venerdì 28 febbraio 2020

Sarà la Puglia, terra che dei rosati da decenni fa uno dei propri simboli - in particolare di quelli prodotti con vitigni autoctoni di grande carattere come Primitivo, Negroamaro e Uva di Troia, per citarne alcuni - a ospitare nel corso della fiera Enoliexpo (Nuova Fiera Levante di Bari, 19-21 Marzo 2020) il convegno dal titolo "I rosati nell’era del climate change: la sfida in vigneto, in cantina e sul mercato".
Le statistiche confermano ormai da tempo una produzione globale di vini rosati fermi che, pur con qualche oscillazione da un’annata all’altra, si aggira attorno al 10% del volume di vino prodotto nel mondo. Quattro sono i Paesi protagonisti della loro produzione - Francia e, staccati di gran lunga, Stati Uniti, Spagna e Italia - ma uno solo detiene il trono, peraltro mai insidiato, del consumo di rosati: la Francia. E l’Italia?
"Quando i Millennial Pink si stancheranno della Provenza, si riverseranno sui vini pugliesi". Così Denis Pantini di WineMonitor-Nomisma commentava un’indagine sulla produzione e i consumi dei rosati nel mondo e in Italia, presentata a Verona nell’Aprile 2019. Quella stessa indagine secondo la quale, nel lustro cominciato col 2020, l’Italia vedrà i propri consumi di rosé letteralmente esplodere.
Organizzato dall’Associazione Donne della Vite in collaborazione con Lallemand Italia, il convegno racconterà quanto la "collaborazione" tra vigneto, clima – con tutte le problematiche colturali che la sua attuale imprevedibilità determina – e cantina sia di vitale importanza per la produzione di rosati equilibrati, armonici, longevi e stabili sotto il profilo cromatico e olfattivo. Forse ancor più di quanto lo sia per altre tipologie enologiche. E lo farà attraverso la voce di illustri relatori, rappresentanti del mondo della ricerca accademica e di quella applicata ma anche di istituzioni di riferimento per il mondo vitivinicolo nazionale e internazionale, quali l’OIV, Organisation Internazionale de la Vigne et du Vin, e il CREA VE di Turi-BA.
Il tema della salvaguardia della qualità e tipicità di uve e vini a fronte del mutevole e mutato contesto climatico è d’altra parte caro all’Associazione Donne della Vite, che ha affrontato l’argomento, sia pure da angolazioni diverse, anche in eventi precedenti a quello di Bari ("La sfida del climate change in vigneto: strategie per gestire stress abiotici e irrigazione", Castello di Brolio, Chianti, marzo 2019).
Come sempre, alla base di una gestione virtuosa della filiera produttiva stanno la conoscenza e l’aggiornamento professionale: il cambiamento climatico rende impossibile "fare come si è sempre fatto", mentre la domanda di rosati di qualità da parte di un mercato sempre più attento ed esigente cresce. E i produttori necessitano di nuove chiavi di interpretazione dei propri terroir, per produrre rosati che siano vini di territorio, sia pure con l’ausilio e l’uso razionale di tecnica e tecnologia.
La partecipazione è gratuita previa registrazione al seguente link, fino a esaurimento posti:
Al convegno sono riconosciuti i crediti formativi professionali dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali.

Le iscrizioni dovranno pervenire entro e non oltre il 15 marzo 2020
Per informazioni:
Segreteria 3332244577 / 3351275439

PROGRAMMA

9,30 Accoglienza e registrazione dei partecipanti
10,00 Saluti e apertura dei lavori
Valeria Fasoli, Presidente Associazione Donne della Vite
10,15 Coltivare la qualità: la gestione del vigneto per uve destinate alla vinificazione in rosato
Luigi Tarricone, CREA VE di Turi (BA)
10,45 Migliorare l'assetto aromatico delle uve con estratti inattivati di lievito
Fabrizio Battista, Lallemand Italia
11,15 Contributo video del Centre du Rosé di Vidauban (France)
11,30 Il profumo del vino rosato: biogenesi, equilibri ed evoluzione
Luigi Moio, Ordinario di Enologia Università di Napoli Federico II e Vice Presidente OIV
12,15 Dibattito
13,00 Chiusura lavori
Modera Costanza Fregoni, Associazione Donne della Vite

ASSOCIAZIONE DONNE DELLA VITE
CHE COS’È - È un’associazione nazionale senza fini di lucro aperta a tutte le persone fisiche, donne e uomini, legate professionalmente al mondo vitivinicolo. FINALITÀ E SCOPI - Diffondere e valorizzare la cultura viticola ed enologica, favorendo occasioni di incontro e formazione tra le varie figure professionali che operano nel settore. Agevolare la comunicazione tra il mondo della ricerca e i fruitori dei risultati della ricerca stessa, lungo la filiera viticola. Promuovere, valorizzare e tutelare la professionalità femminile del settore vitivinicolo in un’ottica di pari opportunità. Evidenziare, sostenere e diffondere gli aspetti di etica, estetica e bellezza legati al mondo della vite. Dare particolare rilievo ai principi di sostenibilità e tutela del territorio viticolo.

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