lunedì 14 dicembre 2020

Per conoscere un’altra cultura, cosa c’è di meglio se non assaggiare la sua cucina tradizionale? Ogni Paese è ben rappresentato proprio dai suoi piatti tipici e la tavola è un terreno d’incontro davvero speciale. Spesso tanti pregiudizi su un popolo svaniscono non appena si ha l’occasione di apprezzare la varietà della sua cucina, e le distanze si accorciano.

È quello che succede con Cina e Giappone, paesi lontani, del tutto diversi dall’Occidente, con tradizioni talmente differenti dalle nostre che può sembrare che non ci possa essere un punto d’incontro tra le nostre culture.
Eppure, noi italiani sappiamo dare il giusto valore alla buona cucina perciò non possiamo non riconoscere la ricchezza e la particolarità della gastronomia asiatica.
Lo dimostra il successo che hanno negli ultimi tempi i ristoranti di cucina cinese e giapponese nella nostra Penisola.

Stasera ho voglia di sushi

Sono sempre di più le persone che si avvicinano incuriosite a questa diversa tradizione culinaria, trasformandosi in breve tempo in esperti conoscitori, capaci di ordinare con sicurezza un piatto di sashimi piuttosto che uno di tempura.
Questa cucina esotica non ha molto in comune con quella mediterranea, cui siamo abituati. Ciò nonostante, c’è una certa analogia nella cura e nell’attenzione con cui vengono preparati e sistemati i piatti.
Sul fatto che una portata debba essere un piacere sia per il gusto che per la vista siamo tutti d’accordo, occidentali e orientali.
Il cibo giapponese trova la sua massima espressione nell’utilizzo del pesce crudo, uno degli ingredienti principali del piatto più famoso, il sushi.
Però, questa prelibatezza si deve poter gustare con la garanzia che sia stata posta la massima attenzione alla sicurezza igienica degli ingredienti.

Fresco, anzi freschissimo

Chi propone cibo giapponese deve conoscere tutte le norme che regolano la conservazione degli alimenti crudi e le procedure di abbattimento della temperatura, necessarie per evitare la proliferazione di batteri e per eliminare eventuali parassiti.
Per esempio, il verme Anisakis, che infesta molti tipi di pesci, può passare all’uomo con facilità e provocare disturbi anche piuttosto gravi, se non vengono seguite alla lettere tutte le indicazioni.
Una volta accertato che il ristorante rispetta tutte le norme igieniche non conviene farsi distrarre da altre questioni ma godersi lo spettacolo di ogni piatto che viene servito.

Una galleria d’arte a tavola

I giapponesi danno molta importanza a come viene presentata ogni pietanza.
È come un’opera d’arte, un quadro composto con gli elementi che formano la portata, accostati in base alla forma e al colore in simmetrie perfette. Cibo da mangiare con gli occhi prima ancora che con la bocca. I cinesi prediligono i cibi cotti ma hanno in comune con i loro vicini diversi ingredienti, basilari in entrambe le cucine: riso, pesce e salsa di soia.

Per fare un salto in Asia

Diversi ristoranti scelgono di offrire sia un menù giapponese che uno cinese, lasciando ai clienti il piacere di optare per l’uno o per l’altro, o anche di provare un mix di piatti iconici delle due gastronomie. È come fare un viaggio virtuale che racconta della lontana Asia attraverso i suoi sapori esotici.
Questo è l’intento dei proprietari di Hanaki, ristorante a Pieve di Cento in provincia di Bologna, che propone un’accurata selezione di piatti tipici della cucina giapponese e di quella cinese. Tutte le specialità, dal classico involtino primavera al sushi, vengono preparate con molta attenzione perché si vogliono servire pietanze gustose e di grande impatto visivo.
Hanaki è un ottimo esempio di ristorante cinese-giapponese a Pieve di Cento, un’idea per chi vuole passare una serata piacevole all’insegna della buona cucina.
Con ristoranti come Hanaki il lontano Oriente è davvero più vicino.

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