sabato 6 febbraio 2021

Risale infatti al 2016 l’acquisizione di circa 10 ettari di terreno sulle meravigliose colline moreniche di Castelnuovo del Garda, nel corso di un’operazione di ampliamento dei vigneti, in un’area notoriamente vocata alla produzione di Bardolino. La proprietà includeva ben 3.000 ulivi, con un’età media di circa quarant’anni, delle principali cultivar ammesse dal disciplinare della DOP Garda. Ci troviamo nell’area di produzione orientale della Denominazione, quella "veronese": un territorio-gioiello incastonato tra le montagne a nord e il Lago di Garda a sud e caratterizzato da un clima submediterraneo, tanto mite e peculiare che si può parlare di un vero e proprio clima benacense. Un fattore essenziale, quest’ultimo, che concorre a rendere la produzione olearia di questa regione unica nel suo genere per eleganza e delicatezza.

Oltre alle più note cultivar autoctone, tra i filari dell’oliveto di Castelnuovo del Garda si trovano altre varietà indigene minori, che saranno presto oggetto di uno studio volto alla loro caratterizzazione qualitativa: un approccio non nuovo in casa Armani, che dagli anni ’90 conduce ricerche sui vitigni locali e antichi della Valdadige, ai tempi in via d’estinzione, come il Foja Tonda (oggi inserito nella DOC Terradeiforti).
"Siamo molto soddisfatti del risultato, abbiamo la grande fortuna di produrre olio in una delle zone più belle e più vocate della nostra Penisola" dice Egle Capilupi, moglie di Albino Armani, Responsabile Marketing e Comunicazione, e continua "ho accettato con gioia di occuparmi personalmente di questo progetto, cui mi sento profondamente legata, grazie anche alle mie origini calabresi, terra che notoriamente vanta un patrimonio olivicolo tra i più ricchi d’Italia. Abbiamo iniziato a produrre olio a Castelnuovo del Garda circa tre anni fa, ma solo quest’anno siamo riusciti a fregiarci della Denominazione d’Origine Protetta Garda e a portare in bottiglia un prodotto dal profilo organolettico estremamente piacevole, con un bouquet delicatamente fruttato ed erbaceo, gusto armonico e raffinato e con un gradevole tocco finale di piccantezza".

Raccolta e lavorazione

La raccolta delle olive è manuale, nel pieno rispetto della pianta e dell’integrità del frutto. Nel 2020 è avvenuta i primi di ottobre, in anticipo rispetto ai tempi canonici, nel momento del viraggio del colore dal verde al rubino, stadio di maturazione che consente di trasferire all’olio la massima espressività. Una volta defogliate, le olive vengono immediatamente frante con lavorazione a freddo per mantenere inalterate le naturali proprietà del prodotto.

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