozzarella di bufala e basilico oppure la Salsiccia e Friarielli e la "gamma delle marinare", si potranno ordinare anche le Frittatine declinate in Classica, Cacio e Pepe, Amatriciana, ‘Nduja, Alla Parmigiana, Alla Puttanesca e la nuovissima Frittatina alla Porchetta (provola di Agerola, besciamella, porchetta, patate al forno e rosmarino). Poi ancora le Crocchette, tradizionali e speciali, e la Pizza Fritta, simbolo dello street food campano. Coerente con la proposta salata anche la linea dei dolci: su tutti primeggiano i Soffietti alla crema di pistacchio, pasta di pizza fritta a forma di bignè generosamente cosparsa da crema e granella di pistacchio. Servizio personalizzato anche per la proposta del beverage, tra cui le birre artigianali firmate Baladin e un’ampia scelta tra i vini.

Biografia Marco Quintili

Marco Quintili nasce a Pignataro Maggiore, comune in provincia di Caserta. Dal 2014 diventa formatore per insegnare tecniche di autolisi e bighe; nel 2016 diventa Campione del Mondo di Pizza; nel 2017 apre il suo primo locale a Roma a Tor Bella Monaca, grande successo bissato con l’apertura a Furio Camillo nel 2020, per poi inaugurare a Napoli lo scorso autunno I Quintili Pizza & Food. Per l’estate è prevista una terza sede romana nel quartiere Laurentino! Maestro degli impasti, ha teorizzato la sua idea di pizza contemporanea e tecnicamente napoletana. Volto televisivo del programma "Cuochi e dintorni" su Alice Tv e vincitore della prima edizione de "Il Boss delle Pizze", Marco Quintili è riconosciuto come uno dei migliori pizzaioli del nostro tempo: sempre nel 2020 si è piazzato al diciottesimo posto nella classifica 50 Top Pizza tra le migliori pizzerie in Italia e nel Mondo, vincendo il premio Solania come Migliore Novità dell’Anno, mentre ha ottenuto 2 spicchi nella prestigiosa guida del Gambero Rosso, confermato anche il premio come Migliore Pizzeria Emergente del Lazio secondo Le Guide di Repubblica.

sabato 29 maggio 2021

In questo articolo vedremo come conservare le fave fresche per farle durare a lungo. Con l’arrivo della primavera, anche la stagione delle fave entra nel vivo. Verdi, nutrienti e ottimi da aggiungere alle insalate primaverili, le fave fresche, sono l’ingrediente di benvenuto che segnala l’inizio di giornate più lunghe e calde. A basso contenuto calorico – ogni 100 grammi di fave, contengono circa 70 calorie – ricche di vitamina C, oltre a una buona fonte di magnesio, potassio, fosforo e calcio.

Ma, come molte cose buone nella vita, la stagione delle fave è di breve durata, con il loro picco di raccolta tra aprile e maggio. Tuttavia, puoi facilmente trarre vantaggio dalle fave tutto l’anno. In questo articolo vedremo come congelare facilmente le fave in modo da poterle gustare tutte le volte che vuoi, quando vuoi.

Come congelare le fave

Sia che tu abbia coltivato le tue fave o che tu abbia acquistato una fornitura sfusa, hai bisogno di poterle conservare in modo che non vadano sprecate. Le fave si conservano abbastanza bene. Puoi conservarle se lo desideri, ma il modo migliore per conservarle è congelarli. Esistono due modi per congelare le fave fresche: crude o sbollentate.

Congelare le fave

Nel primo caso è sufficiente sgusciare le fave e procedere con il congelamento: Inizia aprendo il baccello e raccogliendo tutti i fagioli in una grande ciotola. Assicurati di rimuovere la buccia e la buccia esterna quando i fagioli sono particolarmente grandi e la pelle dura.
Dopo aver tolto le fave, lavatele sotto l’acqua corrente fresca. Asciugare accuratamente i fagioli e metterli in sacchetti da freezer, sigillare e riporre in freezer.

Come congelare i fagioli di fava dopo averli sbollentati

Sbollentare le fave prima del congelamento è un’opzione popolare in quanto consente di conservare tutti i nutrienti e le proprietà durante la conservazione stessa tecnica usata per i piselli). Basta sbollentare i fagioli per pochi minuti – 3/4 al massimo. Aspetta che si raffreddino e poi procedi con il congelamento. I fagioli di fave congelati possono essere conservati nel congelatore per 6-8 mesi.

Come conservare le fave nel congelatore

C’è anche un’altra tecnica per congelare le fave fresche: il crio-sbollentamento. Una tecnica che permette di mantenere intatte tutte le proprietà delle verdure e di far sì, che, una volta congelate, si mantenga il colore vibrante. Questa tecnica è particolarmente indicata per tutti i piccoli ortaggi come fagiolini, piselli, asparagi e foglie di spinaci.
Il congelamento delle fave non è un processo impegnativo. Ci vuole un po’ di lavoro. Non solo li metterai in cialda prima di congelarli, ma dovresti anche seguire un processo di sbollentamento. Se prevedi di usarli entro un paio di settimane, puoi saltare il processo di sbiancamento e semplicemente metterli in cialda, confezionarli e congelarli. Tuttavia, ti consigliamo vivamente di eseguire semplicemente l’intero processo nel caso in cui non vengano utilizzati immediatamente.

Come congelare le fave: Tutti i passaggi

Inizia sciacquando le fave. Quindi baccare le fave, il che significa rimuovere i gusci. Sbollenta i fagioli. Per fare questo, dovresti scaldare una pentola d’acqua a ebollizione a fuoco alto. Quando l’acqua è a ebollizione elevata, mettere i fagioli con il baccello nell’acqua bollente.
Lascia che l’acqua torni a bollire e fai bollire per 3 minuti. Scolare le fave e passarle subito in acqua ghiacciata. Questo imposta il processo di sbiancamento. Scolare le fave. O picchietta i fagioli per asciugarli o lasciali asciugare completamente prima di imballarli per il congelamento. Ti consigliamo di asciugarli tamponando. Metti le fave sbollentate in sacchetti per congelatore resistenti o in un contenitore adatto al congelatore.
Rimuovere l’aria dal sacchetto il più possibile e quindi sigillare saldamente il sacchetto. Etichettare e datare i sacchetti del congelatore e metterli nel congelatore. Le tue fave dovrebbero durare nel congelatore per circa 12 mesi. Potrebbero potenzialmente durare più a lungo, ma questo è il lasso di tempo per i migliori consigli di qualità. La maggior parte delle persone rabbrividisce al pensiero di sbollentare le cose, ma questo è davvero il modo migliore per conservare le fave nel congelatore.

Quali sono alcuni benefici per la salute delle fave?

Le fave sono ricche di proteine e fibre. Sono spesso raccomandati per la perdita di peso e per un’alimentazione sana. Troverai una gamma di folati e vitamina B nelle fave. Alcuni benefici per la salute includono la funzione cognitiva, l’energia e lo sviluppo delle cellule del sangue.

giovedì 27 maggio 2021

Parliamo oggi di una ricetta facile e veloce in cui il cavolfiore è la star del piatto. Il cous cous di cavolfiore sorprende il palato con un gusto saporito e stuzzicante. Un primo piatto alternativo, decisamente leggero ma altrettanto ricco di gusto. Si tratta del cous cous di cavolfiore con alici, capperi, olive e pomodori secchi.

Questi gli ingredienti: 800 g cavolfiore, spicchio di aglio, 200 g di alici marinate, 7 pomodori secchi, 1 cucchiaio di capperi, 1 acciuga sott’olio, 2 cucchiai di olive taggiasche denocciolate, origano, sale, olio extravergine di oliva.
Ed ecco, infine, il procedimento: per preparare il cous cous di cavolfiore con alici, capperi, olive e pomodori secchi rimuovete le foglie dal cavolfiore e staccate le cimette. Sciacquatele sotto l’acqua fresca corrente e frullatele in un robot da cucina a più riprese trasferendo i granuli ottenuti in una ciotola pulita. Fate rinvenire i pomodori secchi in acqua tiepida per una mezz’ora, cambiando l’acqua a metà riposo. Poi strizzateli, tamponateli con carta assorbente e tagliateli a filetti sottili. Scolate i capperi e tritate la metà a punta di coltello. Tritate grossolanamente anche la metà delle olive. Pelate l’aglio e schiacciatelo con il palmo della mano. In una capiente padella fate scaldare un po’ di olio. Fatevi soffriggere l’aglio insieme ai capperi (tritati e interi), all’acciuga e alle olive tritate. Aggiungete anche i pomodori a filetti su fuoco vivace. Versate anche i grani di cavolfiore, e mantecate sfumando con pochissima acqua (circa mezzo bicchiere: il cavolfiore dovrà restare croccante e al dente), sempre su fuoco vivace mescolando. Correggete di sale, spegnete il fuoco e aggiungete le alici marinate a filetti, le olive restanti, una spruzzata di origano e un giro di olio a crudo. Servite il cous cous di cavolfiore tiepido o freddo, a seconda del vostro gusto.

lunedì 24 maggio 2021

"Ora più che mai è fondamentale essere presenti sui mercati esteri con attività di promozione sempre più mirate e coinvolgenti. In questo ultimo anno abbiamo affinato nuovi strumenti di comunicazione con l’obiettivo di mettere in campo azioni strategiche ed efficaci e per il periodo maggio-giugno abbiamo programmato un calendario fitto di iniziative" spiega il presidente del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo Valentino Di Campli.

Tra i nuovi strumenti, anche i social svolgono un ruolo importante nella nuova era della promozione, come dimostra il corso di formazione per operatori su Wechat, il social più diffuso in Cina, con focus Montepulciano d’Abruzzo e abbinamenti cibo/vino. A Maggio il Consorzio è attivo in Giappone a Tokyo, a Seoul in Corea del Sud, a Beinjing in Cina e ancora in Cina a Guangzhou nell'ambito delle iniziative dell'European Sustainable Wines, con attività svolte in remoto dall'Italia e in presenza nei diversi Paesi. Ad ogni appuntamento il Consorzio sta presentando territorio e vini d'Abruzzo, cui seguiranno un tasting guidato di vini e una sessione di domande e risposte, per permettere ai partecipanti di approfondire in diretta ulteriori aspetti dell'enologia abruzzese che sta riscuotendo sempre più interesse a livello internazionale.
"Le attività fanno parte del programma dell'European Sustainable Wines, il progetto finanziato dall'Ue che ci vede partner con altri 2 consorzi di tutela per la promozione in Cina, Giappone, Corea, Singapore, Taiwan e Vietnam, per aumentare la consapevolezza verso i vini europei a denominazione d'origine protetta (DOP) sostenibili nell'accezione più ampia di sostenibilità ambientale, sociale ed economica" sottolinea Di Campli.
A questi appuntamenti si aggiunge una masterclass con importatori a Xiamen in Cina il 28 maggio, mentre il 25 e 26 maggio sono stati organizzati degli speed tasting con importatori giapponesi per agevolare l’incontro tra offerta e domanda.
Dal 3 al 5 giugno il Consorzio sarà alla Fiera Interwine 2021 a Guangzhou, dove i vini d'Abruzzo saranno all’interno dell’Enoteca Italiana con un corner dedicato al Montepulciano d’Abruzzo. Nel corso del più grande e storico evento b2b dedicato ai wine&spirit della Cina, al vino di punta dell'Abruzzo enologico verrà dedicata anche una masterclass. Sempre a giugno sono in programma altre due masterclass a Singapore.
"La tecnologia digitale ha offerto opportunità che non erano ancora state valorizzate o nemmeno pensate e ha messo in moto la creatività e una nuova progettualità, che siamo sicuri darà buoni frutti alle nostre aziende e al nostro territorio anche su questi mercati ancora in fase di sviluppo" conclude Di Campli.

domenica 23 maggio 2021

Dopo il grande successo della "stagione del debutto", Luce Experience torna ad illuminare il Parco Archeologico dell’Appia Antica e l’estate romana, il format ristorativo ispirato alla natura. Nuovi allestimenti nel bellissimo spazio all’aperto, giochi di luce, installazioni artistiche e una rinnovata proposta food&beverage sono i punti di forza della stagione appena iniziata. Iolanda Ambrosini, imprenditrice e titolare della Ambrosini Banqueting, da sempre un riferimento della banquettistica per matrimoni, eventi privati, cerimonie e meeting, ha voluto e ideato Luce, dando vita al suo progetto all’interno di Villa dei Cesari, dimora storia di antichissima costruzione prossima alle Catacombe di San Callisto.

La Villa è stata quindi convertita in un ristorante raffinato e poliedrico, al quale si accede percorrendo un sentiero alberato e illuminato. Arrivati al polmone verde della location, il giardino è stato adibito a dehors di Luce e può contare ben 200 posti a sedere con distanziamento, a fronte di due saloni interni che attualmente vantano una capienza complessiva di 150 coperti con i distanziamenti, al momento non utilizzabili a causa delle disposizioni legate all’emergenza sanitaria, ma che presto si spera potranno nuovamente essere a disposizione. Superato il giardino alberato ci troviamo nello spazio del ristorante, con una capienza di 200 posti.
Grandi numeri che non vanno però a ledere la qualità del rinnovato format ristorativo che può contare su nuove figure professionali altamente qualificate che hanno lavorato per creare una armonica sinergia tra cucina, pizzeria e cocktail bar.
A coordinare la cucina Massimo Pedico, chef classe 1990, formatosi all’istituto alberghiero "Pellegrino Artusi" di Roma. Cresciuto professionalmente nelle cucine del panorama Capitolino tra cui ristoranti come "Hostaria dell’orso" ed il "Parco dei principi", per poi ampliare il proprio bagaglio, prima approdando alla corte dello Chef Timothy Hollingsworth al ristorante "Otium" di Los Angeles, dove ha appreso le tecniche della cucina moderna, per poi tornare alla riscoperta del territorio regionale italiano, soffermandosi per un periodo in terra Toscana. Tornato nella sua città natale diviene sous chef di Magazzino Scipioni in Prati dove rimane per 3 anni arrivando a partecipare alle ultime due edizioni di Excellence. Terminata l’esperienza a Magazzino Scipioni entra a far parte come sous chef della brigata del Treefolk’s Public House.
"Come recita il titolo 'Rinascendo dalle origini' l’idea del nuovo menù di Luce nasce dalla voglia di ritornare alla normalità attraverso ciò che questo lungo periodo di chiusure ci ha fatto riscoprire, ovvero le nostre origini, concetto che negli ultimi anni con l’avvento della modernità avevamo un po’ perso, vuoi per i ritmi sempre più frenetici, vuoi per la mancanza di valori, che ci ha portato a perdere di vista il concetto di casa e famiglia. È proprio da lì che secondo noi è giusto partire, da noi stessi e da ciò che ci ha formati, un po’ come le fenici rinascono dalle proprie ceneri, anche noi sia dal punto di vista umano che professionale, vogliamo fare in modo, ripartendo da zero, di risorgere insieme alle persone che verranno a trovarci". Spazio quindi a fritti, tacos e tartare in apertura, per giungere a primi come lo Spaghettone Mancini ai 3 pomodori o la versione con le vongole, e scoprire la piacevole versatilità dei secondi a base di carne, pesce e vegetali.
Alla postazione cocktail, supervisionata dal bar manager Marco Rimedio e attiva dalle ore 18 si può iniziare con un aperitivo a scelta tra drink classici, 6 diversi Gin Tonic e signature, come Luce, cocktail fresco con base Vodka e liquore all'arancia, Blue Curaçao, pompelmo, limone, zucchero e soda, tutto accompagnato da sushi, qualche frittino o una selezione di focacce. "Ho vissuto per diversi anni il mondo della notte lavorando come barman nei migliori locali di Roma – spiega Romedio – poi negli ultimi 3 sono diventato Capo barman ed ho istaurato un ottimo rapporto di amicizia e professionale con Giovanni Monaco (direttore di Luce). La cocktail list di Luce Experience è stata creata in collaborazione con il mio collega Edoardo Mattarino, con cui dividerò il bancone. Sono drink che prendono spunto dal nome del nostro locale, con tonalità di colore che possono stare bene in un’ambiente accogliente e fresco come solo il nostro giardino può offrire, e proprio quest’ultimo è stato fonte di ispirazione per i nomi dei cocktail. Sono miscelazioni relativamente semplici, ma dai sapori decisi".
La direzione di Luce Experience è affidata a Giovanni Monaco: "Abbiamo rinnovato radicalmente l’offerta food&beverage,, partendo da un menu dall’anima pop e da una cocktail list davvero intrigante. Grande spazio sarà dedicato anche all’intrattenimento, con contenuti artistici di alto livello, come mostre di arte contemporanea, che arricchiranno l’offerta di Luce Experience. Anche dal punto di vista estetico abbiamo apportato un bel restyling con tende di luce, cuscini, tappeti, tavolini e area private per vivere in tanti modi differenti l’atmosfera di Luce. Il cocktail bar è stato arricchito con etichette di prestigio per consentire ai nostri ospiti di poter personalizzare con i distillati preferiti i loro cocktail".
Raffaele Rozzi, pizzaiolo con esperienza decennale e grande appassionato di impasti, punterà su una pizza morbida ma al tempo stesso fragrante, stesa a mano, molto idratata e lievitata per 48/72 ore. In carta saranno presenti pizze classiche come la Margherita e la versione con mozzarella di Bufala, ma anche proposte originali come la Mari e Monti (con tonno, pomodori secchi e olive taggiasche) o la Focaccia 2.0 (con pomodorini gialli e rossi, mozzarella di bufala e prosciutto crudo).

sabato 22 maggio 2021

Si aggiungono così alla gamma, composta dai barattoli da 250g e 80g, il Frozen Yogurt Stecco agli agrumi e il Frozen Yogurt Stecco ricoperto con sorbetto di fragole fresche. Per questo nuovo lancio è stato inoltre fatto il restyling del packaging.

Con pochi grassi e poche Kcal, gli Stecchi Frozen Yogurt sono perfetti per godersi il piacere del gelato e la leggerezza dello yogurt, per un’estate con zero sensi di colpa. Realizzati con yogurt e latte fresco 100% dell’Alto Adige senza OGM, gli Stecchi Frozen Yogurt di Yogurteria Merano sono ricchi di fermenti lattici vivi e attivi, utili per il buon funzionamento della flora intestinale, senza lattosio e senza glutine.
Il Frozen Yogurt Stecco agli agrumi è fresco e dissetante per ristorare le calde giornate estive; il Frozen Yogurt Stecco ricoperto con sorbetto di fragole fresche è composto da yogurt bianco naturale ricoperto da un delizioso sorbetto di fragole fresche, per una sensazione unica.
I nuovi Stecchi Frozen Yogurt sono disponibili reparto surgelati della GDO nei seguenti gusti e formati: Stecco al gusto agrumi (50g x 5 pezzi), Stecco ricoperto con sorbetto di fragole fresche (50g x 4 pezzi), Stecco al gusto bianco naturale (50g x 5 pezzi), Stecco al gusto frutti di bosco (50g x 5 pezzi). Prezzo consigliato: 3,99 euro.

giovedì 20 maggio 2021

Si apre una nuova stagione d’alpeggio per malghe e caseifici di montagna del Consorzio Tutela Formaggio Asiago. Quest’anno, l’appuntamento celebra i quindici anni dell’Asiago DOP Prodotto della Montagna che, dalla sua istituzione, ha saputo coniugare produzione, crescita sostenibile, rispetto della natura e tutela della biodiversità del territorio.

La Giornata Mondiale della Biodiversità, promossa dalla Nazioni Unite il 22 maggio per ricordare l’adozione della Convenzione sulla diversità biologica, avvia idealmente la grande stagione dell’alpeggio nell’Altopiano di Asiago e nelle zone montane della Provincia di Trento. Quest’anno l’evento assume un’importanza particolare perché è proprio quindici anni fa che il Consorzio Tutela Formaggio Asiago, impegnato nella valorizzazione del lavoro di malghe e caseifici di montagna, giunse al riconoscimento dell’Asiago DOP Prodotto della Montagna, la prima DOP italiana insignita dall’Unione Europea di questa menzione nelle due stagionature: Fresco e Stagionato, prodotte esclusivamente sopra i 600 metri d’altitudine seguendo un rigido disciplinare nel quale le bovine vengono prevalentemente alimentate con erba fresca di pascolo e tutto il processo produttivo avviene in montagna.
Proprio il lavoro di malghesi e casari è l’esempio concreto dei valori della Giornata della Biodiversità che, quest’anno, si basa sul motto "le nostre soluzioni sono nella natura". Nella natura, infatti, i malghesi produttori di Asiago DOP Prodotto della Montagna hanno trovato le risposte per contrastare l’abbandono della montagna attraverso un’oculata gestione del territorio, la cura dei pascoli e dell’architettura rurale così da garantire l’equilibrio tra lavoro dell’uomo e la peculiarità del territorio montano nel più importante sistema di malghe dell'intero arco alpino d’Europa. Da queste scelte ne è nato un processo virtuoso, che oggi vede il 40% dei soci del Consorzio Tutela Formaggio Asiago impegnati nella produzione di montagna celebrando quel legame profondo tra Asiago DOP e il suo territorio d’origine dove fattori naturali distintivi uniti a tecniche di produzione millenarie producono stagionalmente intorno alle 50 mila forme di Asiago DOP Prodotto della Montagna e creano un importante indotto di filiera nella ristorazione e nel turismo montano.
Artigianalità e unicità sono le due parole chiave della produzione di Asiago DOP Prodotto della Montagna già riconosciuto, nella stagionatura Stravecchio, di oltre 18 mesi, Presidio Slow Food. Un percorso che dimostra come la logica del Green Deal e delle iniziative europee per un futuro sostenibile possano essere attuate attraverso un’attenzione ai cambiamenti nelle pratiche di produzione capaci di rallentare la perdita di biodiversità e garantire, al tempo stesso, occasioni uniche di valorizzazione e promozione del genius loci di un territorio.

lunedì 17 maggio 2021

Impossible food. Con questo nome, coniato da Antiaging Italian Food, la start up italiana del mangiare bene e sano fondata dalla nutrizionista Chiara Manzi, Premio Oscar per la salute 2018 nel campo dell'alimentazione, e dal manager Danilo Pertosa, si indicano quei cibi particolarmente buoni, comunemente considerati grassi e nocivi per la salute, che sono stati riformulati in una versione sana, ed estremamente gustosa.

Il trucco, se così si può definire, sta in anni di sperimentazioni scientifiche per ridurre grassi e calorie nei cibi e nella ricerca maniacale delle materie prime di più elevata qualità.
Tra gli Impossible Food nati nei laboratori di Libra, il primo ristorante della start up, dove vengono preparati i cibi con il Metodo Scientifico Cucina Evolution, alcuni dei più amati sono il burro prebiotico e il formaggio zero grassi. Preparazioni artigianali e genuine, che, a dispetto di un gusto buonissimo, aiutano a restare in forma, sani e a vivere a lungo.
Il Burro utilizzato è prodotto da sole panne Italiane ed è stato premiato nel 2015 n.1 come Miglior Burro di Zangolato di Creme al Festival del Burro di Thiene. Tutto il gusto del miglior burro al mondo con quasi 4 volte meno grassi rispetto al burro tradizionale e meno grassi saturi dell’olio di oliva extravergine (14%) grazie alla speciale lavorazione con fibre prebiotiche.
Fare colazione con pane e burro diventa, quindi, più salutare che farla con pane e olio. Perfetto anche per preparare dolci, biscotti, mantecare un risotto o qualsiasi ricetta, in sostituzione del suo alter ego tradizionale.
Il Formaggio utilizzato viene dalle malghe dell’Alto Adige, è realizzato senza caglio a partire da latte scremato estremamente gustoso, proveniente da mucche che pascolano nei prati delle Dolomiti. Una golosità dal sapore intenso, che viene lavorato con fibra di cicoria per ottenere un formaggio spalmabile con il gusto prelibato di un castelmagno.
L'assenza di grassi e l’alto contenuto di fibre prebiotiche, aggiunte appositamente al formaggio per renderlo più cremoso e gradevole, danno vita al primo formaggio al mondo che aiuta a normalizzare i livelli di colesterolo, secondo le normative dell'autorità europea per la sicurezza alimentare. Quando si scioglie diventa filante, perfetto su pizza, bruschette, come ripieno dei supplì o per mantecare un risotto. Pane e formaggio diventa uno spuntino senza sensi di colpa con questo prodotto artigianale dal gusto deciso del castel magno o del gorgonzola, unito alla cremosità e alla freschezza di un formaggio fresco.
Due prodotti di altissima qualità organolettica che grazie al loro ridotto contenuto di grassi, zucchero e sale e all’alto contenuto di fibre prebiotiche nutrono la microflora intestinale contribuendo ad aumentare le difese immunitarie e a tenere a bada il colesterolo.
"Nel mondo occidentale sono sempre di più le persone in sovrappeso o, addirittura, obese, questo perché spesso c’è una scarsa cultura dell’alimentazione, che ci porta a sbagliare abbinamenti o a sottovalutare l’importanza di alcuni nutrienti, come i prebiotici e le fibre. E poi, ammettiamolo, a tutti piace mangiare bene, e i piatti sconditi o privi di sapore dopo poco vengono a noia, spingendoci a mollare le diete e a scegliere preparazioni ben più saporite e piacevoli. – Spiega la dottoressa Chiara Manzi – Per questo motivo, con Antiaging Italian Food stiamo promuovendo un nuovo modo di guardare al cibo, che è fidato alleato del nostro benessere e della nostra bellezza. Presto avvieremo un ciclo di eventi e seminari sul tema, nel frattempo siamo molto attivi nel laboratorio del nostro ristorante, che, oltre ad accogliere i nostri ospiti sul posto, offre un servizio di Food Delivery in tutta Europa".

domenica 16 maggio 2021

ROMA
– Esiste un nesso tra l’uomo e tutto ciò che lo circonda e che passa inevitabilmente dal cibo, un cerchio che comprende salute, ecosistema, industria, cultura, storia e politica, ma anche le nostre abitudini quotidiane.

Federico Sangiovanni, cuoco autodidatta, ha passato anni a studiare libri di cucina senza mai pensare che un giorno potesse diventare la sua professione.
Perché la cucina e il cibo ricoprono un ruolo importante e sono in parte slegati dalla loro primaria funzione: giorno dopo giorno siamo investiti dal marketing del food attraverso tv, radio, cartellonistica ed altri media in modo e maniera che spesso si perde il focus su quello che in realtà si mangia.
Da qui la nascita del suo libro "L‘Equilibrio del cibo" (Edizioni Epokè), in cui Sangiovanni ci fornisce gli strumenti per trovare una risposta a questo problema, accrescere la conoscenza su food marketing, salute, ambiente e percezione del gusto.
Un libro che descrive la complessità del sistema-cibo e la sua importanza della società odierna. Oltre a permettere di guardare anche al cibo del futuro, e di capire come le nostre scelte siano fondamentali per spostare l’ago della bilancia verso un equilibrio della società consumistica in rapporto all’alimentazione.
L’ultima parte del volume si concentra sulla provincia di Alessandria e contiene tre interviste a importanti realtà del territorio.
"L’equilibrio del cibo", disponibile in preordinazione sul sito della casa editrice (edizioniepoke.it/prodotto/equilibrio-del-cibo), spicca nel panorama del genere per contenere un escalation storica del sistema-cibo dall’età del fuoco ai nostri giorni, con riferimenti anche all’antica Grecia ed ai tempi dei romani.
Se ne consiglia vivamente la lettura non solo agli appassionati di salute, alimentazione o cucina ma anche a chiunque voglia conoscerne di più sull’argomento.

giovedì 13 maggio 2021

Con l’estate alle porte, magari dopo un inverno in cui ci si è lasciati un po’ andare, maggio è il mese in cui spesso si ripensa al proprio regime alimentare. Per fortuna maggio è anche il Mese Internazionale della Dieta Mediterranea, una coincidenza perfetta per ricordarci che possiamo sempre contare su uno stile alimentare equilibrato, ricco di cibi che amiamo e che ci fornisce i nutrienti di cui abbiamo bisogno per stare bene.

Non a caso anche quest’anno, per la quarta volta consecutivamente, US News and Reports ha messo la Dieta Mediterranea al primo posto della sua classifica dedicata ai regimi alimentari.
In più, una recente ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Nutrients, suggerisce che la Dieta Mediterranea tradizionale, già nota per le sue proprietà benefiche per la salute, può ridurre il rischio di una serie di malattie tra cui il diabete di tipo 2, patologie cardiache e persino alcuni tumori.
La nota dietista britannica Juliette Kellow spiega: "La Dieta Mediterranea tradizionale è più uno stile alimentare e di vita che una dieta. Si basa su solidi concetti nutrizionali e la sua semplicità, oltre all'ottimo sapore dei cibi che include, è la chiave del suo successo. La forte attenzione a cibi integrali come i cereali integrali, frutta e verdura, olio extravergine d'oliva, frutta a guscio e pesce, specie il pesce azzurro, apporta benefici alla salute del cuore".
Le mandorle, e la frutta secca più in generale, sono una parte fondamentale della dieta mediterranea e diverse ricerche suggeriscono che cambiare semplicemente il proprio snack può avere benefici per il cuore e per il tuo girovita. In particolare, uno studio ha evidenziato che uno spuntino quotidiano a base di mandorle invece di uno spuntino ad alto contenuto di carboidrati e con uguali calorie, come parte di una dieta per abbassare il colesterolo, ha contribuito a ridurre il grasso addominale e ha migliorato significativamente i livelli di colesterolo . Inoltre, una revisione sistematica e una meta-analisi (indicatori di una ricerca di alta qualità) hanno mostrato che mangiare mandorle porta a riduzioni significative del colesterolo totale e del colesterolo LDL "cattivo", senza avere alcun impatto significativo sul colesterolo HDL "buono" . Le mandorle sono un vero concentrato di sostanze nutritive, contenenti proteine vegetali, grassi sani e fibre.
Ed ecco alcuni suggerimenti della dottoressa Kellow:

Non demonizzare i grassi
I grassi sono i componenti strutturali delle nostre membrane cellulari e sono anche una fonte di energia. Abbiamo bisogno di grassi nella nostra dieta, ma ci sono alcuni tipi di grassi che dovremmo limitare, mentre altri dovremmo apprezzarli. Una dieta ricca di grassi insaturi, presenti in alimenti come mandorle, avocado, pesce azzurro e semi di sesamo, è associata a un ridotto rischio di malattie cardiache, mentre le diete ricche di grassi saturi, presenti in prodotti animali e prodotti da forno, e i grassi trans, presenti in alcuni cibi fritti e lavorati, sono stati associati a cattive condizioni di salute.

Suggerimento: aggiungi più grassi sani alla tua dieta scegliendo oli da cucina più sani come l’olio extravergine d'oliva, alterna o sostituisci patatine e cioccolato con una manciata di mandorle non salate e cerca di mangiare pesce azzurro come lo sgombro o pesci oleosi come il salmone ogni settimana.

Prediligi i carboidrati da fonti integrali
I carboidrati sono spesso stati messi in cattiva luce, ma in realtà assicurano energia al nostro corpo per tutto il giorno. I carboidrati non si trovano solo in pasta, riso, patate, cereali e pane: li contengono anche legumi, cereali come l'orzo, frutta e verdura. Anche cereali integrali forniscono carboidrati e questa è un'ottima notizia, in quanto le diete ricche di questi alimenti - come la dieta mediterranea - sono state associate a un ridotto rischio di malattie cardiache, ictus e persino alcuni tipi di cancro. La chiave è scegliere i giusti tipi di carboidrati e attenersi a porzioni ragionevoli.

Suggerimento: la maggior parte delle persone non assume abbastanza fibre con la propria dieta: puoi aumentare l'assunzione passando a varietà integrali di pasta, pane e riso, mangiando più fagioli, lenticchie e ceci e consumando le patate con la buccia. Un pasto equilibrato e ricco di fibre che contenga nutrienti da tutti e quattro i principali gruppi di alimenti potrebbe essere un piatto di pasta integrale con ceci, peperoni arrostiti, cipolle e zucchine, con una spolverata di parmigiano.

Frutta e verdure sono un must!
La maggior parte di noi sa che dovremmo assumere cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura, ma i dati mostrano che non ne mangiamo ancora abbastanza. Frutta e verdura contengono fibre e un'ampia gamma di vitamine e minerali. È stato dimostrato che una maggiore assunzione di frutta e verdura riduce il rischio di una serie di malattie tra cui malattie cardiache, malattie polmonari e sindrome metabolica.

Suggerimento: cerca dei modi per aggiungere più verdura ai tuoi pasti abituali. Aggiungi le verdure grattugiate a stufati, hamburger, pasta e riso o cavoli o spinaci e pomodorini ai panini. Se non hai riesci a consumare frutta e verdura fresca, vanno bene anche i surgelati.

Scegli bene le tue proteine
Le proteine sono state a lungo la parola d'ordine popolare tra i frequentatori di palestra a causa del loro ruolo nel mantenimento della massa muscolare, ma non sono da prendere in considerazione solo per i bodybuilder. La Dieta Mediterranea si concentra sulle proteine di origine vegetale, integrata con quantità più piccole di proteine di origine animale. Contrariamente alla credenza popolare, assumere abbastanza proteine dal cibo non deve significare sovraccaricarsi di carne rossa. In effetti, un'elevata assunzione di carne rossa e lavorata è stata associata a un aumento del rischio di cancro del colon-retto.

Suggerimento: goditi il più possibile le proteine vegetali, mangiando regolarmente alimenti mediterranei di base come lenticchie, fagioli, ceci, soia e frutta secca come le mandorle: vanno bene anche in scatola, se non riesci ad arrivare al supermercato tutte le volte che vuoi. Oltre a fornire proteine e fibre, sono un modo semplice ed economico per ridurre la carne. Se scegli di mangiare proteine animali, opta per varietà più magre come il tacchino e il pollo e mangia due porzioni di pesce a settimana, una delle quali dovrebbe essere un pesce azzurro.

Dolci semplici e in piccole dosi
Consumare regolarmente spuntini dolci non fa parte della Dieta Mediterranea tradizionale. La maggior parte dei dessert in questo stile alimentare ruota attorno alla dolcezza naturale della frutta piuttosto che agli zuccheri aggiunti o ai grassi saturi.

Suggerimento: dalle macedonie di frutta al rinfrescante yogurt greco magro condito con frutti di bosco, mangiare un dessert di ispirazione mediterranea è un ottimo modo per godere di un dolce sapore estivo! Se hai ancora voglia di qualcosa come una fetta di torta o di cioccolato, la moderazione è la chiave. Quando abbiamo una gran voglia di cibo, spesso finiamo per mangiarne troppo, non considerando che anche quantità più ragionevoli possono soddisfare il nostro palato.

lunedì 10 maggio 2021

Le vendite del segmento gelato aumentate del 3,8% nel primo quadrimestre 2021. Dopo mesi di lockdown e chiusure, la voglia di aperitivo è ormai sempre più alta. Quasi un italiano su due è infatti solito organizzarlo una volta a settimana, mentre quattro su dieci addirittura due volte.

Per questo, secondo Tonitto 1939, azienda ligure produttrice di gelati e n°1 in Italia per il Sorbetto, la tendenza dell’estate 2021 legata all’aperitivo sarà la realizzazione di Happy Hour sempre più "frozen" come dimostrato, secondo i dati Nielsen IQ, dal balzo netto dei consumi di alimenti surgelati, +14,8%, nell’ultimo anno.
Attraverso il proprio dipartimento di Ricerca & Sviluppo e la supervisione degli Chef Tonitto, l’azienda ligure ha realizzato un nuovo gusto di Sorbetto in limited edition che richiama al gusto dell’aperitivo. Una variante analcolica realizzata con una tecnologia che lascia intatto il tocco di artigianalità e unicità del prodotto: si tratta del Sorbetto allo Spritz con prosecco DOC, Aperol e arancia rossa di Sicilia.
"Pur rimanendo fedeli alla nostra tradizione, abbiamo deciso di intraprendere una nuova strada che sappia conciliare autenticità, innovazione e costante ricerca di materie prima di qualità, venendo incontro ai bisogni e alle domande dei consumatori, stupendoli allo stesso tempo con gusti inusuali - sottolinea Massimiliano Dovo, Responsabile della Ricerca e Sviluppo –. La scelta dello spritz per il Sorbetto Limited Edition ricorda quello dell’aperitivo tanto caro ai più giovani. Il successo della proposta è stato tale che abbiamo deciso di sperimentare nuovi gusti in linea con la richiesta del mercato".
Sono poi stati gli stessi consumatori, in collaborazione con i dipendenti assaggiatori, che, attraverso un sondaggio sulla Community Tonitto presente sui social network, hanno co-creato direttamente prima alla scelta e poi alla realizzazione del Sorbetto Limited Edition, abbracciando anche un tipo di cliente più giovane e attento alle novità del mercato.
Innovazione nel Sorbetto, ma anche nel gelato le cui vendite, secondo i dati di Nielsen IQ, sono aumentate del 3,8% nel primo quadrimestre 2021. Tonitto 1939 ha così arricchito la sua gamma in primis con Stecchi gelato, comodi, già porzionati, dinamici e pratici come lo Stecco YO-YO realizzato col tipo processo esclusivo greek style e ricoperto con cioccolato e frutta disidratata di alta qualità e lo Stecco Origini prodotto con cioccolato fondente, mango e passion fruit dell’Amazzonia al cui interno è presente cacao e zucchero equo solidali di Altromercato, la principale realtà di Commercio Equo e Solidale in Italia.
Particolare attenzione è stata data anche alla famiglia, intesa anche come singola persona o alla coppia. Per il 2021 ecco la Mini Coppa Famiglia, che a differenza della Coppa Famiglia (quest’ultima prodotta con un pack multilingua e pronta a essere distribuita in tutto il mondo) e la Gran Coppa Famiglia è prodotta in un nuovo formato, proprio per raggiungere un consumatore differente e mai intercettato prima d’ora. La Mini Coppa Famiglia è disponibile nei gusti: Cioccolato, Cassata, Spagnola, Limone, Panna Cotta.
A completare le novità 2021 ci sono lo Stecco Sorbetto al gusto fresco e genuino dell’arancia rossa di Sicilia, mentre la gamma relativa alla Coppa Famiglia è stata rinnovata con tre nuovi gusti: Cassata, Tiramisù, Vaniglia Gialla.
"L’utilizzo di materie prime ricercate come il mango e il passion fruit dell’Amazzonia per la creazione dello Stecco gelato Origini, o la lavorazione artigianale per il nuovo Stecco YO-YO con yogurt greco, testimoniano il nostro impegno verso una filosofia di crescita e sviluppo di nuovi sapori, particolari e raffinati che sappiano esaltare la qualità e la bontà del nostro lavoro - afferma Luca Dovo, Amministratore Delegato Tonitto 1939 -. Il nostro impegno resta comunque quello di regalare a tutti un momento di gioia e felicità unico. Oggi, come ieri, infatti prepariamo il gelato con la stessa cura e passione di sempre concentrandosi su un’alimentazione sana, naturale ed equilibrata. A garanzia di ciò sposiamo la cosiddetta “cleanlabel” che punta a creare senza additivi, aromi e coloranti e con ingredienti naturali. Inoltre la nostra azienda sposa appieno il concetto di sostenibilità utilizzando energia rinnovabile, riducendo gli imballaggi e convertendo il 75% delle confezioni di plastica in plastica riciclata R-Pet o in cartoncino".

domenica 9 maggio 2021

Dal caratteristico colore bianco, il Bratwurst di Recla - storica realtà altoatesina produttrice dell’originale Speck Alto Adige IGP – è realizzato con carne fresca di prosciutto di suino di prima scelta, selezionata con cura dai mastri macellai di Recla e lavorato secondo la ricetta originale di famiglia.

Dal gusto intenso e aromatico - risultato di un sapiente dosaggio di spezie - il Bratwurst di Recla è un prodotto di altissima qualità, senza glutammati e polifosfati aggiunti, senza glutine e senza lattosio.
Come indicato sulla confezione, il Bratwurst è ideale alla griglia per arricchire di gusto le grigliate estive con gli amici, oppure arrostito in padella e accompagnato da una dissetante birra bionda. Disponibile in GDO nel formato da 180g.

giovedì 6 maggio 2021

Nell’esclusiva cornice del nuovissimo Resort 5 stelle situato nell’area marina protetta di Tavolara, il ristorante gourmet "Gusto by Sadler" delizierà gli ospiti con proposte all’insegna della più raffinata tradizione culinaria Made in Italy.

Affiancato dal Sous-chef Giorgio Pignagnoli, Claudio Sadler ha ideato per l’occasione un menù che coniuga perfettamente piatti della cucina regionale sarda con proposte contemporanee ed innovative, secondo quella sensibilità artistica e cromatica che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Il menù à la carte si compone di un’ampia scelta di piatti sia di terra che di mare, contraddistinti per una costante ricerca di armonia, semplicità e leggerezza.
La collaborazione tra la Collection Baglioni e lo Chef Sadler nasce da un’idea unica di "ospitalità italiana", dove l’attenzione verso il cliente e il servizio personalizzato sono al centro di una filosofia improntata ai più alti standard di qualità ed eccellenza.
Oltre al Ristorante Gusto by Sadler, Il Baglioni Resort Sardegna vanta un secondo ristorante, "Ruia", in cui gli ospiti potranno assaporare le migliori ricette della tradizione culinaria italiana proposte dall’Executive Chef Luciano Sarzi Sartori e dall’Head Chef Pierluigi Putzu, in abbinamento a prestigiose etichette di vini selezionati. Infine a disposizione della clientela, un Pool Bar e un Sunset Rooftop Bar dove sorseggiare bollicine Cantine Ferrari, drink e deliziosi cocktail ammirando suggestivi tramonti.

lunedì 3 maggio 2021

Dal produttore locale agli scaffali di tutto il mondo. Uno sviluppo sempre più internazionale, con la garanzia di prodotti d’eccellenza Made in Italy legati al territorio e a un’indiscussa tradizione culinaria. Prosegue in maniera costante il percorso di crescita avviato già da un paio d’anni da MoliseFood, progetto enogastronomico imprenditoriale nato con il coinvolgimento di circa 20 aziende agricole e artigiane, in costante aumento e un paniere di prodotti di eccellenza enogastronomica e identitari della regione. Un brand con un attuale piano di sviluppo che vede tre store aperti a Roma - un quarto è in dirittura di arrivo nella zona Parioli - e un punto vendita a Siviglia (Spagna), che intende espandersi ancora di più all’estero grazie alla collaborazione avviata con la start up "Popt" di Marco Wong, ex manager Tim e Huawei, che ha ideato una nuova piattaforma di "affiancamento all’internazionalizzazione dei territori".

"La 'mission' è quella di agevolare l’accesso a nuovi mercati da parte di piccole aziende - ed operatori economici provenienti dai territori - attraverso i marketplace presenti sul web. Un’opportunità di crescita che non snatura in alcun modo la garanzia di qualità dei prodotti, ma che permetterà di far apprezzare sempre più nei mercati internazionali le eccellenze molisane" spiega Alessio Tomba, tra i soci fondatori del progetto enogastronomico, a cui è stato affidato lo sviluppo del mercato Europa del Nord per i prodotti a marchio Molisefood.
"Questa sinergia ha accelerato lo sviluppo della linea prodotti a brand MoliseFood e siamo in grado di penetrare nella GDO europea posizionando una serie di prodotti nella fascia di qualità superiore" sottolinea dal canto suo Francesco Caterina, direttore generale di MoliseFood. "La strategia marketing adottata sin dal principio ha reso il nome del progetto un marchio ed una garanzia, grazie al quotidiano impegno dei soci e dei dipendenti di avere sempre il miglior prodotto sullo scaffale" sottolinea.
Quindi già ora, ma sempre più nei negozi del gruppo, i prodotti selezionati e ritenuti "eccellenze del made in italy" vengono targati MoliseFood. L’obiettivo è quello di poter lanciare a breve una linea completa, all’insegna sempre della qualità e delle materie prime selezionate.

domenica 2 maggio 2021

Chi dice Valtellina dice bresaola, hanno in comune persone, tradizione, cultura e storia. Un legame sempre più apprezzato: aumentano gli italiani che (in vista delle riaperture) pensano a viaggi esperienziali tra natura, sport ed enogastronomia. La Valtellina si posiziona tra le mete turistiche più gettonate. Il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina presenta la nuova campagna "Destinazione Bresaola": una Guida Pocket con 10 percorsi di trekking e 10 panini, guidandoci nell’abbinamento e nell’assaggio del salume tipico amato da 38 milioni di italiani. E una ricerca Doxa indaga il percepito degli italiani sul legame tra la Bresaola e il territorio dove è nata e dove viene prodotta: se per 6 italiani su 10 la Valtellina è sinonimo di enogastronomia, la Bresaola della Valtellina IGP è il prodotto più celebre della zona (78%) e anche il più apprezzato durante il soggiorno in valle (70%).

Il ruolo dell’enogastronomia nel turismo è profondamente cambiato, tanto da essere un driver fondamentale nella scelta di un viaggio. Aumentano gli italiani che (in vista delle riaperture) pensano a viaggi esperienziali tra natura, sport ed enogastronomia. La Valtellina, per le sue caratteristiche, si posiziona tra le mete turistiche di tendenza: è un brand amato ed apprezzato, in Italia e all’estero. Il turismo in valle ha registrato una crescita costante negli ultimi 10 anni. Nel 2019 il boom ha toccato + 18,6 % degli arrivi e +24 % delle presenze (che si attestano a 3.724.98) e, anche in un’estate atipica come quella del 2020, la Valtellina ha vantato, in netta controtendenza, un record di presenze e fatturato (Fonte: elaborazione Polis su rilevazione ISTAT).
Innanzitutto, una premessa non così scontata: la Valtellina è un luogo che gli italiani non solo conoscono ma visitano molto spesso: 6 su 10 ci sono stati almeno una volta di passaggio e 1 su 2 ci ha trascorso una vacanza. Non solo, è molto conosciuta anche da chi di non ci è mai stato (solo l’8% non ne ha mai sentito parlare). Lo svela la ricerca "Bresaola della Valtellina IGP anima del suo territorio", realizzata dal Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina in collaborazione con Doxa, svolta a febbraio su un campione di 1000 persone tra i 18 e i 74 anni. Due le attività preferite durante le vacanze in Valtellina che restano nella memoria dei turisti: lunghe passeggiate nella natura (80%), e la degustazione di prodotti tipici enogastronomici (74%). E la Bresaola della Valtellina IGP è il prodotto più noto (conosciuto da 8 italiani su 10: il 78%). È inoltre il prodotto che meglio si identifica con il territorio. Gli italiani riconoscono il legame tra Valtellina, enogastronomia e la Bresaola della Valtellina IGP. Durante un soggiorno in valle la Bresaola IGP è il prodotto tipico più apprezzato: il preferito da 7 italiani su 10. Non solo, il 58% di chi torna dalle vacanze la riporta a casa come souvenir.

"Destinazione Bresaola": la guida pocket con 10 percorsi di trekking e 10 sfiziosi panini

Proprio per omaggiare il legame indissolubile tra la Valtellina e il salume tipico IGP amato da 38 milioni di italiani, il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina IGP ha realizzato "Destinazione Bresaola", la campagna che vivrà sul territorio per tutto il mese di luglio attraverso una guida pocket: 10 percorsi di trekking (di diverse difficoltà e durata ma adatti a tutti) tra la Valtellina e la Valchiavenna in abbinamento a 10 sfiziosi panini (vd. focus 1), firmati dal Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina e resi vivi e immortalati dal foodblogger Alex Li Calzi, da mettere nello zaino e assaporare ammirando le cime, i laghi e l’atmosfera, circondati dai profumi e dai colori unici delle Alpi. Dieci sperimentazioni adatte a tutti i palati e a tutti i piedi, tutte da gustare tra una pausa e l’altra nella cornice dei paesaggi mozzafiato di questa valle. Dai Colli di Teglio a Grosio e Grosotto, passando per l’Anello alle pendici per la Reit e Alpe Prabello, grazie alla guida i visitatori potranno andare alla scoperta di insoliti luoghi, tra i più suggestivi della zona e tra i meno noti ai turisti, a cui associare un panino con la bresaola in abbinamento agli altri prodotti del territorio ma non solo, proprio a dimostrazione del legame con il territorio ma anche della modernità trasversale di questo salume tipico. Dal panino "Alpe Granda" (con Bitto giovane, pomodoro ramato, Bresaola della Valtellina IGP e pane rustico) che porta il nome dall’omonima cima a quota oltre 1700 metri, al "Trela" (Valtellina Casera giovane, insalata variegata, mela golden a fette sottili, Bresaola della Valtellina IGP, pane di segale) che è un tributo alla bellissima Val Trela, l’insostituibile compagna d’avventura, pronta a rifocillarci tra una pausa e l’altra, è la Bresaola della Valtellina IGP, salume tipico, anima del suo territorio, ideale da assaporare all’aria aperta.
I percorsi sono stati realizzati sotto la guida di Luca Bonetti (esperto del territorio, guida turistica e presidente dell’Associazione Guide di Valtellina), con il supporto delle comunità montane che ospitano e promuovono i percorsi sulla piattaforma Valtellinaoutdoor.it. Grazie ad un accordo del Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina con partner, la guida verrà distribuita in 25mila copie presso i principali punti di contatto turistici: infopoint turistici, alberghi, botteghe, salumerie, terme.

Bresaola della Valtellina Igp: dopo il soggiorno in Valle, 6 italiani su 10 la amano di più

La Bresaola della Valtellina IGP ha un’alta notorietà in generale: addirittura il 91% degli intervistati si dichiara un intenditore. Chi è stato in Valtellina afferma che degustarla in valle ha favorito una migliore conoscenza del prodotto certificato: 6 italiani su 10 hanno scoperto nuove sfumature dal gusto inconfondibile, mentre 1 su 2 ha percepito tutta la tradizione e la tipicità della Bresaola IGP, e 1 su 3 ha vissuto un’esperienza forte di territorio. Per quanto riguarda i luoghi di degustazione, chi è stato in Valtellina afferma di averla assaporata prevalentemente al ristorante per un pasto slow (62%), in bottega o direttamente nel luogo di produzione (46%) in un rifugio durante un’escursione (46%), scoprendo più declinazioni possibili per degustarla. In ultimo: dopo un viaggio in Valtellina quasi 6 italiani su 10 (58%) dichiarano di consumare Bresaola IGP con maggior frequenza rispetto a prima.
"Questa campagna è un omaggio al territorio, di cui la Bresaola della Valtellina IGP è diretta espressione – afferma Franco Moro, Presidente del Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina - un mix di natura, storia, cultura e tradizione che definisce l’identità locale e che vive nel nostro salume tipico. Il legame con il territorio è quello che il Consorzio sta celebrando, costruendo e raccontando da tanti anni e coincide con la missione dell’IGP. Sapere che gli italiani riconoscono il valore di questo legame e dell’IGP è motivo di orgoglio ed è una cosa positiva scoprire che chi viene in Valtellina e assaggia la bresaola IGP nel suo luogo di produzione, scopre in maniera più forte tutto quello che c’è dietro il nostro prodotto, diventando un consumatore più affezionato. Oggi, dopo un anno non facile per il nostro comparto, che, come tanti altri settori, ha risentito della pandemia, siamo qui tenaci e proattivi, pronti ad assecondare con la nostra attività, i primi segnali di ripresa, confidando nel fatto che il turismo ritorni a stimolare lo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro territorio. È una campagna che guarda al futuro con ottimismo e determinazione e appena sarà possibile allentare le misure di restrizione e stabilizzare le riaperture, anche i consumi di bresaola torneranno a crescere, vista la fiducia e l’apprezzamento che il consumatore riserva al nostro prodotto unico nel suo genere".
La zona tipica di produzione di questo salume è il territorio della Provincia di Sondrio. Il clima irripetibile della Valtellina e la conformazione particolare della valle giocano un ruolo fondamentale per rendere unica e inimitabile la Bresaola della Valtellina IGP. L’aria fresca e pulita che discende dal cuore delle Alpi e assume d’estate i profumi dei fiori e delle erbe aromatiche degli alpeggi si incontra nel fondovalle con la mite Breva, la tipica brezza che risale dal Lario (Lago di Como), generando un clima ideale per la graduale stagionatura della Bresaola, ottenendo un prodotto conservabile anche mediante una salatura contenuta e perciò morbido e moderatamente sapido, il cui gusto unico lo rende versatile e adatto a tante diverse preparazioni, e le cui caratteristiche nutrizionali lo rendono adatto all’interno di un regime alimentare di chiama la forma e lo sport. Ma non solo.
Durante gli ultimi 12 mesi, caratterizzati dai vari lockdown e limitazioni ai pasti fuori casa, il consumo di Bresaola della Valtellina IGP è aumentato per il 19% degli intervistati (e per il 29% dei più giovani), contro il 72% per cui il consumo di prodotto certificato è rimasto comunque invariato. Tra i suoi plus, due costanti particolarmente apprezzate dal consumatore: la praticità e la velocità con cui si può preparare un pasto (56%), leggera e proteica è adatta ad uno stile di vita sedentario causato dallo smartworking (48%). Per quanto riguarda le modalità di consumo, per 7 italiani su 10 la Bresaola della Valtellina IGP è protagonista di un piatto unico, a cui fa seguito l’antipasto (37%) o il panino (35%). 1 italiano su 2 (51%) dichiara di mangiarla almeno una volta a settimana. Tra le situazioni di consumo, in vetta ci sono le calde giornate estive per avere un piatto fresco (64%) mentre il secondo in ordine di frequenza è la volontà di mangiare qualcosa di leggero (53%). Altre motivazioni per cui si mangia il salume sono riconducibili alla velocità con cui si può mangiare un alimento che sia gustoso (35%) o legate all’idea di un prodotto sano (24%), magari durante una dieta (21%) o per chi pratica sport (19%).

sabato 1 maggio 2021

Vero Gusto è la nuova gamma premium di sughi Barilla studiata per offrire il vero gusto italiano: la stessa qualità e genuinità di un prodotto fatto in casa, con il vantaggio di essere pronto per l’uso, semplice e veloce da utilizzare. Tre sughi di pomodoro senza conservanti e senza zuccheri aggiunti realizzati a partire da alcune delle migliori specialità regionali italiane: Pomodori, Datterini con Basilico Genovese DOP, Olive Taggiasche e Origano di Sicilia, Peperoni e Peperoncino Calabrese.

Tutti ingredienti di qualità accuratamente selezionati preparati da Barilla attraverso una cottura lenta, secondo la ricetta degli chef Barilla, per garantire una consistenza ricca che avvolge il palato e completa alla perfezione il piatto di pasta. Tutte le ricette Vero Gusto usano infatti solo pomodori maturati al sole nei campi del Nord Italia, con l’aggiunta di un filo di olio extravergine di oliva, l’olio nobile per eccellenza, icona della tradizione culinaria del Bel Paese.
Vero Gusto Pomodori, Datterini con Basilico Genovese DOP si ispira alla ricetta classica della pasta al pomodoro. Al pomodoro semplice, vengono aggiunti i pomodori datterini, naturalmente dolci, succosi e pieni di sapore. Il tocco finale viene dato dal basilico genovese DOP - Denominazione di Origine Protetta che ne certifica l’autenticità e la provenienza ligure.
Vero Gusto Olive Taggiasche e Origano di Sicilia è preparato con l’aggiunta di origano profumato coltivato in Sicilia, accompagnato dalle note sapide delle olive taggiasche, anch’esse coltivate in Italia. La loro polpa, inconfondibile per il gusto intenso e leggermente acido, conferisce al piatto una ricchezza unica.
Vero Gusto Peperoni e Peperoncino Calabrese è caratterizzato dalle proprietà organolettiche dei peperoni italiani e del peperoncino di Calabria. L’unione del gusto dolce del peperone in contrasto con quello piccante del peperoncino garantisce un risultato perfettamente bilanciato.
"Con Vero Gusto vogliamo celebrare il gusto autentico delle eccellenze d’Italia" commenta Elena Tabellini, Vice President Marketing Barilla Italia "Siamo orgogliosi di fissare un nuovo standard di eccellenza per i sughi di pomodoro Barilla, grazie a una gamma di alta qualità che porta in tavola il gusto autentico e inconfondibile dei migliori ingredienti nazionali, in sughi pronti all’uso, all’altezza del sugo fatto in casa".

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